Via Buranello è uno dei cuori commerciali più antichi di Sampierdarena. Il Comune di Genova ha deciso di investire 2 milioni di euro, nell'ambito dei Por, Programmi Operativi Regionali, nel definitivo riassetto di questa importante arteria di collegamento tra Porto, Ponente e Centro, con un nuovo arredo urbano, alberature, segnaletica e illuminazione. Ma, come spesso accade, quando un progetto lascia le scrivanie deve spesso fare i conti con difficoltà inattese: "Il restyling di Via Buranello - ha dichiarato l'assessore ai lavori Pubblici Gianni Crivello - sta causando molti disagi ai residenti e ai commercianti, che vanno ad aggiungersi ai disagi del difficile momento della nostra economia. Il cantiere, aperto nel 2011 e subito interrotto, ha preso il via solo nel settembre di quest'anno. Attualmente i lavori sono sospesi per una variante urbanistica allo vaglio dei tecnici. Chiederemo all'impresa di accelerare i tempi, nella convinzione di riuscire a consegnare la strada rimessa a nuovo entro le festività natalizie". Intanto, si stanno concludendo i lavori di rifacimento dell'area della ferrovia, mentre già si parla di aprire il cantiere di piazza Barabino subito dopo la pausa natalizia.
Il vice sindaco, Stefano Bernini, che ieri ha preso parte ad un incontro tra Comune di Genova, Regione Liguria, Aeroporto di Genova, Enac, Derrick srl e Cociv, ha illustrato al Consiglio Comunale, la proposta avanzata dalla Civica Amministrazione per trasferire lo stoccaggio container della Derrick dall’attuale sede di Borzoli alla zona aeroportuale, ex caserme dell’aeronautica militare. Prima di lui, aveva preso la parola l'assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino, che ha fatto un breve riepilogo della situazione e del disagio che vivono i residenti. "Il disagio che vive quel territorio - ha detto l'assessore - sia sul versante di Sestri che su quello della Valpocevra è gravissimo. In prima battuta abbiamo imposto delle fasce protette ai transiti dei Tir nelle ore di ingresso e uscita dai plessi scolastici. Senza migliorare, però, il totale dei transiti giornalieri. Abbiamo organizzato con la Polizia Municipale un maggior presidio al fine di regolamentare il più possibile l'uscita dei mezzi pesanti dai depositi". Il trasferimento temporaneo della ditta Derrick, presente dagli anni 70 nella cava del Fringuello e che dal 1982 ha un'autorizzazione per effettuare
un'attività di riparazione dei container, è urgente per liberare via Borzoli, ha detto il vicesindaco: "Dal transito di numerosi autoarticolati. Secondo il progetto, l’impianto tornerà nella propria sede soltanto dopo la realizzazione, ad opera del Cociv, della nuova galleria degli Erzelli quando i mezzi pesanti potranno percorrere il tunnel senza gravare sulla viabilità ordinaria". Dalla riunione,
ha continauto Bernini, è emersa la disponibilità a questa soluzione da parte di Aeroporto di Genova e Enac ed è stato subito effettuato un sopralluogo sull’area interessata. "Entro la settimana - ha continuato il vicesindaco - verrà studiato un piano di fattibilità per la decisione definitiva". Il progetto, una volta approvato da Enac, dovrà dar luogo ad una convenzione con le aziende oinvolte, Cociv e Derrick. Nel frattempo il Comune espleterà in tempi rapidi le pratiche relative alle autorizzazioni per la demolizione dei manufatti esistenti e la predisposizione dell’area. L’amministrazione comunale è impegnata a ridurre al minimo i tempi del trasferimento.
Tuttavia, per l’inevitabile fase transitoria, è pronta a discutere con i Municipi Medio Ponente e Valpolcevera e con gli abitanti della zona tutte le misure tecniche, da verificarsi con i servizi comunali, volte ad alleviare i disagi e i pericoli provocati dal traffico continuo di mezzi pesanti. Solo con la realizzazione della galleria che collegherà l'autostrada con via Borzoli: "Sarà possibile evitare - ha concluso Bernini - il transito non solo dei mezzi di della ditta Derrick ma anche di quelli che vanno a Scarpino dalle zone densamente abitate del fondo valle. I lavori sono già iniziati sui due versanti, e quindi non siamo di fronte in un ritardo sul cronoprogramma dei cantieri ".
