Il tanto atteso provvedimento  verrà discusso nel Consiglio dei Ministri convocato per venerdì 30 novembre, alle ore 9,30 a Palazzo Chigi. Parola del Ministro Corrado Clini, anche se il provvediemento non compare nell'ordine del giorno della seduta, un "escamotage" perr consentire gli ultimi ritocchi in vista dell'incotro con le parti sociali, gli enti locali e la presidenza dell'azienda domani a Roma.  Viva soddisfazione è stata espressa dai parlamentari liguri Pd Mario Tullo e Sabina Rossa si sono detti "soddisfatti per la scelta compiuta dal Governo, scelta che avevamo da subito indicata e che tiene insieme l'esigenza di costringere la proprietà a risanare l'impianto di Taranto con la difesa del lavoro". L'onorevole Gabriella Mondello (Udc) segretario della Commissione Ambiente della Camera ha sottolineato come "il decreto è la strada giusta per garantire il risanamento e l'occupazione tutelando contemporaneamente il diritto al lavoro e il diritto alla salute". Il giudizio dei sindacati all'annucio del ministro Corrado Clini resta interlocutorio  e per questo l'assemblea permanente nello stabilimento di Genova "resta in atto". Questo il giudizio di Franco Grondona, Fiom-Cgil di Genova. "E' importante - ha detto il sindacalista - che il governo abbia fatto il decreto - ha detto Grondona - ma adesso bisogna vedere se è in grado di risolvere le questioni che sono sul tappeto". C'é dunque "un giudizio interlocutorio" e resta l'occupazione dello stabilimento genovese. Positivo il giudizio del Presidente della regione Liguria, Claudio Burlando: "Il testo mi sembra buono. Mi era chiaro che solo con un decreto si poteva sbloccare il caso. Era quello che avevo chiesto. Avevamo 3 possibilità: andare avanti così, e non era possibile; chiudere la siderurgia in Italia, possibile, ma per me sbagliato; unire ambiente e produzione, è stato fatto". Intanto, la preoccupazione per la sorte dei lavoratori dell'Ilva vittime del maltempo, il cui bilancio ha registrato un operaio disperso,  38 persone ferite e i gravi danni materiali, ha indotto i sindacati Fim, Fiom e Uilm a confermare per domani lo sciopero di 8 ore in tutto il gruppo Riva e ad annullare la manifestazione prevista a Roma, mantenendo un presidio sotto la Presidenza del Consiglio. Anche l'Unione sindacale di base (Usb) ha deciso di rinviare la manifestazione prevista per domani nella capitale.