Staglieno è molto più di un cimitero. E’ un repertorio insostituibile della scultura degli ultimi due secoli e un formidabile riassunto della storia della città. Evelyn Waugh lo ha definito un “museo dell’arte borghese della seconda metà del secolo scorso”. Ora – come tutti i musei – ha una sua guida che lo promuove anche dal punto di vista turistico e culturale.
La pubblicazione – edita da M&R Comunicazione in 5 lingue e in distribuzione presso tutti gli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) – è stata presentata martedì 28 maggio proprio a Staglieno da Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, e da Elena Fiorini, assessore a legalità e diritti e ai servizi civici, demografici e cimiteriali.
Oltre alla guida sono stati mostrati i nuovi pannelli informativi realizzati grazie alla collaborazione scientifica delle Soprintendenze per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria e per i Beni Architettonici e del Paesaggio della Liguria e della Facoltà di Architettura dell'Università di Genova.
L’idea di realizzare una pubblicazione su Staglieno è nata da un’esigenza specifica. Sempre più turisti presso gli Uffici IAT e un numero via via maggiore di tour operator alle fiere di settore hanno fatto registrare un interesse crescente nei confronti del Cimitero Monumentale. Non essendo mai esistita una guida puntuale e accurata che accompagnasse il visitatore, che per le dimensioni della necropoli e la ricchezza di opere può risultargli “ostile”, si è cercato di razionalizzare i vecchi opuscoli realizzati dal Settore Servizi Cimiteriali, integrandoli con alcune informazioni più prettamente artistiche e soprattutto riorganizzandoli in un’unica pubblicazione con un’impostazione spiccatamente turistica.
E di opere d’arte da vedere ce ne sono veramente tante a Staglieno. Così come molti sono i personaggi storici, letterati, viaggiatori, artisti, filosofi – da Friedrich Nietzsche a Guy de Maupassant, da Mark Twain all’imperatrice d’Austria Sissi – che hanno lasciato testimonianze delle loro visite. Ognuno di loro ricorda la grande impressione e il fascino di questo luogo di memorie pubbliche e private, in cui la volontà monumentale si unisce, inscindibilmente, alla suggestione “romantica” del paesaggio. Tanti i linguaggi artistici che si sono succeduti per oltre un secolo, dal neoclassicismo, fino al simbolismo e al liberty, al déco. Straordinarie le opere conservate, da quelle di Santo Varni e Giulio Monteverde, a quelle di Augusto Rivalta, Lorenzo Orengo, fino a Edoardo De Albertis e Eugenio Baroni.
E’ possibile ammirare questo immenso patrimonio “sfruttando” la Settimana dei Cimiteri storici europei che prevede, fino al 2 giugno, visite guidate e iniziative da non perdere. Un’occasione unica per genovesi e turisti di riappropriarsi di un pezzo di memoria (qui il programma completo)
La struttura della guida
Nell’ottica di accompagnare il turista passo passo, indicandogli cosa osservare e come muoversi, la pubblicazione è divisa in tre itinerari fondamentali non più identificati per movimenti artistici, epoche o linee tematiche, ma secondo un concetto logistico.
L’itinerario storico comprende il nucleo originario del Cimitero e quindi conduce il visitatore, procedendo in senso orario, dal porticato inferiore a ponente a quello superiore e, dopo essere passati dal Pantheon, al porticato superiore a levante e quindi all’inferiore per tornare al punto di partenza.
L’itinerario della Valle dei Veilino si sviluppa nella zona dell’espansione a ponente del Cimitero e porta il turista a scoprire i campi delle religioni non cattoliche oltre ai Porticati Montino e Sant’Antonino e il Sacrario ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. Il visitatore può quindi decidere se tornare sui suoi passi o ricollegarsi al terzo percorso.
L’ultimo itinerario è quello del Boschetto Irregolare e, partendo dal Porticato Superiore a Levante il turista può scoprire le tombe degli eroi risorgimentali (Mazzini, Savi, Campanella, Rubattino e tanti altri) e proseguire lungo i viali fiancheggiati dalle cappelle di famiglia per raggiungere il “Campo dei Mille e dei Reduci Garibaldini” e tornare al punto di partenza.
I contenuti
Dopo aver dato qualche cenno storico e contestualizzato socio-culturalmente la nascita della Necropoli, l’attenzione viene posta sulle tombe che spiccano per il loro valore storico/artistico, per la fama dei loro scultori o per il loro valore simbolico. Chiaramente molte di più avrebbero meritato di essere citate, ma si è data la precedenza a quelle più famose e a quelle che sono state (o saranno) oggetto di restauri (ad esempio Tomba Giuditta Varni, Tomba Michele Novaro, Tombe Whitehead e Bentley).
Un “work in progress”
Il lavoro ha preso le mosse da una collaborazione iniziale con la Direzione Servizi Civici che ha fornito alcuni materiali informativi e la cartografia, per poi essere sviluppato internamente all’Ufficio Sviluppo e Promozione del Turismo, ma la collaborazione è continuata quando la Direzione ha deciso di sviluppare la nuova segnaletica interna al Cimitero di Staglieno, che quindi ha preso spunto dagli itinerari proposti nella guida. L’intento è quello di unire gli sforzi per valorizzare al meglio la Necropoli, che si sta rivelando una risorsa dal punto di vista turistico, tanto che l’Ufficio Sviluppo e Promozione del Turismo sta lavorando su una App turistica per smartphone che includa anche gli itinerari a Staglieno.