"Poche settimane prima che scoppiasse la questione Taranto - ha detto il sindaco Marco Doria rispondendo ad una domanda dei consiglieri comunali - lo stabilimento genovese aveva già delle difficoltà di mercato, derivanti dalla crisi, che non ha certo risparmiato la lavorazione delle lamiere zincate che vengono prodotte a Cornigliano". La situazione ha poi preso una piega ancor peggiore con la chiusura, stabilita dalla Magistratura, dell'impianto di Taranto, che fornisce il semilavorato allo stabilimento genovese. Vanno evitate, ha continuato Marco Doria, le contrapposizioni tra chi difende la salute e chi il lavoro. "Noi - ha detto il sindaco - non siamo gli avvocati difensori nè degli uni nè degli altri. Quello che manca è un'iniziativa da parte del Governo che dia il via da una lato ad un effettivo risanamento del sito produttivo Ilva e, dall'altro, al proseguimento dell'attività lavorativa". Il sindaco ha confermato anche in consiglio Comunale, la convinzione che la semplice interruzione delle lavorazioni dell'Ilva di Taranto allontana la soluzione definitiva dell’inquinamento della città pugliese. Chiudendo per sempre gli impianti: " Avremo semplicemente un deserto industriale. Solo un'azienda in grado di investire parte dei ricavi per migliorare gli impianti, potrà risolvere il problema dell'inquinamento. Io ritengo - ha concluso Doria che anche nell'economia italiana di oggi c'è posto per un'attività industriale che preveda la produzione di acciaio".
Il sindaco Marco Doria è poi intervenuto sull'inchiesta della Magistratura che indaga sulle cause dell'alluvione dello scorso anno: "Il Comune di Genova - ha detto - è pienamente disponibile a collaborare con la magistratura per aiutare le indagini sull'alluvione 2011. Ma è sbagliato mettere nel mirino tutti i dipendenti comunali che hanno dato moltissimo durante l'emergenza". Sugli arresti domiciliari per il capo della Protezione Civile, accusato di aver falsificato dati ha dichiarato "Dico no alla delegittimazione delle istituzioni. Semmai stiamo attenti al rischio di nuove alluvioni. Attendiamo le comunicazioni ufficiali - ha proseguito Doria -. Indipendentemente dagli eventi di ieri, da settimane lavoriamo per il miglioramento dell'operatività della Protezione civile a Genova, per realizzare gli interventi strutturali indispensabili alla messa in sicurezza dei rivi. Resto consapevole e attento al rischio alluvione, un rischio che ha radici profonde". "Dobbiamo cercare di affrontarle, non basta trovare due-tre colpevoli per dire: 'la questione non si ripete'. Non è così. Voglio evitare l'idea che sia stata la colpevole negligenza di alcuni ad aver determinato gli eventi catastrofici, purtroppo non è così" ha sottolineato. "Sono quotidianamente a contatto con decine di dipendenti del Comune, che danno moltissimo e non possono essere messi nel mirino. Non potremo affrontare alcuna emergenza senza i dipendenti comunali. Dico no a un processo di colpevolizzazione di un gruppo di persone che lavora assumendosi delle grandi responsabilità. Vedo un rischio reale in questo Paese: la delegittimazione continua delle istituzioni, spesso a causa del comportamenti indecente di alcune persone con ruoli istituzionali di rilievo. Non è sostenibile la delegittimazione degli apparati pubblici che devono poter funzionare".
Il vice sindaco, Stefano Bernini, che ieri ha preso parte ad un incontro tra Comune di Genova, Regione Liguria, Aeroporto di Genova, Enac, Derrick srl e Cociv, ha illustrato al Consiglio Comunale, la proposta avanzata dalla Civica Amministrazione per trasferire lo stoccaggio container della Derrick dall’attuale sede di Borzoli alla zona aeroportuale, ex caserme dell’aeronautica militare. Prima di lui, aveva preso la parola l'assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino, che ha fatto un breve riepilogo della situazione e del disagio che vivono i residenti. "Il disagio che vive quel territorio - ha detto l'assessore - sia sul versante di Sestri che su quello della Valpocevra è gravissimo. In prima battuta abbiamo imposto delle fasce protette ai transiti dei Tir nelle ore di ingresso e uscita dai plessi scolastici. Senza migliorare, però, il totale dei transiti giornalieri. Abbiamo organizzato con la Polizia Municipale un maggior presidio al fine di regolamentare il più possibile l'uscita dei mezzi pesanti dai depositi". Il trasferimento temporaneo della ditta Derrick, presente dagli anni 70 nella cava del Fringuello e che dal 1982 ha un'autorizzazione per effettuare
un'attività di riparazione dei container, è urgente per liberare via Borzoli, ha detto il vicesindaco: "Dal transito di numerosi autoarticolati. Secondo il progetto, l’impianto tornerà nella propria sede soltanto dopo la realizzazione, ad opera del Cociv, della nuova galleria degli Erzelli quando i mezzi pesanti potranno percorrere il tunnel senza gravare sulla viabilità ordinaria". Dalla riunione,
ha continauto Bernini, è emersa la disponibilità a questa soluzione da parte di Aeroporto di Genova e Enac ed è stato subito effettuato un sopralluogo sull’area interessata. "Entro la settimana - ha continuato il vicesindaco - verrà studiato un piano di fattibilità per la decisione definitiva". Il progetto, una volta approvato da Enac, dovrà dar luogo ad una convenzione con le aziende oinvolte, Cociv e Derrick. Nel frattempo il Comune espleterà in tempi rapidi le pratiche relative alle autorizzazioni per la demolizione dei manufatti esistenti e la predisposizione dell’area. L’amministrazione comunale è impegnata a ridurre al minimo i tempi del trasferimento.
