Mettere a sistema le iniziative sociali nate dai patti di solidarietà ed in generale dalle ”buone pratiche” che già Municipi e ATS mettono in campo da tempo con la collaborazione delle associazioni. Si precisa e si articola l'idea di "welfare territoriale" discusso oggi nella sala Rossa di Palazzo Tursi, nel corso della Commissione 7, presieduta dalla consigliera Cristina Lodi. Si tratta di un argomento di Giunta che sottolinea il ruolo di indirizzo dei Presidenti dei Municipi nella definizione delle politiche sociali del Comune di Genova.
In questi anni, sono nate innumerevoli iniziative solidali proprio dal "cuore" dei territori, come salvare dal macero gli alimenti invenduti, confezionare pasti a domicilio, trasportare gli anziani in luoghi di cura o ricreativi, iniziative che si collegano ed integrano i servizi erogati dalle strutture comunali. "Sono progetti - ha detto l'assessore alle Politiche socio sanitarie e della Casa, Paola Dameri - che vogliamo territorializzare, cioè condividere con i Municipi, ma anche con gli attori del Terzo Settore, per costruire una rete in cui l'ente pubblico e i cittadini “attivi” contribuiscano a salvaguardare la qualità della vita di tutti”.
Estendere le “buone pratiche” in tutti i nove municipi è uno degli obiettivi del progetto. Le iniziative che già esistono dimostrano che il welfare territoriale potrebbe svolgere un ruolo di integrazione e di supporto ai servizi sociali di primo livello, non facili da difendere nelle attuali condizioni finanziarie. Ogni territorio ha una o più debolezze specifiche, che vanno dalla massiccia presenza di anziani, al disagio minorile, sino alle nuove povertà. "Stiamo mettendo a punto - continua Dameri - una mappa del disagio che non è ancora completa, ma è già in grado di mettere in evidenza quali siano le maggiori sofferenze e come si diversifichino nelle varie aree della città".
In questi anni, sono nate innumerevoli iniziative solidali proprio dal "cuore" dei territori, come salvare dal macero gli alimenti invenduti, confezionare pasti a domicilio, trasportare gli anziani in luoghi di cura o ricreativi, iniziative che si collegano ed integrano i servizi erogati dalle strutture comunali. "Sono progetti - ha detto l'assessore alle Politiche socio sanitarie e della Casa, Paola Dameri - che vogliamo territorializzare, cioè condividere con i Municipi, ma anche con gli attori del Terzo Settore, per costruire una rete in cui l'ente pubblico e i cittadini “attivi” contribuiscano a salvaguardare la qualità della vita di tutti”.
Estendere le “buone pratiche” in tutti i nove municipi è uno degli obiettivi del progetto. Le iniziative che già esistono dimostrano che il welfare territoriale potrebbe svolgere un ruolo di integrazione e di supporto ai servizi sociali di primo livello, non facili da difendere nelle attuali condizioni finanziarie. Ogni territorio ha una o più debolezze specifiche, che vanno dalla massiccia presenza di anziani, al disagio minorile, sino alle nuove povertà. "Stiamo mettendo a punto - continua Dameri - una mappa del disagio che non è ancora completa, ma è già in grado di mettere in evidenza quali siano le maggiori sofferenze e come si diversifichino nelle varie aree della città".