Presidio sotto la prefettura in largo Eros Lanfranco, incontro con il prefetto Antonio Musolino, volontà di tenere alta la guardia in una delle vicende più complesse da districare che abbiano investito il mondo del lavoro negli ultimi anni: è ripresa così, stamattina, la lunga marcia di Fim, Fiom e Uilm per riallacciare le fila e risolvere l'annosa vertenza amianto, che solo a Genova coinvolge diverse centina di lavoratori di grandi e piccole società (300 solo all'Ilva) come Stoppani, Italimpianti e tantissime altre. Nello scorso luglio il sottosegretario al lavoro Luca Bellotti si era formalmente impegnato con le organizzazioni sindacali di farsi carico della vertenza.
La storia ormai è nota: grazie alla legge 257 del 1992 che concede a tutti coloro che abbiano lavorato per almeno 10 anni in ambienti coibentati con l'amianto (le cui fibre provocano cancri come carcinomi polmonari, mesoteliomi e asbestosti, per cui non solo non viene più usato in edilizia ma gli ambienti sono stati tutti bonificati) centinaia di migliaia di lavoratori hanno usufruito di pensionamenti anticipati, con scivoli di 5 anni per bonus medi da 100 mila euro). Nei primi 13 anni dall'entra in vigore della legge, in Liguria sono state 71 mila le richieste di prepensionamento, 20 mila solo nel capoluogo.
Ma un'inchiesta della magistratura aveva fatto emergere, in alcune città italiane, che molti di questi benefici sono stati elargiti anche a persone che non ne avevano diritto: da qui l'ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso ideologico. A Genova, l´indagine per falso ha toccato il direttore provinciale dell´Inail ed altri indagati, accusati di aver riconosciuto vitalizi a chi non ne aveva diritto. Da qui la sospensione, da parte dell'Istituto, delle pensioni, con successivi ricorsi al Tar e l'avvio di una vicenda amministrativa lunga e irta di difficoltà per i lavoratori. Il 20 ottobre scorso il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso pilota presentato da un dipendente dell'Italimpianti, ma per tutti quelli che hanno avuto la pensione bloccata, rimanendo nel frattempo anche senza lavoro, è l'incertezza totale. Già molte sono state le manifestazioni e gli incontri, guidate dai sindacati, per cercare di sbloccare a livello politico una situazione che coinvolge famiglie perseguitate dall'incubo dell'avviso di garanzia per aver percepito i benefici per l'amianto, dalla loro revoca o dalla sospensione.
Oggi dopo il presidio, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto Musolino il quale ha garantito che interverrà per l'ennesima volta presso il governo, ma la prossima settimana, quando il quadro politico si sarà stabilizzato, visto che in questo momento non c'è un interlocutore che possa dare garanzie di “ascolto”. Intanto i sindacati stanno preparando nuove iniziative.
La storia ormai è nota: grazie alla legge 257 del 1992 che concede a tutti coloro che abbiano lavorato per almeno 10 anni in ambienti coibentati con l'amianto (le cui fibre provocano cancri come carcinomi polmonari, mesoteliomi e asbestosti, per cui non solo non viene più usato in edilizia ma gli ambienti sono stati tutti bonificati) centinaia di migliaia di lavoratori hanno usufruito di pensionamenti anticipati, con scivoli di 5 anni per bonus medi da 100 mila euro). Nei primi 13 anni dall'entra in vigore della legge, in Liguria sono state 71 mila le richieste di prepensionamento, 20 mila solo nel capoluogo.
Ma un'inchiesta della magistratura aveva fatto emergere, in alcune città italiane, che molti di questi benefici sono stati elargiti anche a persone che non ne avevano diritto: da qui l'ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso ideologico. A Genova, l´indagine per falso ha toccato il direttore provinciale dell´Inail ed altri indagati, accusati di aver riconosciuto vitalizi a chi non ne aveva diritto. Da qui la sospensione, da parte dell'Istituto, delle pensioni, con successivi ricorsi al Tar e l'avvio di una vicenda amministrativa lunga e irta di difficoltà per i lavoratori. Il 20 ottobre scorso il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso pilota presentato da un dipendente dell'Italimpianti, ma per tutti quelli che hanno avuto la pensione bloccata, rimanendo nel frattempo anche senza lavoro, è l'incertezza totale. Già molte sono state le manifestazioni e gli incontri, guidate dai sindacati, per cercare di sbloccare a livello politico una situazione che coinvolge famiglie perseguitate dall'incubo dell'avviso di garanzia per aver percepito i benefici per l'amianto, dalla loro revoca o dalla sospensione.
Oggi dopo il presidio, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto Musolino il quale ha garantito che interverrà per l'ennesima volta presso il governo, ma la prossima settimana, quando il quadro politico si sarà stabilizzato, visto che in questo momento non c'è un interlocutore che possa dare garanzie di “ascolto”. Intanto i sindacati stanno preparando nuove iniziative.