Nel quadro delle aziende partecipate dal Comune, Farmacie Comunali versa oggi in una condizione di grave difficoltà, prossima al fallimento, che può essere imputata in gran parte a condizioni particolari del settore: stando ai dati Federfarma, tutte le farmacie stanno sentendo i colpi della crisi con una generale caduta dei ricavi, dovuta da un lato alla riduzione della spesa sanitaria, anche attraverso il sempre maggiore ricorso ai farmaci generici, su cui i margini sono molto più bassi (il valore medio delle ricette è passato dai 24 euro del 2006 ai 13 di quest’anno); e dall’altro a un calo significativo delle vendite di prodotti da banco e di prodotti non medici, come la cosmetica, addirittura superiore al 50%.
In questo contesto negativo, Farmacie Comunale SpA si avvia a chiudere in passivo il terzo esercizio consecutivo, avendo già completamente eroso il capitale sociale ed anzi avendo accumulato un deficit anche in quel senso.
La Giunta Comunale ha quindi iniziato la definizione di una delibera che sia in grado di risolvere la situazione. Sono stati previsti alcuni interventi:
- ricostituire il capitale sociale, con una somma di 210.000 euro;
- procedere ad una riorganizzazione del servizio, per agire sul lungo periodo sulla struttura dell’azienda ed interrompere la tendenza negativa nei conti.
Attualmente le 11 farmacie comunali impiegano 43 dipendenti: 3 amministrativi, 9 magazzinieri e una trentina di farmacisti. L’intenzione è di concentrare il personale su 8 delle 11 farmacie, azione che permetterà di aumentare gli orari di apertura delle strutture, con particolare attenzione ai sabati mattina ed al periodo delle ferie estive, e quindi di migliorare il servizio offerto ai cittadini. Sarà possibile ridurre i costi per lavoro straordinario, attualmente inevitabili per garantire le aperture di 11 strutture, e il ricorso ad assunzioni temporanee di personale esterno per ovviare ad assenze per ferie o altre motivazioni.
Inoltre, si porrà attenzione ad investimenti che permettano di migliorare anche logisticamente l’efficienza delle farmacie: ad esempio si sta studiando la possibilità di usare alcuni locali di proprietà comunale contigui alla farmacia di via Isonzo, per ingrandirla e migliorarne la funzionalità.
Infine, saranno salvaguardati i posti di lavoro nella stessa azienda o nell'ambito del Comune di Genova.
Le licenze delle restanti 3 farmacie verranno cedute, attraverso un bando di evidenza pubblica che verrà elaborato a breve; trattandosi di tre strutture di dimensioni contenute (Via Coronata, Via Modigliani a Marassi Alta e Via Linneo al Quartiere CIGE a Begato), l’auspicio del Sindaco e dell’Amministrazione è che vengano rilevate da giovani farmacisti, in grado di offrire maggiore flessibilità organizzativa, che permetta alle farmacie di rivelarsi più competitive ed efficienti di quanto possa garantire una gestione pubblica. In ogni caso si manterrà la funzione degli esercizi, che rimarranno farmacie.
Il Sindaco ha quindi sottolineato come attraverso questa operazione, che è stata discussa con le organizzazioni sindacali e con la maggioranza, si otterrà il risultato di salvare l’azienda con un intervento strutturale e sostenibile sul lungo periodo, senza indebolire ed anzi potenziando il servizio offerto dal sistema delle farmacie pubbliche ai cittadini, mettendo probabilmente in condizione di lavorare meglio le tre farmacie che verranno cedute e salvaguardando tutti i posti di lavoro.
In questo contesto negativo, Farmacie Comunale SpA si avvia a chiudere in passivo il terzo esercizio consecutivo, avendo già completamente eroso il capitale sociale ed anzi avendo accumulato un deficit anche in quel senso.
La Giunta Comunale ha quindi iniziato la definizione di una delibera che sia in grado di risolvere la situazione. Sono stati previsti alcuni interventi:
- ricostituire il capitale sociale, con una somma di 210.000 euro;
- procedere ad una riorganizzazione del servizio, per agire sul lungo periodo sulla struttura dell’azienda ed interrompere la tendenza negativa nei conti.
Attualmente le 11 farmacie comunali impiegano 43 dipendenti: 3 amministrativi, 9 magazzinieri e una trentina di farmacisti. L’intenzione è di concentrare il personale su 8 delle 11 farmacie, azione che permetterà di aumentare gli orari di apertura delle strutture, con particolare attenzione ai sabati mattina ed al periodo delle ferie estive, e quindi di migliorare il servizio offerto ai cittadini. Sarà possibile ridurre i costi per lavoro straordinario, attualmente inevitabili per garantire le aperture di 11 strutture, e il ricorso ad assunzioni temporanee di personale esterno per ovviare ad assenze per ferie o altre motivazioni.
Inoltre, si porrà attenzione ad investimenti che permettano di migliorare anche logisticamente l’efficienza delle farmacie: ad esempio si sta studiando la possibilità di usare alcuni locali di proprietà comunale contigui alla farmacia di via Isonzo, per ingrandirla e migliorarne la funzionalità.
Infine, saranno salvaguardati i posti di lavoro nella stessa azienda o nell'ambito del Comune di Genova.
Le licenze delle restanti 3 farmacie verranno cedute, attraverso un bando di evidenza pubblica che verrà elaborato a breve; trattandosi di tre strutture di dimensioni contenute (Via Coronata, Via Modigliani a Marassi Alta e Via Linneo al Quartiere CIGE a Begato), l’auspicio del Sindaco e dell’Amministrazione è che vengano rilevate da giovani farmacisti, in grado di offrire maggiore flessibilità organizzativa, che permetta alle farmacie di rivelarsi più competitive ed efficienti di quanto possa garantire una gestione pubblica. In ogni caso si manterrà la funzione degli esercizi, che rimarranno farmacie.
Il Sindaco ha quindi sottolineato come attraverso questa operazione, che è stata discussa con le organizzazioni sindacali e con la maggioranza, si otterrà il risultato di salvare l’azienda con un intervento strutturale e sostenibile sul lungo periodo, senza indebolire ed anzi potenziando il servizio offerto dal sistema delle farmacie pubbliche ai cittadini, mettendo probabilmente in condizione di lavorare meglio le tre farmacie che verranno cedute e salvaguardando tutti i posti di lavoro.