La pubblicazione – edita da M&R Comunicazione in 5 lingue e in distribuzione presso tutti gli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) – è stata presentata martedì 28 maggio proprio a Staglieno da Carla Sibilla, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, e da Elena Fiorini, assessore a legalità e diritti e ai servizi civici, demografici e cimiteriali.
Oltre alla guida sono stati mostrati i nuovi pannelli informativi realizzati grazie alla collaborazione scientifica delle Soprintendenze per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria e per i Beni Architettonici e del Paesaggio della Liguria e della Facoltà di Architettura dell'Università di Genova.
L’idea di realizzare una pubblicazione su Staglieno è nata da un’esigenza specifica. Sempre più turisti presso gli Uffici IAT e un numero via via maggiore di tour operator alle fiere di settore hanno fatto registrare un interesse crescente nei confronti del Cimitero Monumentale. Non essendo mai esistita una guida puntuale e accurata che accompagnasse il visitatore, che per le dimensioni della necropoli e la ricchezza di opere può risultargli “ostile”, si è cercato di razionalizzare i vecchi opuscoli realizzati dal Settore Servizi Cimiteriali, integrandoli con alcune informazioni più prettamente artistiche e soprattutto riorganizzandoli in un’unica pubblicazione con un’impostazione spiccatamente turistica.
E di opere d’arte da vedere ce ne sono veramente tante a Staglieno. Così come molti sono i personaggi storici, letterati, viaggiatori, artisti, filosofi – da Friedrich Nietzsche a Guy de Maupassant, da Mark Twain all’imperatrice d’Austria Sissi – che hanno lasciato testimonianze delle loro visite. Ognuno di loro ricorda la grande impressione e il fascino di questo luogo di memorie pubbliche e private, in cui la volontà monumentale si unisce, inscindibilmente, alla suggestione “romantica” del paesaggio. Tanti i linguaggi artistici che si sono succeduti per oltre un secolo, dal neoclassicismo, fino al simbolismo e al liberty, al déco. Straordinarie le opere conservate, da quelle di Santo Varni e Giulio Monteverde, a quelle di Augusto Rivalta, Lorenzo Orengo, fino a Edoardo De Albertis e Eugenio Baroni.
E’ possibile ammirare questo immenso patrimonio “sfruttando” la Settimana dei Cimiteri storici europei che prevede, fino al 2 giugno, visite guidate e iniziative da non perdere. Un’occasione unica per genovesi e turisti di riappropriarsi di un pezzo di memoria (qui il programma completo)
La struttura della guida
Nell’ottica di accompagnare il turista passo passo, indicandogli cosa osservare e come muoversi, la pubblicazione è divisa in tre itinerari fondamentali non più identificati per movimenti artistici, epoche o linee tematiche, ma secondo un concetto logistico.
L’itinerario storico comprende il nucleo originario del Cimitero e quindi conduce il visitatore, procedendo in senso orario, dal porticato inferiore a ponente a quello superiore e, dopo essere passati dal Pantheon, al porticato superiore a levante e quindi all’inferiore per tornare al punto di partenza.
L’itinerario della Valle dei Veilino si sviluppa nella zona dell’espansione a ponente del Cimitero e porta il turista a scoprire i campi delle religioni non cattoliche oltre ai Porticati Montino e Sant’Antonino e il Sacrario ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. Il visitatore può quindi decidere se tornare sui suoi passi o ricollegarsi al terzo percorso.
L’ultimo itinerario è quello del Boschetto Irregolare e, partendo dal Porticato Superiore a Levante il turista può scoprire le tombe degli eroi risorgimentali (Mazzini, Savi, Campanella, Rubattino e tanti altri) e proseguire lungo i viali fiancheggiati dalle cappelle di famiglia per raggiungere il “Campo dei Mille e dei Reduci Garibaldini” e tornare al punto di partenza.
I contenuti
Dopo aver dato qualche cenno storico e contestualizzato socio-culturalmente la nascita della Necropoli, l’attenzione viene posta sulle tombe che spiccano per il loro valore storico/artistico, per la fama dei loro scultori o per il loro valore simbolico. Chiaramente molte di più avrebbero meritato di essere citate, ma si è data la precedenza a quelle più famose e a quelle che sono state (o saranno) oggetto di restauri (ad esempio Tomba Giuditta Varni, Tomba Michele Novaro, Tombe Whitehead e Bentley).
Un “work in progress”
Il lavoro ha preso le mosse da una collaborazione iniziale con la Direzione Servizi Civici che ha fornito alcuni materiali informativi e la cartografia, per poi essere sviluppato internamente all’Ufficio Sviluppo e Promozione del Turismo, ma la collaborazione è continuata quando la Direzione ha deciso di sviluppare la nuova segnaletica interna al Cimitero di Staglieno, che quindi ha preso spunto dagli itinerari proposti nella guida. L’intento è quello di unire gli sforzi per valorizzare al meglio la Necropoli, che si sta rivelando una risorsa dal punto di vista turistico, tanto che l’Ufficio Sviluppo e Promozione del Turismo sta lavorando su una App turistica per smartphone che includa anche gli itinerari a Staglieno.