Genova celebra la Giornata della Memoria:
Doria: “Continuare a capire cos’è stato"

E' il Giorno della memoria. Per ricordare lo sterminio di milioni di persone nei lager nazisti. In omaggio alle vittime dell'Olocausto, si è svolta questa mattina a Genova, presso la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno (l'ingresso delle truppe sovietiche ad Auschwitz) e che ricorda la Shoah, le leggi razziali e le persone che hanno subito la deportazione, la prigione, la morte

Testo Alternativo
E’ detto nel Talmud, citato da Gioele Dix, che il bene e il male sono come due mucchi di sabbia sui due piatti di una bilancia; due mucchi perfettamente identici. Ognuno di noi ogni giorno, ponendo il suo granello di sabbia sull’uno o l’altro piatto, determina la vittoria del bene o del male. Attorno a questi concetti, la responsabilità individuale e collettiva, la scelta fra bene e male, l’impegno per conservare la memoria, si è articolata la mattinata che l’Amministrazione ha dedicato alla Giornata della Memoria, nell’imponente cornice del Salone del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, alla presenza di tutte le Autorità, dei rappresentanti della Comunità Ebraica genovese e delle associazioni impegnate nella celebrazione della Giornata e di molti studenti.

Il Sindaco Marco Doria si è soffermato sul nesso fra la conoscenza del passato e, appunto, la consapevolezza delle responsabilità dei singoli, che poterono e possono sempre scegliere se stare fra i persecutori, gli spettatori indifferenti o fra i giusti; ma anche della responsabilità collettiva che, come italiani, autori delle leggi razziali del 1938 e della collaborazione con l’occupazione nazista dal 1943, non possiamo cancellare. La Shoah è stata un evento unico nella storia umana ma, come ha detto proprio a Genova pochi mesi fa la filosofa Agnes Heller, è stato un unicum reso possibile da tante componenti che invece sono ancora presenti nella nostra società: negazionismo, rappresentazione di chi è diverso attraverso stereotipi, razzismo, intolleranza.
Per questo il Commissario straordinario della Provincia di Genova Fossati, anche sull’onda emotiva della visita alla mostra sui disegni dei bambini di Terezin aperta al Museo Ebraico, ha sottolineato l’importanza della trasmissione della conoscenza ai ragazzi, anche attraverso la scuola: trasferire la memoria alle mani ed ai cuori dei giovani affinché diventino loro i testimoni di ciò che è stato, per utilizzare la condivisione emotiva e la razionalità della conoscenza come antidoto contro oblio e rimozione. Il vice Presidente della Regione Nicolò Scialfa invece ha attaccato con veemenza il negazionismo e soprattutto il revisionismo che, anche più subdolamente, non negando gli eventi ma sminuendone la dimensione e l’impatto, rischia con maggiore efficacia di minare la crescita di una consapevolezza condivisa.

Del resto lo ha ricordato Gioele Dix nella sua orazione ufficiale citando Primo Levi ne “I sommersi e i salvati”: i nazisti erano consapevoli del fatto che l’enormità di quello che stavano facendo era tale che anche se qualcuno fosse sopravvissuto ed avesse voluto raccontare, non sarebbe stato creduto, come in effetti è avvenuto per anni. Dix ha svolto il suo intervento fra ricostruzione storica, aneddoti personali legati alla vicenda della sua famiglia e richiami al’umorismo ebraico che è più proprio al suo lavoro di attore comico: nella loro lunghissima storia di perseguitati e di esuli, gli ebrei hanno sempre trovato nell’umorismo, nel sorriso, una chiave per provare a sfuggire all’orrore che periodicamente  li ha inseguiti, dai tempi dei romani ai ghetti dell’Italia rinascimentale, dai pogrom alla Shoah.

Durante la cerimonia sono state premiate le classi del concorso provinciale “I giovani ricordano la Shoah”; sono state consegnate le medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati e internati, e sono state insignite del titolo di “Eredi dell’ANED” alcune personalità dello spettacolo e della cultura attive nel perpetuare la memoria della Shoah: Luciano Morabito, Carla Peirolero, Pino Petruzzelli, Giovanni Traverso e Giorgio “Getto” Viarengo.
genova, 28 gennaio 2013
Ultimo aggiornamento: 31/01/2013
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