Sciopero sospeso ma mantenimento dello stato di agitazione. La vertenza dei lavoratori della Fincantieri di Sestri Ponente – dopo gli ultimi tre giorni di lotta dura che hanno paralizzato la città al ritorno della delegazione che ha incontrato a Roma il ministro Passera senza risultati concreti – prende un po' di respiro. Ma la battaglia non si ferma. Finché non arriveranno garanzie per la continuità del lavoro, lo sciopero potrebbe riprendere da un momento all'altro.
Lo ha deciso stamattina l'assemblea dei lavoratori riunita a lungo nello stabilimento, per esaminare la situazione e valutare come “attrezzarsi” per i tempi lunghi. Intanto la consegna della Oceania, la nave che secondo il calendario dei lavori dovrebbe essere consegnata all'armatore nel mese di marzo, è stata bloccata. Alcuni test in mare previsti per i prossimi giorni non si faranno, anche se, in caso di novità positive, tutte le maestranze sono in grado – assicurano dal cantiere – di mettersi in moto immediatamente e recuperare il tempo impiegato per lo sciopero consegnando la nave nei tempi previsti. Purché non si vada molto oltre: in questo caso la responsabilità ricadrà solo sull'azienda.
«La tensione – ha dichiarato alla stampa il segretario della Fiom Cgil Bruno Manganaro – resta molto alta, ma i lavoratori hanno deciso di sospendere momentaneamente lo sciopero vista la grande solidarietà ricevuta da tutta la città. Sia chiaro però che se il governo non ci concederà un nuovo incontro nel quale darà garanzie su nuovi carichi di lavoro, e sui futuro della missione produttiva dello stabilimento, non rimarremo certo a guardare».
All'assemblea erano presenti anche i lavoratori dell'indotto, e molti intervenuti hanno sottolineato la positività dell'unità della città di fronte all'atteggiamento del ministro Passera, e delle numerose iniziative delle istituzioni per ottenere un incontro con il governo. Nel frattempo è circolata una indiscrezione, non verificata, secondo la quale, questo potrebbe tenersi il 24 gennaio prossimo, con la partecipazione di ministro, sindacati e istituzioni genovesi e liguri.
Lo ha deciso stamattina l'assemblea dei lavoratori riunita a lungo nello stabilimento, per esaminare la situazione e valutare come “attrezzarsi” per i tempi lunghi. Intanto la consegna della Oceania, la nave che secondo il calendario dei lavori dovrebbe essere consegnata all'armatore nel mese di marzo, è stata bloccata. Alcuni test in mare previsti per i prossimi giorni non si faranno, anche se, in caso di novità positive, tutte le maestranze sono in grado – assicurano dal cantiere – di mettersi in moto immediatamente e recuperare il tempo impiegato per lo sciopero consegnando la nave nei tempi previsti. Purché non si vada molto oltre: in questo caso la responsabilità ricadrà solo sull'azienda.
«La tensione – ha dichiarato alla stampa il segretario della Fiom Cgil Bruno Manganaro – resta molto alta, ma i lavoratori hanno deciso di sospendere momentaneamente lo sciopero vista la grande solidarietà ricevuta da tutta la città. Sia chiaro però che se il governo non ci concederà un nuovo incontro nel quale darà garanzie su nuovi carichi di lavoro, e sui futuro della missione produttiva dello stabilimento, non rimarremo certo a guardare».
All'assemblea erano presenti anche i lavoratori dell'indotto, e molti intervenuti hanno sottolineato la positività dell'unità della città di fronte all'atteggiamento del ministro Passera, e delle numerose iniziative delle istituzioni per ottenere un incontro con il governo. Nel frattempo è circolata una indiscrezione, non verificata, secondo la quale, questo potrebbe tenersi il 24 gennaio prossimo, con la partecipazione di ministro, sindacati e istituzioni genovesi e liguri.