La Facoltà di Ingegneria si trasferirà sulla collina degli Erzelli a Sestri Ponente. E iI Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca; l’Università di Genova, la Regione Liguria, la Provincia e il Comune di Genova sosterranno il suo potenziamento sul territorio attraverso «la valutazione e selezione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, di innovazione tecnologica, e di alta formazione di qualificato personale di ricerca ed iniziative finalizzata all’avvio di spin off accademici». E’ uno dei punti del protocollo d’intesa firmato oggi pomeriggio - proprio all’Università di Genova poco prima dell’inaugurazione dell’anno accademico - dal governo e dalle istituzioni locali.
All’appuntamento non si è presentato il ministro dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo (ha firmato mandando il documento a Genova col suo capo di gabinetto Luigi Fiorentino), e anche il presidente della Regione Claudio Burlando non c’era: al suo posto, l’assessore al Bilancio e alla Formazione Sergio Rossetti, che ha firmato l’accordo quadro con il sindaco Marta Vincenzi, il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, e il rettore dell’Ateneo genovese Giacomo Deferrari.
Poco prima della firma il Marta Vincenzi ha proposto un addendum al testo già concordato: nell’aggiunta - che è stata approvata da tutte le parti in causa – si fa riferimento al fatto che il Comune di Genova ha avviato con successo il progetto Smart City, “città intelligente” (con l’approvazione di ben tre progetti finanziati dall’Ue che l’hanno collocato al primo posto in Italia e in Europa per il risultato raggiunto) che è in realizzazione con la piena collaborazione proprio dell’Università. In quest’ottica – ha fatto rilevare il sindaco – il lavoro già svolto con l’ateneo si può intensificare e con l’avvio del Polo tecnologico scientifico degli Erzelli si può porre nuovi obiettivi.
Fra le altre cose, le parti hanno concordato «sull'opportunità di definire e avviare azioni congiunte finalizzate alla più rapida ed efficace realizzazione degli obiettivi strategici condivisi, anche attraverso l’individuazione di modelli e strategie di intervento che consentano di rafforzare il legame con il territorio in termini sociali e culturali, e la sperimentazione di nuove forme di comunicazione e diffusione di conoscenze ed esperienze ad elevato contenuto tecnologico»; e si sono impegnati «nell'ambito delle proprie competenze e attraverso gli strumenti di intervento più idonei, a definire in tempi brevi gli interventi per il potenziamento delle attività della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova con particolare riferimento al nuovo insediamento di un Campus integrato per formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e servizi per il territorio a Genova Erzelli, del quale va prioritariamente accertata la sostenibilità in termini finanziari e ambientali nonché in relazione alla disponibilità di servizi, infrastrutture e logistica».
Un nuovo passo importante verso la creazione del polo tecnologico e scientifico su cui dunque si concentra ora l’attenzione per le questioni finanziarie: per trasferire Ingegneria in collina, l’università deve vendere la vecchia sede (importante è l’impegno del Ministero, che conferma l’accordo del 2007, perché questo si possa fare) e procedere con tutte le procedure necessarie senza sforare i suoi budget.
I costi dell’operazione Erzelli dovrebbero aggirarsi intorno ai 170 milioni di euro (110 del Miur, 25 di Finanziamenti regionali su fondi statali di natura strategica già predisposti e approvati nel 2007, 10 del ministero per lo Sviluppo economico, 26 date dalla disponibilità già espressa dell’acquisto dei laboratori universitari (su cui grava però ancora l’incognita della valutazione definitiva e dei tempi di realizzazione).
La firma dell’accordo è stata l’occasione per una proposta (partita dall’assessore regionale al bilancio e alla formazione Sergio Rossetti) di aprire un tavolo per la costituzione di un nuovo incubatore di imprese “genovese”, che veda protagonisti tutti gli attori che hanno firmato l’accordo.
Infine potrebbe sbloccarsi anche la posizione di Ericsson e Siemens, il cui insediamento sulla collina di Sestri pare legittimato da un documento del ministero dello Sviluppo Economico.
All’appuntamento non si è presentato il ministro dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo (ha firmato mandando il documento a Genova col suo capo di gabinetto Luigi Fiorentino), e anche il presidente della Regione Claudio Burlando non c’era: al suo posto, l’assessore al Bilancio e alla Formazione Sergio Rossetti, che ha firmato l’accordo quadro con il sindaco Marta Vincenzi, il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, e il rettore dell’Ateneo genovese Giacomo Deferrari.
Poco prima della firma il Marta Vincenzi ha proposto un addendum al testo già concordato: nell’aggiunta - che è stata approvata da tutte le parti in causa – si fa riferimento al fatto che il Comune di Genova ha avviato con successo il progetto Smart City, “città intelligente” (con l’approvazione di ben tre progetti finanziati dall’Ue che l’hanno collocato al primo posto in Italia e in Europa per il risultato raggiunto) che è in realizzazione con la piena collaborazione proprio dell’Università. In quest’ottica – ha fatto rilevare il sindaco – il lavoro già svolto con l’ateneo si può intensificare e con l’avvio del Polo tecnologico scientifico degli Erzelli si può porre nuovi obiettivi.
Fra le altre cose, le parti hanno concordato «sull'opportunità di definire e avviare azioni congiunte finalizzate alla più rapida ed efficace realizzazione degli obiettivi strategici condivisi, anche attraverso l’individuazione di modelli e strategie di intervento che consentano di rafforzare il legame con il territorio in termini sociali e culturali, e la sperimentazione di nuove forme di comunicazione e diffusione di conoscenze ed esperienze ad elevato contenuto tecnologico»; e si sono impegnati «nell'ambito delle proprie competenze e attraverso gli strumenti di intervento più idonei, a definire in tempi brevi gli interventi per il potenziamento delle attività della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova con particolare riferimento al nuovo insediamento di un Campus integrato per formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e servizi per il territorio a Genova Erzelli, del quale va prioritariamente accertata la sostenibilità in termini finanziari e ambientali nonché in relazione alla disponibilità di servizi, infrastrutture e logistica».
Un nuovo passo importante verso la creazione del polo tecnologico e scientifico su cui dunque si concentra ora l’attenzione per le questioni finanziarie: per trasferire Ingegneria in collina, l’università deve vendere la vecchia sede (importante è l’impegno del Ministero, che conferma l’accordo del 2007, perché questo si possa fare) e procedere con tutte le procedure necessarie senza sforare i suoi budget.
I costi dell’operazione Erzelli dovrebbero aggirarsi intorno ai 170 milioni di euro (110 del Miur, 25 di Finanziamenti regionali su fondi statali di natura strategica già predisposti e approvati nel 2007, 10 del ministero per lo Sviluppo economico, 26 date dalla disponibilità già espressa dell’acquisto dei laboratori universitari (su cui grava però ancora l’incognita della valutazione definitiva e dei tempi di realizzazione).
La firma dell’accordo è stata l’occasione per una proposta (partita dall’assessore regionale al bilancio e alla formazione Sergio Rossetti) di aprire un tavolo per la costituzione di un nuovo incubatore di imprese “genovese”, che veda protagonisti tutti gli attori che hanno firmato l’accordo.
Infine potrebbe sbloccarsi anche la posizione di Ericsson e Siemens, il cui insediamento sulla collina di Sestri pare legittimato da un documento del ministero dello Sviluppo Economico.