Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste per l’autunno al fine di tutelare la spesa quotidiana del cittadino: si tratta di proposte, come dichiarato dal presidente di Federconsumatori, Antonio Molari, che mirano all’azione collettiva per la salvaguardia dei diritti e degli interessi delle persone comuni, che divengono le predilette vittime delle speculazioni e delle ingiustizie.
In particolare le proposte giungono in un momento storico piuttosto difficile per le famiglie italiane, che si trovano le tasche svuotate non solo dalle recenti politiche finanziarie e dalle manovre in nome dell’austerity, ma anche dai tentativi di aziende private e pubbliche di offrire sempre meno servizi a prezzi inspiegabilmente sempre più alti.
Lo scopo di Federconsumatori è di raccogliere i singoli casi in cui si sono verificate delle opacità nell’erogazione dei servizi e nei pagamenti, cercare di portare all’attenzione collettiva le situazioni ove l’abuso sia stato verificato e tentare un dialogo tra le parti sociali. Spesso succede che la contrattazione non sia sufficiente per rimediare ad eventuali inadempienze e allora Federconsumatori decide di intraprendere un’azione legale a tutela dei consumatori.
Le iniziative autunnali di quest’autunno prevedono, per l’appunto, una serie di class action mirate alla salvaguardia del reddito dei cittadini e alla pretesa di chiarezza nel rapporto servizi-pagamenti nei confronti di aziende pubbliche e private. Sul banco degli imputati finiranno Amt, Sky, Poste Italiane e alcune grandi aziende di telefonia; l’azione di classe contro l’azienda municipalizzata dei trasporti genovese, già notificata dal Tribunale di Genova, riguarda una presunta riduzione ingiustificata della frequenza di transito nel periodo tra il 21 e il 29 aprile 2011; a tale ricorso possono partecipare tutti i cittadini che abbiano un abbonamento coincidente con il periodo in questione.
Nei confronti di SKy Italia srl, Federconsumatori intraprenderà una class action contro la pubblicità invasiva presente durante le trasmissioni delle partite di calcio di serie A e B. Gli abbonati a Sky sport e Sky Calcio (anni 2009/10 e 2010/11) che intendessero tutelare i propri diritti possono partecipare alla campagna giudiziaria.
Nel caso di Poste Italiane, Federconsumatori contesta la mancanza d’informazione nei confronti dei contribuenti riguardo alla diminuzione del tasso d’interesse dei buoni postali fruttiferi e nel relativo inadempimento contrattuale della liquidazione degli stessi.
Per quanto riguarda le compagnie di telefonia mobile, Federconsumatori ha riscontrato negli estratti conti telefonici alcune tassazioni non dovute e ingiustamente addebitate sulle bollette degli abbonamenti.
Ma le proposte di Federconsumatori di quest’anno si rivolgono non solo ai cittadini che abbiamo riscontrato delle anomalie contrattuali con le suddette aziende, ma si impegnano a porre un freno al generale e diffuso carovita che sta colpendo le famiglie italiane.
Nel capoluogo ligure infatti, si sta avviando una trattativa con il Comune di Genova e con il Gabinetto del Sindaco per costruire un paniere calmierato di prodotti di largo consumo, per contrastare gli effetti dell’aumento dell’Iva e il rischio degli “arrotondamenti selvaggi”, inaugurati nel 2002 da molti commercianti disonesti, in occasione del passaggio dalla lira all’euro.
In particolare le proposte giungono in un momento storico piuttosto difficile per le famiglie italiane, che si trovano le tasche svuotate non solo dalle recenti politiche finanziarie e dalle manovre in nome dell’austerity, ma anche dai tentativi di aziende private e pubbliche di offrire sempre meno servizi a prezzi inspiegabilmente sempre più alti.
Lo scopo di Federconsumatori è di raccogliere i singoli casi in cui si sono verificate delle opacità nell’erogazione dei servizi e nei pagamenti, cercare di portare all’attenzione collettiva le situazioni ove l’abuso sia stato verificato e tentare un dialogo tra le parti sociali. Spesso succede che la contrattazione non sia sufficiente per rimediare ad eventuali inadempienze e allora Federconsumatori decide di intraprendere un’azione legale a tutela dei consumatori.
Le iniziative autunnali di quest’autunno prevedono, per l’appunto, una serie di class action mirate alla salvaguardia del reddito dei cittadini e alla pretesa di chiarezza nel rapporto servizi-pagamenti nei confronti di aziende pubbliche e private. Sul banco degli imputati finiranno Amt, Sky, Poste Italiane e alcune grandi aziende di telefonia; l’azione di classe contro l’azienda municipalizzata dei trasporti genovese, già notificata dal Tribunale di Genova, riguarda una presunta riduzione ingiustificata della frequenza di transito nel periodo tra il 21 e il 29 aprile 2011; a tale ricorso possono partecipare tutti i cittadini che abbiano un abbonamento coincidente con il periodo in questione.
Nei confronti di SKy Italia srl, Federconsumatori intraprenderà una class action contro la pubblicità invasiva presente durante le trasmissioni delle partite di calcio di serie A e B. Gli abbonati a Sky sport e Sky Calcio (anni 2009/10 e 2010/11) che intendessero tutelare i propri diritti possono partecipare alla campagna giudiziaria.
Nel caso di Poste Italiane, Federconsumatori contesta la mancanza d’informazione nei confronti dei contribuenti riguardo alla diminuzione del tasso d’interesse dei buoni postali fruttiferi e nel relativo inadempimento contrattuale della liquidazione degli stessi.
Per quanto riguarda le compagnie di telefonia mobile, Federconsumatori ha riscontrato negli estratti conti telefonici alcune tassazioni non dovute e ingiustamente addebitate sulle bollette degli abbonamenti.
Ma le proposte di Federconsumatori di quest’anno si rivolgono non solo ai cittadini che abbiamo riscontrato delle anomalie contrattuali con le suddette aziende, ma si impegnano a porre un freno al generale e diffuso carovita che sta colpendo le famiglie italiane.
Nel capoluogo ligure infatti, si sta avviando una trattativa con il Comune di Genova e con il Gabinetto del Sindaco per costruire un paniere calmierato di prodotti di largo consumo, per contrastare gli effetti dell’aumento dell’Iva e il rischio degli “arrotondamenti selvaggi”, inaugurati nel 2002 da molti commercianti disonesti, in occasione del passaggio dalla lira all’euro.