“Nell’anno in corso riusciremo ad assumere – ha detto l’assessore alla scuola Pino Boero – a tempo determinato 10 assistenti asili nido per coprire le assenze brevi e altri 10 assistenti per le assenze lunghe, per la scuola dell’infanzia riusciremo ad assumere, sempre a tempo determinato, 12 insegnanti per assenze brevi e altrettanti per quelle lunghe”. Poi, dopo anni, c’è anche la novità di un ringiovanimento (l’età media dei dipendenti comunali si aggira intorno a 52 anni) del corpo insegnate, con l’assunzione a tempo indeterminato di 5 assistenti asilo nido. “E’ poca cosa – continua Boero – rispetto al numero di iscritti alle due graduatorie ancora vigenti, ma dimostra che questa amministrazione non vuole penalizzare ma investire nella scuola”. Il Comune di Genova, insieme all’Anci, ha chiesto al Governo di prorogare i termini di scadenza, ormai prossimi, di queste due elenchi di persone idonee all’insegnamento.
“Le responsabilità – ha detto l’assessore Gianni Crivello – circa la pulizia dei rivi non ricadono solo sul Comune ma anche sui privati, le cui proprietà insistono sui torrenti, i cosiddetti frontisti”. Si tratta di una questione che ciclicamente “torna a galla”: a chi spetta la rimozione di vegetazione e detriti nei torrenti? Per la Civica Amministrazione, l’intervento pubblico si deve limitare alle porzioni di torrenti confinanti con strade o proprietà civiche. “Esistono – ha ricordato l’assessore -responsabilità chiare anche dei privati nell’azione di manutenzione idrogeologica. La Civica Amministrazione ha già iniziato a eliminare il materiale ingombrante e rifilare gli argini”. In alcuni casi, il materiale va riposizionato nel rivo, in un azione di riprofilatura a protezione delle sponde. Per quanto riguarda l’aspetto della vegetazione, non tutta va rimossa, perché a volte serve per rallentare la velocità di discesa dell’acqua. Esiste un finanziamento di 500 mila euro con cui si interverrà sulle caditoie e sulle reti che hanno subito danni significativi nel corso degli ultimi eventi alluvionali.
“I bisogni – ha detto l’assessore ai Servizi Sociali Paola Dameri - di soggetti e famiglie che si trovano in condizioni di disagio di tipo economico aumentano di pari passo con la crisi economica”. Il Comune, però non ritiene utile una campagna di monitoraggio per capire l’entità di questo bisogno. “Le risorse – ha continuato l’assessore – in questo momento non esistono, e ritengo quindi frustante fare domanda per un contributo che non c’è”. La novità, piuttosto, è rappresentata dalle richieste che perverranno al Comune di Genova da parte del Ministero del Welfare, deciso a riproporre le social card. “Non si può certo dire – ha detto Dameri – che disponiamo di informazioni precise sul nuovo strumento del Governo per combattere la povertà, ma crediamo che sarà l’occasione giusta in funzione di un monitoraggio sul disagio economico”. Di certo si sa che gli interventi non riguarderanno tutto il fronte del bisogno ma solo determinate categorie sociali come, ad esempio, quello delle famiglie con figli minori.
E’ poi intervenuto il sindaco, Marco Doria sul tema delle indagini sull’esondazione del Fereggiano, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex assessore comunale alla Sicurezza Francesco Scidone, indagato per falso e calunnia. "Il Comune di Genova vuole capire, come l'opinione pubblica, cosa è successo nell'alluvione del 4 novembre 2011". "L'ipotesi di reato attiene alla colpevolmente scorretta ricostruzione degli avvenimenti - ha detto Doria -. Oltre alla notizia delle indagini in corso della magistratura su alcuni funzionari del Comune per falso e calunnia, non sappiamo nulla di più in questo momento. Non ci vogliamo sostituire ai magistrati. Attendiamo i risultati dell'indagine mantenendo un atteggiamento garantista nei confronti degli indagati. Il Comune é disponibile a collaborare con la magistratura". Doria ha precisato che in questi mesi il Comune ha lavorato per rendere più efficiente il sistema della protezione civile, predisponendo una struttura più snella, con un comitato operativo anti-emergenze a livello della prefettura.
