Un'inaugurazione senza i soliti rituali, ma non per questo in sordina. Nel week end che precede il Natale, il sindaco di Genova, Marco Doria, ha rinunciato al tradizionale taglio del nastro ed ha deciso che la manifestazione più vicina al carattere dei genovesi, in un periodo di difficoltà per tante famiglie, fosse quello di aprire semplicemente i cancelli, lasciando al publico l'onore del corsa numero uno.
Nel pomeriggio l'ultima tratta della Metropolitana è stata presentata, con un po' di anticipio sull'apertura, alla stampa. La stazione della metropolitana di Brignole, è un traguardo atteso da tempo che vede la sotterranea genovese toccare uno degli snodi fondamentali del trasporto pubblico della città. L’ottava stazione della metro, dopo quelle di Brin, Dinegro, Principe, Darsena, San Giorgio, Sarzano e De Ferrari, rappresenta non solo un importante punto di interscambio per la Valbisagno e le principali direttrici, ma permette a Genova di avere un sistema di trasporto ad alta capacità di carico inserito nel principale flusso di mobilità cittadina. La nuova stazione ha 5 uscite: una in piazza Raggi, nel cuore di Borgo Incrociati, due in via Canevari su entrambi i lati e due che portano verso i sottopassi ferroviari. La stazione ha 9 ascensori e 6 scale mobili che permettono alle persone di spostarsi agevolmente all’interno dei 2.000 metri quadrati aperti al pubblico e in soli 15 minuti si offre il collegamento tra Brignole e la Valpolcevera (stazione di Brin).
Oggi la metropolitana trasporta circa 11 milioni di passeggeri all’anno; si stima che a regime si possano raggiungere circa 18/20 milioni di passeggeri, passando da 30.000 passeggeri al giorno a circa 60.000. "Da oggi - ha detto il sindaco - i cittadini genovesi potranno fruire di un nuovo servzio che di questi tempi non è cosa da poco. Non si tratta solo di avere aggiunto un po' di chilometri al tratto precedente, ma di aver dato, con il nodo ferroviario di Brignole, un forte impulso alla mobilità intermodale del sistema del trasporto pubblico genovese". Quest'ultimo tratto di metropolitana si snoda nel centro della città per 1,6km, in parte frutto di nuovi scavi (per un 1 km) e in parte frutto del riutilizzo delle esistenti gallerie delle Grazie (pari a 250metri).
La novità più rilevante di questa estensione è rappresentata dalla banchina di interscambio in comune tra ferrovia e metro, per consentire una piena sinergia tra i due sistemi di trasporto e favorire così i viaggiatori, che potranno beneficiare del notevole miglioramento dei collegamenti tra centro, ponente e il resto della città, e avvantaggiare l’integrazione urbana di Borgo Incrociati.Tra le novità tecnologiche fornite da Ansaldo STS, va segnalato il moderno apparato di gestione del segnalamento di tipo computerizzato (ACC), che si distingue per importanti requisiti di flessibilità, modularità e configurabilità che lo rendono facilmente adattabile a future estensioni. “L’opera che viene inaugurata oggi – ha dichiarato Sergio De Luca, amministratore Delegato di Ansaldo STS - rappresenta un modello di innovazione specifico per il trasporto urbano di una città articolata come Genova, che con questa moderna metropolitana potrà da oggi beneficiare di consistenti vantaggi sia dal punto di vista della mobilità che di quello ambientale”.
Nel corso degli scavi per la realizzazione dell'ultimo tratto di tunnel, nell'area che costeggia il torrente Bisagno, è venuta alla luce una Struttura muraria in pietra del Bronzo Antico (circa 2200-1900 a.C.) datata anche sulla base di datazioni radiocarboniche, messa in luce, alla profondità di circa 5 m dal piano di calpestio (m 9,5 slm). E’ riferibile ad un villaggio, di cui doveva delimitare e proteggere uno dei confini in corrispondenza di un corso d’acqua stagionale, che doveva estendersi tra la stazione Brignole e via De Amicis.
L’impegno delle opere realizzate suggerisce che si potesse trattare di un villaggio di notevoli dimensioni, situato in una zona umida adiacente l’antica foce del Bisagno, che potrebbe essere stata sfruttata anche come approdo, come suggeriscono studi recenti. I ritrovameni fanno oggi parte di una mostra permanente all'interno della stazione. L’allestimento offre l’occasione di presentare, attraverso fotografie, ricostruzioni e la ricollocazione di due manufatti di particolare rilievo, l’evoluzione dell’area nei secoli attraverso gli importanti risultati delle indagini archeologiche, analogamente a quanto già realizzato per la storia del Porto Antico con l’allestimento ArcheoMetro nella stazione Darsena.
La presenza di un sito di questa natura rappresenta una novità per la Liguria, dove erano sinora noti solo siti in grotta e fa ipotizzare un grado di sviluppo socio economico delle popolazioni del Bronzo Antico ligure non lontano da quello delle zone più rappresentative dell’Italia settentrionale.Il muro è stato smontato, con metodologia idonea, trattandosi della struttura muraria più antica presente in città e dal momento che non era possibile conservarla in situ, seguendo le prescrizioni del Ministero, che ha autorizzato lo smontaggio a condizione che fosse data adeguata valorizzazione ai risultati dello scavo.Tratto di pavimentazione a risseu attribuito al sagrato della chiesa di Santa Maria degli Incrociati , (XVI secolo) durato in uso fino al XVIII secolo, con motivi geometrici e figurati. E’ stato messo in luce nel corso dei lavori per la realizzazione della stazione.
