Si è svolto martedì pomeriggio in Regione, su invito dell'assessore Enrico Vesco, un confronto tra le rappresentanze dei lavoratori del Teatro Carlo Felice e dei sindacati di categoria e la Fondazione Carlo Felice, rappresentata dal sindaco Marco Doria, dal sovrintendente Giovanni Pacor e dal consigliere di amministrazione delegato alle relazioni sindacali Giorgio Nannetti.
Al centro della discussione la difficile situazione finanziaria del teatro lirico. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni sulla base di una proposta scritta che il Consiglio di amministrazione presenterà ai sindacati. Durante l'incontro l'assessore Vesco ha esposto il quadro delle disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali e dell'azione intrapresa, a questo riguardo, dalla Regione Liguria per le diverse situazioni di crisi.
Al termine della riunione, rispondendo ai cronisti, il sindaco ha giudicato "il confronto molto franco e interlocutorio". "Approvare il bilancio preventivo - ha aggiunto, riferendosi ad una obiezione di parte sindacale - è stata una necessità assoluta per accedere ai fondi del Fus, che sono indispensabili per la sopravvivenza del teatro". "Ho fatto osservare - ha sottolineato - che è stato
molto più realistico impostare il bilancio basandosi su un contenimento della spesa del personale come quella che è già stata realizzata nell'ultimo esercizio piuttosto che prevedere una maggiore entrata da sponsorizzazioni al momento lontana".
Guardando ai prossimi impegni, Doria ha detto che "il Carlo Felice presenta un equilibrio tra costi e ricavi che, in assenza di un accordo, porterebbe ad una condizione di estremo pericolo. Per affrontare tale squilibrio gli amministratori proporranno ai sindacati una serie di punti, nero su bianco, sui quali si andrà al confronto".
"Giustamente - ha proseguito il sindaco - i lavoratori osservano che due anni fa fu stipulato un accordo analogo e in questi due anni la situazione non è stata risolta in modo strutturale. A mio avviso la ragione risale alla difficoltà generale in cui versa il settore della lirica in Italia. Non credo che ci sia una specificità in negativo del Carlo Felice, che peraltro ha ottenuto anche dei risultati virtuosi nel controllo dei costi. L'accordo che auspico dovrà ovviamente indicare prospettive ragionevoli per il teatro, non può limitarsi al contributo dei lavoratori e richiederà sicuramente un monitoraggio costante da parte degli amministratori e delle organizzazioni sindacali".
Per quanto riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali, Doria ha risposto che "i contratti di solidarietà restano un strumento essenziale". "Si tratterebbe - ha precisato - della proroga dei contratti che erano già stati stipulati per i due anni precedenti. Concluso il triennio, non potrebbero essere più rinnovati e quindi questo anno dovrà servire per le operazioni di riassetto".
I sindacati sono sul piede di guerra perché "i contratti di solidarietà sono durati già due anni - hanno affermato al termine - e oggi siamo punto e a capo". Prima di accettare la proroga vogliono "vedere un vero piano di rilancio del teatro, perché - hanno aggiunto - non è con i tagli del costo del lavoro che si può risanare la situazione".
Al centro della discussione la difficile situazione finanziaria del teatro lirico. Il confronto proseguirà nei prossimi giorni sulla base di una proposta scritta che il Consiglio di amministrazione presenterà ai sindacati. Durante l'incontro l'assessore Vesco ha esposto il quadro delle disponibilità di risorse per gli ammortizzatori sociali e dell'azione intrapresa, a questo riguardo, dalla Regione Liguria per le diverse situazioni di crisi.
Al termine della riunione, rispondendo ai cronisti, il sindaco ha giudicato "il confronto molto franco e interlocutorio". "Approvare il bilancio preventivo - ha aggiunto, riferendosi ad una obiezione di parte sindacale - è stata una necessità assoluta per accedere ai fondi del Fus, che sono indispensabili per la sopravvivenza del teatro". "Ho fatto osservare - ha sottolineato - che è stato
molto più realistico impostare il bilancio basandosi su un contenimento della spesa del personale come quella che è già stata realizzata nell'ultimo esercizio piuttosto che prevedere una maggiore entrata da sponsorizzazioni al momento lontana".
Guardando ai prossimi impegni, Doria ha detto che "il Carlo Felice presenta un equilibrio tra costi e ricavi che, in assenza di un accordo, porterebbe ad una condizione di estremo pericolo. Per affrontare tale squilibrio gli amministratori proporranno ai sindacati una serie di punti, nero su bianco, sui quali si andrà al confronto".
"Giustamente - ha proseguito il sindaco - i lavoratori osservano che due anni fa fu stipulato un accordo analogo e in questi due anni la situazione non è stata risolta in modo strutturale. A mio avviso la ragione risale alla difficoltà generale in cui versa il settore della lirica in Italia. Non credo che ci sia una specificità in negativo del Carlo Felice, che peraltro ha ottenuto anche dei risultati virtuosi nel controllo dei costi. L'accordo che auspico dovrà ovviamente indicare prospettive ragionevoli per il teatro, non può limitarsi al contributo dei lavoratori e richiederà sicuramente un monitoraggio costante da parte degli amministratori e delle organizzazioni sindacali".
Per quanto riguarda il ricorso agli ammortizzatori sociali, Doria ha risposto che "i contratti di solidarietà restano un strumento essenziale". "Si tratterebbe - ha precisato - della proroga dei contratti che erano già stati stipulati per i due anni precedenti. Concluso il triennio, non potrebbero essere più rinnovati e quindi questo anno dovrà servire per le operazioni di riassetto".
I sindacati sono sul piede di guerra perché "i contratti di solidarietà sono durati già due anni - hanno affermato al termine - e oggi siamo punto e a capo". Prima di accettare la proroga vogliono "vedere un vero piano di rilancio del teatro, perché - hanno aggiunto - non è con i tagli del costo del lavoro che si può risanare la situazione".