Il primo cittadino è poi intervenuto sulla crisi industriale della città: "Il governo Monti non ha mai assunto una posizione chiara sulla cessione di Ansaldo Energia, ha sempre taciuto”. "Il governo non ha mai detto chiaramente se è giusto vendere le quote azionarie oppure mantenerle all'interno di un disegno di politica industriale - ha sottolineato Doria - il governo Monti questo non lo ha fatto, ha lasciato che le cose seguissero il piano inclinato della scelta di alienare le azioni, il governo di fronte a un tema rilevante di politica industriale ha taciuto". "Per il Comune di Genova è importante mantenere la prospettiva industriale di Ansaldo Energia, mantenere l'azienda italiana e in mano pubblica - ha detto Doria -. Il Comune di Genova si rivolge al Governo perché assuma finalmente una posizione chiara sulla cessione o meno di Ansaldo Energia".
“Le responsabilità – ha detto l’assessore Gianni Crivello – circa la pulizia dei rivi non ricadono solo sul Comune ma anche sui privati, le cui proprietà insistono sui torrenti, i cosiddetti frontisti”. Si tratta di una questione che ciclicamente “torna a galla”: a chi spetta la rimozione di vegetazione e detriti nei torrenti? Per la Civica Amministrazione, l’intervento pubblico si deve limitare alle porzioni di torrenti confinanti con strade o proprietà civiche. “Esistono – ha ricordato l’assessore -responsabilità chiare anche dei privati nell’azione di manutenzione idrogeologica. La Civica Amministrazione ha già iniziato a eliminare il materiale ingombrante e rifilare gli argini”. In alcuni casi, il materiale va riposizionato nel rivo, in un azione di riprofilatura a protezione delle sponde. Per quanto riguarda l’aspetto della vegetazione, non tutta va rimossa, perché a volte serve per rallentare la velocità di discesa dell’acqua. Esiste un finanziamento di 500 mila euro con cui si interverrà sulle caditoie e sulle reti che hanno subito danni significativi nel corso degli ultimi eventi alluvionali.
“I bisogni – ha detto l’assessore ai Servizi Sociali Paola Dameri - di soggetti e famiglie che si trovano in condizioni di disagio di tipo economico aumentano di pari passo con la crisi economica”. Il Comune, però non ritiene utile una campagna di monitoraggio per capire l’entità di questo bisogno. “Le risorse – ha continuato l’assessore – in questo momento non esistono, e ritengo quindi frustante fare domanda per un contributo che non c’è”. La novità, piuttosto, è rappresentata dalle richieste che perverranno al Comune di Genova da parte del Ministero del Welfare, deciso a riproporre le social card. “Non si può certo dire – ha detto Dameri – che disponiamo di informazioni precise sul nuovo strumento del Governo per combattere la povertà, ma crediamo che sarà l’occasione giusta in funzione di un monitoraggio sul disagio economico”. Di certo si sa che gli interventi non riguarderanno tutto il fronte del bisogno ma solo determinate categorie sociali come, ad esempio, quello delle famiglie con figli minori.
E’ poi intervenuto il sindaco, Marco Doria sul tema delle indagini sull’esondazione del Fereggiano, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex assessore comunale alla Sicurezza Francesco Scidone, indagato per falso e calunnia. "Il Comune di Genova vuole capire, come l'opinione pubblica, cosa è successo nell'alluvione del 4 novembre 2011". "L'ipotesi di reato attiene alla colpevolmente scorretta ricostruzione degli avvenimenti - ha detto Doria -. Oltre alla notizia delle indagini in corso della magistratura su alcuni funzionari del Comune per falso e calunnia, non sappiamo nulla di più in questo momento. Non ci vogliamo sostituire ai magistrati. Attendiamo i risultati dell'indagine mantenendo un atteggiamento garantista nei confronti degli indagati. Il Comune é disponibile a collaborare con la magistratura". Doria ha precisato che in questi mesi il Comune ha lavorato per rendere più efficiente il sistema della protezione civile, predisponendo una struttura più snella, con un comitato operativo anti-emergenze a livello della prefettura.
Il primo cittadino è poi intervenuto sulla crisi industriale della città: "Il governo Monti non ha mai assunto una posizione chiara sulla cessione di Ansaldo Energia, ha sempre taciuto”. "Il governo non ha mai detto chiaramente se è giusto vendere le quote azionarie oppure mantenerle all'interno di un disegno di politica industriale - ha sottolineato Doria - il governo Monti questo non lo ha fatto, ha lasciato che le cose seguissero il piano inclinato della scelta di alienare le azioni, il governo di fronte a un tema rilevante di politica industriale ha taciuto". "Per il Comune di Genova è importante mantenere la prospettiva industriale di Ansaldo Energia, mantenere l'azienda italiana e in mano pubblica - ha detto Doria -. Il Comune di Genova si rivolge al Governo perché assuma finalmente una posizione chiara sulla cessione o meno di Ansaldo Energia".