Inaugurata il 16 novembre al Museo di Storia Naturale la mostra “Il gusto della biodiversità – Dai prati e dai pascoli del Parco dell’Aveto”, vuole essere un momento di riflessione sull’importanza del nostro entroterra per la qualità della vita anche nelle città della costa: conservare bene il territorio, vuol anche dire riuscire a mettere un argine alle conseguenze delle forti piogge, che ormai troppo spesso interessano la nostra regione.
Nel suo intervento Giuseppe Maggiolo, presidente del Parco dell’Aveto, con grande entusiasmo e passione ha parlato dell’importanza della conservazione della biodiversità per preservare l’ecosistema, del ruolo centrale che hanno per questo tutti gli abitanti che vivono nel Parco della Val d’Aveto, che con il loro lavoro fanno sì che questa montagna non muoia, che continui ad essere uno scrigno di grandi opportunità per l’economia della regione.
«Il Parco dell’Aveto è un parco dalle mille meraviglie, ha continuato Maggiolo, che dobbiamo tutti contribuire a far vivere, perché rappresenta un polmone di vita, una risorsa economica importante perché qui ci sono prodotti d’eccellenza che sarebbe un vero peccato se sparissero: la patata Quarantina, i formaggi, il miele, tanto per citarne alcuni».
La crisi non risparmia niente, i fondi per la conservazione dei parchi e delle riserve marine sono sempre meno, ma l’assessore regionale Renata Briano ha confermato la grande attenzione da parte della Regione, perché consapevole dell’importanza del presidio dei parchi per la tutela del territorio.
«La biodiversità è correlata alla produttività, ha spiegato l’assessore, la ricchezza della nostra regione sta proprio in questo: un ambiente vario, produzioni diverse, la capacità di soddisfare diverse richieste di turismo».
«Questa mostra è una piccola cosa che sottintende una grande idea: presentare uno spaccato del nostro ambiente, ha precisato Paolo Cresta, direttore del Parco dell’Aveto, per capire quali possono essere le ricadute in termini economici, di protezione del territorio, un ottimo biglietto da visita per lo sviluppo del turismo d’ambiente».
Solo il costante lavoro dell’uomo può evitare che pascoli e prati di montagna spariscano, con conseguenti notevoli perdite in termini di biodiversità. Con l’intento di contrastare e se possibile invertire questa tendenza, nel Parco dell’Aveto si sono avviate da tempo politiche volte a garantire la conservazione di questi ambienti, favorendo le attività degli allevatori e le loro pratiche.
Per meglio illustrare il positivo rapporto tra allevamento tradizionale e biodiversità, tra natura e produzioni tipiche nel Parco Naturale dell'Aveto, la mostra presenta un allestimento dove è ricostruito in maniera chiara e accessibile l’ambiente di uno dei pascoli, grazie a un diorama appositamente realizzato dalla TM&B di Valter Fogato.
A seguire, anche la preparazione del pesto con il formaggio della Val d’Aveto da parte di Roberto Panizza, organizzatore del campionato del pesto.
Nel corso della giornata dell’inaugurazione, sarà possibile acquistare i prodotti direttamente dai produttori, mentre sabato 17 novembre e sabato 24 novembre 2012, il Museo di Storia Naturale, in collaborazione con il Centro di Educazione Ambientale del Parco, proporrà un'attività didattica a tema con la mostra, invitando i bambini a partecipare a "Il grande gioco del formaggio", una sorta di classico gioco dell'oca, attraverso il quale insegnare l'importanza dell'ambiente di produzione, integro e naturale, per la creazione di un buon formaggio.
In concomitanza con la mostra , dal 16 novembre al 18 novembre 2012 nelle sale del Museo di Storia Naturale verrà allestita, in collaborazione con il “Consorzio della Quarantina – Associazione per la Terra e la Cultura Rurale”, l’esposizione “Patate dal Mondo”, con circa 300 varietà differenti provenienti da America Latina, Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera e da molti altri Paesi.
L’ingresso alla mostra è gratuito, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso.
Nel suo intervento Giuseppe Maggiolo, presidente del Parco dell’Aveto, con grande entusiasmo e passione ha parlato dell’importanza della conservazione della biodiversità per preservare l’ecosistema, del ruolo centrale che hanno per questo tutti gli abitanti che vivono nel Parco della Val d’Aveto, che con il loro lavoro fanno sì che questa montagna non muoia, che continui ad essere uno scrigno di grandi opportunità per l’economia della regione.
«Il Parco dell’Aveto è un parco dalle mille meraviglie, ha continuato Maggiolo, che dobbiamo tutti contribuire a far vivere, perché rappresenta un polmone di vita, una risorsa economica importante perché qui ci sono prodotti d’eccellenza che sarebbe un vero peccato se sparissero: la patata Quarantina, i formaggi, il miele, tanto per citarne alcuni».
La crisi non risparmia niente, i fondi per la conservazione dei parchi e delle riserve marine sono sempre meno, ma l’assessore regionale Renata Briano ha confermato la grande attenzione da parte della Regione, perché consapevole dell’importanza del presidio dei parchi per la tutela del territorio.
«La biodiversità è correlata alla produttività, ha spiegato l’assessore, la ricchezza della nostra regione sta proprio in questo: un ambiente vario, produzioni diverse, la capacità di soddisfare diverse richieste di turismo».
«Questa mostra è una piccola cosa che sottintende una grande idea: presentare uno spaccato del nostro ambiente, ha precisato Paolo Cresta, direttore del Parco dell’Aveto, per capire quali possono essere le ricadute in termini economici, di protezione del territorio, un ottimo biglietto da visita per lo sviluppo del turismo d’ambiente».
Solo il costante lavoro dell’uomo può evitare che pascoli e prati di montagna spariscano, con conseguenti notevoli perdite in termini di biodiversità. Con l’intento di contrastare e se possibile invertire questa tendenza, nel Parco dell’Aveto si sono avviate da tempo politiche volte a garantire la conservazione di questi ambienti, favorendo le attività degli allevatori e le loro pratiche.
Per meglio illustrare il positivo rapporto tra allevamento tradizionale e biodiversità, tra natura e produzioni tipiche nel Parco Naturale dell'Aveto, la mostra presenta un allestimento dove è ricostruito in maniera chiara e accessibile l’ambiente di uno dei pascoli, grazie a un diorama appositamente realizzato dalla TM&B di Valter Fogato.
A seguire, anche la preparazione del pesto con il formaggio della Val d’Aveto da parte di Roberto Panizza, organizzatore del campionato del pesto.
Nel corso della giornata dell’inaugurazione, sarà possibile acquistare i prodotti direttamente dai produttori, mentre sabato 17 novembre e sabato 24 novembre 2012, il Museo di Storia Naturale, in collaborazione con il Centro di Educazione Ambientale del Parco, proporrà un'attività didattica a tema con la mostra, invitando i bambini a partecipare a "Il grande gioco del formaggio", una sorta di classico gioco dell'oca, attraverso il quale insegnare l'importanza dell'ambiente di produzione, integro e naturale, per la creazione di un buon formaggio.
In concomitanza con la mostra , dal 16 novembre al 18 novembre 2012 nelle sale del Museo di Storia Naturale verrà allestita, in collaborazione con il “Consorzio della Quarantina – Associazione per la Terra e la Cultura Rurale”, l’esposizione “Patate dal Mondo”, con circa 300 varietà differenti provenienti da America Latina, Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera e da molti altri Paesi.
L’ingresso alla mostra è gratuito, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso.