Aula Rossa: a confronto favorevoli e
contrari al registro delle unioni civili

Prima commissione comunale convocata per ascoltare le ragioni delle associazioni pro e contro le coppie di fatto registrate. Fiorini: "Nel 2011 a Genova sono nati 6.200 bambini, di cui 1.700 fuori dal matrimonio, nel 2012 quasi il 50% dei bambini è figlio di una coppia di fatto"

Testo Alternativo
E' iniziata oggi in Sala Rossa, dinnanzi alle commissioni 1 e 2, Affari istituzionali e Pari opportunità, la discussione sul registro delle unioni civili, le coppie che non sono fondate sul matrimonio ma sul reciproco legame affettivo. Il provvedimento, che è stato presentato ai consiglieri dall'assessore alla Legalità e Diritti, Elena Fiorini, introduce il principio della tutela dei rapporti tra civica amministrazione e le nuove convivenze, senza creare un nuovo “status” personale, che è di competenza del legislatore statale. Non intende, cioè, intromettersi nel diritto di famiglia, né nei registri di stato civile, ma creare uno strumento amministrativo per equiparare le relazioni tra il Comune e le coppie sposate o di fatto, senza discriminazioni di sorta. D'altronde, gli ultimi decenni si sono caratterizzati per un aumento delle unioni basate su legami affettivi, in gran parte stabili e duraturi, che non si vogliono o possono concludere nel matrimonio.

Nel 2011 nel nostro Paese sono stati celebrati 204.830 matrimoni, 12.870 in meno rispetto all'anno precedente. Contemporaneamente le unioni di fatto sono passate da circa mezzo milione del 2007 a circa 972.000 del 2011. Questo spiega il continuo aumento dei bambini nati al di fuori dal matrimonio: nel 2011 un bambino su quattro è nato da coppie non coniugate (dati Istat). A Genova abbiamo una delle percentuali più alte di matrimoni civili, quasi il 60 per cento, e il quoziente di nuzialità più basso d'Italia, pari al 3,2 per mille. Sempre nel capoluogo ligure, dei 6.200 bambini nati nel 2011, 1.700 sono nati da genitori non coniugati tra loro, mentre, nel 2012, 2.100 bambini, quasi il 50% del totale, è nato da coppie di fatto (dati Anagrafe Comunale)."Le coppie conviventi con figli - ha detto l'assessore Fiorini- sono in aumento rispetto alle famiglie classiche, e quindi vanno equiparate, nei rapporti con il Comune, alle coppie coniugate". La "par condicio" tra i due tipi di convivenza comporterà la modifica dei regolamenti comunali, da quello scolastico a quello cimiteriale, dall'assegnazione delle case ai servizi sociali e così via. Il registro delle coppie di fatto basate sul vincolo affettivo non mettono in crisi la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: "Il rispetto delle scelte o delle possibilità individuali - ha detto l'assessore - sottende il massimo rispetto per la scelta della famiglia coniugale e degli interessi e dei valori che tutela".

Nel corso della commissioni sono stati ascoltati: Roberto Revello (Anspi – associazioni per i minori), Anna Panfili (Forum associazioni familiari), Enrico Bet ( Alpim – associazione ligure per i minori), Aldo Delfino (Associazione Famiglia Onlus), Liana Maggiano (associazione avvocati per la famiglia e minori), Paolo Fasce (coordinamento genitori democratici), Laura Ridolfi (Gruppo Betel), Cristina Morelli (Lega italiana nuove famiglie), Damiano Fioratto, (Sportello legale Arcigay), Silvia Mulas (Associazione Approdo), Giovanni Fantoni  e Michele Coletta (Associazione Famiglie Arcobaleno), Giovanni Vianello (Agedo – associazione genitori di omosessuali).  Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Baroni Mario,  Pastorino Gian Piero,  Nicolella Clizia, Russo Monica, Balleari Stefano, Musso Enrico, Pederzoli Marianna, Lauro Lilli, Villa Claudio, Salemi Pietro e la presidente della commissione Pari Opportunità Bartolini Maddalena.
genova, 3 aprile 2013
Ultimo aggiornamento: 03/04/2013
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