Tuttavia, per l’inevitabile fase transitoria, è pronta a discutere con i Municipi Medio Ponente e Valpolcevera e con gli abitanti della zona tutte le misure tecniche, da verificarsi con i servizi comunali, volte ad alleviare i disagi e i pericoli provocati dal traffico continuo di mezzi pesanti. Solo con la realizzazione della galleria che collegherà l'autostrada con via Borzoli: "Sarà possibile evitare - ha concluso Bernini - il transito non solo dei mezzi di della ditta Derrick ma anche di quelli che vanno a Scarpino dalle zone densamente abitate del fondo valle. I lavori sono già iniziati sui due versanti, e quindi non siamo di fronte in un ritardo sul cronoprogramma dei cantieri ".
"Poche settimane prima che scoppiasse la questione Taranto - ha detto il sindaco Marco Doria rispondendo ad una domanda dei consiglieri comunali - lo stabilimento genovese aveva già delle difficoltà di mercato, derivanti dalla crisi, che non ha certo risparmiato la lavorazione delle lamiere zincate che vengono prodotte a Cornigliano". La situazione ha poi preso una piega ancor peggiore con la chiusura, stabilita dalla Magistratura, dell'impianto di Taranto, che fornisce il semilavorato allo stabilimento genovese. Vanno evitate, ha continuato Marco Doria, le contrapposizioni tra chi difende la salute e chi il lavoro. "Noi - ha detto il sindaco - non siamo gli avvocati difensori nè degli uni nè degli altri. Quello che manca è un'iniziativa da parte del Governo che dia il via da una lato ad un effettivo risanamento del sito produttivo Ilva e, dall'altro, al proseguimento dell'attività lavorativa". Il sindaco ha confermato anche in consiglio Comunale, la convinzione che la semplice interruzione delle lavorazioni dell'Ilva di Taranto allontana la soluzione definitiva dell’inquinamento della città pugliese. Chiudendo per sempre gli impianti: " Avremo semplicemente un deserto industriale. Solo un'azienda in grado di investire parte dei ricavi per migliorare gli impianti, potrà risolvere il problema dell'inquinamento. Io ritengo - ha concluso Doria che anche nell'economia italiana di oggi c'è posto per un'attività industriale che preveda la produzione di acciaio".
Il sindaco Marco Doria è poi intervenuto sull'inchiesta della Magistratura che indaga sulle cause dell'alluvione dello scorso anno: "Il Comune di Genova - ha detto - è pienamente disponibile a collaborare con la magistratura per aiutare le indagini sull'alluvione 2011. Ma è sbagliato mettere nel mirino tutti i dipendenti comunali che hanno dato moltissimo durante l'emergenza". Sugli arresti domiciliari per il capo della Protezione Civile, accusato di aver falsificato dati ha dichiarato "Dico no alla delegittimazione delle istituzioni. Semmai stiamo attenti al rischio di nuove alluvioni. Attendiamo le comunicazioni ufficiali - ha proseguito Doria -. Indipendentemente dagli eventi di ieri, da settimane lavoriamo per il miglioramento dell'operatività della Protezione civile a Genova, per realizzare gli interventi strutturali indispensabili alla messa in sicurezza dei rivi. Resto consapevole e attento al rischio alluvione, un rischio che ha radici profonde". "Dobbiamo cercare di affrontarle, non basta trovare due-tre colpevoli per dire: 'la questione non si ripete'. Non è così. Voglio evitare l'idea che sia stata la colpevole negligenza di alcuni ad aver determinato gli eventi catastrofici, purtroppo non è così" ha sottolineato. "Sono quotidianamente a contatto con decine di dipendenti del Comune, che danno moltissimo e non possono essere messi nel mirino. Non potremo affrontare alcuna emergenza senza i dipendenti comunali. Dico no a un processo di colpevolizzazione di un gruppo di persone che lavora assumendosi delle grandi responsabilità. Vedo un rischio reale in questo Paese: la delegittimazione continua delle istituzioni, spesso a causa del comportamenti indecente di alcune persone con ruoli istituzionali di rilievo. Non è sostenibile la delegittimazione degli apparati pubblici che devono poter funzionare".