L’opera, portata in scena per la prima volta alla Scala il 25 aprile 1926, ha sempre esercitato notevole fascino sia sugli amanti del compositore che non. Ricca di invenzioni musicali e orchestrali, è stata Tratta da una fiaba teatrale di Carlo Gozzi, Turandot è la prima opera pucciniana di ambientazione fantastica, rimasta incompiuta, fu completata nel finale da Franco Alfano, in base agli appunti lasciati dallo stesso Puccini. Nel 2001 sempre con riferimento agli stessi appunti, Luciano Berio realizzò un nuovo finale. Nella rappresentazione del Carlo Felice viene proposta con il finale di Franco Alfano.
Quella del 23 dicembre, è stata una rappresentazione a cui ha partecipato un pubblico eterogeneo, molti giovani e personaggi noti e importanti per la città e la cultura genovese. Fra questi anche il Sindaco Marco Doria.
Lo spettacolo è stato introdotto dal tenore Fabio Armiliato che avrebbe dovuto cantare nel ruolo di Calaf ma purtroppo non gli è stato possibile per “mali di stagione”, come è stato detto.
Egli ha manifestato il suo grande dispiacere per non poter cantare in un’opera così importante e nella sua città, ed ha salutato affettuosamente il suo Pubblico formulando i suoi auguri anche per il futuro del Teatro.
E’ stato sostituito dal tenore Mario Malagnini il quale, probabilmente a causa di una repentina sostituzione, dopo un inizio incerto, ha assunto sempre più sicurezza nell’interpretazione del principe straniero Calaf, riuscendo a mantenere l’intensità dei momenti più toccanti dell’opera.
Bello e molto rappresentativo l’allestimento scenico, nonostante sia stato realizzato all’insegna del massimo risparmio, ma certamente in coerenza con il periodo di forte crisi che stiamo attraversando. La regia di Giuliano Montaldo, ripresa da Fausto Cosentino, le scene di Luciano Ricceri, i costumi di Elisabetta Montaldo Bocciardo, le luci di Luciano Novelli, le coreografie di Giovanni Di Cicco.
Fantastica l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta dal Maestro Donato Renzetti che inoltre nell’intervallo ha intrattenuto il pubblico con melodie natalizie.
Coinvolgente l’accompagnamento del Coro (Direttori Marco Berrini e Gino Tanasini) , altrettanto bravi i tenori ed il baritono che interpretavano i ministri Ping, Pang, Pong (Francesco Verna, Enrico Salsi e Manuel pierattelli), e grande successo per il soprano genovese Daniela Dessì.
Completano il Cast Roberta Canzian nelle vesti di Liù, Ramaz Chikviladze (Timur), Massimo La Guardia (L’Imperatore Altoum), Fabrizio Beggi (Un Mandarino).
Un bell’evento nel clima natalizio genovese, accolto da un pubblico variegato, composto da signore eleganti, da giovani interessati e da persone che non conoscevano ancora l’opera, e che dimostra come la Città sia affezionata al suo Teatro dell’opera, riportato negli anni novanta agli antichi splendori e che speriamo possa superare le problematiche che questo tipo di cultura sta attraversando.
Quella del 23 dicembre, è stata una rappresentazione a cui ha partecipato un pubblico eterogeneo, molti giovani e personaggi noti e importanti per la città e la cultura genovese. Fra questi anche il Sindaco Marco Doria.
Lo spettacolo è stato introdotto dal tenore Fabio Armiliato che avrebbe dovuto cantare nel ruolo di Calaf ma purtroppo non gli è stato possibile per “mali di stagione”, come è stato detto.
Egli ha manifestato il suo grande dispiacere per non poter cantare in un’opera così importante e nella sua città, ed ha salutato affettuosamente il suo Pubblico formulando i suoi auguri anche per il futuro del Teatro.
E’ stato sostituito dal tenore Mario Malagnini il quale, probabilmente a causa di una repentina sostituzione, dopo un inizio incerto, ha assunto sempre più sicurezza nell’interpretazione del principe straniero Calaf, riuscendo a mantenere l’intensità dei momenti più toccanti dell’opera.
Bello e molto rappresentativo l’allestimento scenico, nonostante sia stato realizzato all’insegna del massimo risparmio, ma certamente in coerenza con il periodo di forte crisi che stiamo attraversando. La regia di Giuliano Montaldo, ripresa da Fausto Cosentino, le scene di Luciano Ricceri, i costumi di Elisabetta Montaldo Bocciardo, le luci di Luciano Novelli, le coreografie di Giovanni Di Cicco.
Fantastica l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, diretta dal Maestro Donato Renzetti che inoltre nell’intervallo ha intrattenuto il pubblico con melodie natalizie.
Coinvolgente l’accompagnamento del Coro (Direttori Marco Berrini e Gino Tanasini) , altrettanto bravi i tenori ed il baritono che interpretavano i ministri Ping, Pang, Pong (Francesco Verna, Enrico Salsi e Manuel pierattelli), e grande successo per il soprano genovese Daniela Dessì.
Completano il Cast Roberta Canzian nelle vesti di Liù, Ramaz Chikviladze (Timur), Massimo La Guardia (L’Imperatore Altoum), Fabrizio Beggi (Un Mandarino).
Un bell’evento nel clima natalizio genovese, accolto da un pubblico variegato, composto da signore eleganti, da giovani interessati e da persone che non conoscevano ancora l’opera, e che dimostra come la Città sia affezionata al suo Teatro dell’opera, riportato negli anni novanta agli antichi splendori e che speriamo possa superare le problematiche che questo tipo di cultura sta attraversando.