Nel pomeriggio l'ultima tratta della Metropolitana è stata presentata, con un po' di anticipio sull'apertura, alla stampa. La stazione della metropolitana di Brignole, è un traguardo atteso da tempo che vede la sotterranea genovese toccare uno degli snodi fondamentali del trasporto pubblico della città. L’ottava stazione della metro, dopo quelle di Brin, Dinegro, Principe, Darsena, San Giorgio, Sarzano e De Ferrari, rappresenta non solo un importante punto di interscambio per la Valbisagno e le principali direttrici, ma permette a Genova di avere un sistema di trasporto ad alta capacità di carico inserito nel principale flusso di mobilità cittadina. La nuova stazione ha 5 uscite: una in piazza Raggi, nel cuore di Borgo Incrociati, due in via Canevari su entrambi i lati e due che portano verso i sottopassi ferroviari. La stazione ha 9 ascensori e 6 scale mobili che permettono alle persone di spostarsi agevolmente all’interno dei 2.000 metri quadrati aperti al pubblico e in soli 15 minuti si offre il collegamento tra Brignole e la Valpolcevera (stazione di Brin).
Oggi la metropolitana trasporta circa 11 milioni di passeggeri all’anno; si stima che a regime si possano raggiungere circa 18/20 milioni di passeggeri, passando da 30.000 passeggeri al giorno a circa 60.000. "Da oggi - ha detto il sindaco - i cittadini genovesi potranno fruire di un nuovo servzio che di questi tempi non è cosa da poco. Non si tratta solo di avere aggiunto un po' di chilometri al tratto precedente, ma di aver dato, con il nodo ferroviario di Brignole, un forte impulso alla mobilità intermodale del sistema del trasporto pubblico genovese". Quest'ultimo tratto di metropolitana si snoda nel centro della città per 1,6km, in parte frutto di nuovi scavi (per un 1 km) e in parte frutto del riutilizzo delle esistenti gallerie delle Grazie (pari a 250metri).
La novità più rilevante di questa estensione è rappresentata dalla banchina di interscambio in comune tra ferrovia e metro, per consentire una piena sinergia tra i due sistemi di trasporto e favorire così i viaggiatori, che potranno beneficiare del notevole miglioramento dei collegamenti tra centro, ponente e il resto della città, e avvantaggiare l’integrazione urbana di Borgo Incrociati.Tra le novità tecnologiche fornite da Ansaldo STS, va segnalato il moderno apparato di gestione del segnalamento di tipo computerizzato (ACC), che si distingue per importanti requisiti di flessibilità, modularità e configurabilità che lo rendono facilmente adattabile a future estensioni. “L’opera che viene inaugurata oggi – ha dichiarato Sergio De Luca, amministratore Delegato di Ansaldo STS - rappresenta un modello di innovazione specifico per il trasporto urbano di una città articolata come Genova, che con questa moderna metropolitana potrà da oggi beneficiare di consistenti vantaggi sia dal punto di vista della mobilità che di quello ambientale”.
Nel corso degli scavi per la realizzazione dell'ultimo tratto di tunnel, nell'area che costeggia il torrente Bisagno, è venuta alla luce una Struttura muraria in pietra del Bronzo Antico (circa 2200-1900 a.C.) datata anche sulla base di datazioni radiocarboniche, messa in luce, alla profondità di circa 5 m dal piano di calpestio (m 9,5 slm). E’ riferibile ad un villaggio, di cui doveva delimitare e proteggere uno dei confini in corrispondenza di un corso d’acqua stagionale, che doveva estendersi tra la stazione Brignole e via De Amicis.
L’impegno delle opere realizzate suggerisce che si potesse trattare di un villaggio di notevoli dimensioni, situato in una zona umida adiacente l’antica foce del Bisagno, che potrebbe essere stata sfruttata anche come approdo, come suggeriscono studi recenti. I ritrovameni fanno oggi parte di una mostra permanente all'interno della stazione. L’allestimento offre l’occasione di presentare, attraverso fotografie, ricostruzioni e la ricollocazione di due manufatti di particolare rilievo, l’evoluzione dell’area nei secoli attraverso gli importanti risultati delle indagini archeologiche, analogamente a quanto già realizzato per la storia del Porto Antico con l’allestimento ArcheoMetro nella stazione Darsena.
La presenza di un sito di questa natura rappresenta una novità per la Liguria, dove erano sinora noti solo siti in grotta e fa ipotizzare un grado di sviluppo socio economico delle popolazioni del Bronzo Antico ligure non lontano da quello delle zone più rappresentative dell’Italia settentrionale.Il muro è stato smontato, con metodologia idonea, trattandosi della struttura muraria più antica presente in città e dal momento che non era possibile conservarla in situ, seguendo le prescrizioni del Ministero, che ha autorizzato lo smontaggio a condizione che fosse data adeguata valorizzazione ai risultati dello scavo.Tratto di pavimentazione a risseu attribuito al sagrato della chiesa di Santa Maria degli Incrociati , (XVI secolo) durato in uso fino al XVIII secolo, con motivi geometrici e figurati. E’ stato messo in luce nel corso dei lavori per la realizzazione della stazione.