Si è tenuto questa mattina nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi un incontro pubblico per l'individuazione di soluzioni abitative innovative a favore delle fasce più fragili della popolazione. "Sono persone - ha detto l'assessore alle politiche sociosanitarie e della casa Paola Dameri - con problemi particolari, solo in parte risolvibili con l'assegnazione di un alloggio popolare, che spesso non riescono né a mantenere né a gestire".
Per risolvere queste condizioni di disagio, il Comune di Genova ha lanciato un concorso di idee, "Call for proposals", al Terzo Settore che ha prontamente risposto inviando 24 progetti, dimostrando, come ha detto l'assessore nel suo discorso introduttivo: “Grande vitalità, volontà di mettersi in gioco e voglia di confrontarsi per avere una parte attiva nell'innovazione". Ecco i sei progetti discussi questa mattina: Progetto casa per anziani dimessi da istituti (Comunità di S.Egidio)", Rete cittadina di strutture di residenzialità leggera per pazienti psichiatrici (Alfaap), Proposte per housing sociale: cohousing, case da ristrutturare, accompagnamento abitativo (Fondazione Auxilium), Convivenza fra persone con disagio psichico (Prato Onlus), Progetto nuovi vicini (Gente di Mare - Koinè - Ufficio Diocesano Migrantes) e Le chiavi di casa (Associazione Consulta Diocesana).
"Questi progetti - ha continuato Dameri - sono quelli che riteniamo essere i più praticabili e contiamo di passare in tempi abbastanza brevi, una volta risolti alcuni nodi giuridici e amministrativi, alla fase della sperimentazione". La discussione è poi inevitabilmente scivolata sull'emergenza casa, un problema che in tempo di crisi sta assumendo contorni drammatici. Le città si aspettano, ha detto il sindaco Marco Doria nel suo intervento, un piano casa in grado di risolvere i problemi abitativi delle famiglie italiane. Sono tanti i bisogni sui quali si è discusso: dalle nuove forme di mutuo agevolato, per chi è in grado di acquistare un alloggio, alla ristrutturazione dell'immenso patrimonio abitativo pubblico, che senza fondi sta diventando un peso enorme per i Comuni, fino al rifinanziamento del Fondo nazionale di sostegno agli affitti.
"Sono sempre di più le famiglie - ha detto l'assessore ai servizi sociosanitari - nella cosiddetta zona grigia, che non sono in condizioni economiche così gravi da accedere alla casa popolare ma che fanno fatica a pagare l'affitto di mercato, siamo di fronte a un emergenza gravissima". Sempre più famiglie, è stato sottolineato dai relatori, sono costrette a chiedere l'aiuto dei servizi sociali, perché non ce la fanno più. "Magari con un piccolo sostegno potrebbero rimanere autosufficienti e superare le difficoltà del momento". La conferma arriva a breve giro di intervento da un proprietario: "Ho la fortuna di avere tre case in affitto, ma nessuno degli inquilini ormai da mesi riesce a pagarmi il dovuto. Ho cercato di venire incontro alle famiglie rimodulando il canone, ma niente, come faccio a pagare le tasse sugli affitti se a causa della crisi non girano più soldi?".
Dito puntato contro il Patto di Stabilità, che ha reintegrato il Fondo sostegno agli affitti con una cifra inadeguata, creando problemi gravi per le città grandi dove il costo degli alloggi è ancora molto elevato. "Tutto si riversa - ha concluso l'assessore - sulla casa popolare, che non riesce a rispondere alle necessità. A Genova abbiamo circa 4.000 domande di casa popolare a fronte di 300 alloggi disponibili ogni anno".
Per risolvere queste condizioni di disagio, il Comune di Genova ha lanciato un concorso di idee, "Call for proposals", al Terzo Settore che ha prontamente risposto inviando 24 progetti, dimostrando, come ha detto l'assessore nel suo discorso introduttivo: “Grande vitalità, volontà di mettersi in gioco e voglia di confrontarsi per avere una parte attiva nell'innovazione". Ecco i sei progetti discussi questa mattina: Progetto casa per anziani dimessi da istituti (Comunità di S.Egidio)", Rete cittadina di strutture di residenzialità leggera per pazienti psichiatrici (Alfaap), Proposte per housing sociale: cohousing, case da ristrutturare, accompagnamento abitativo (Fondazione Auxilium), Convivenza fra persone con disagio psichico (Prato Onlus), Progetto nuovi vicini (Gente di Mare - Koinè - Ufficio Diocesano Migrantes) e Le chiavi di casa (Associazione Consulta Diocesana).
"Questi progetti - ha continuato Dameri - sono quelli che riteniamo essere i più praticabili e contiamo di passare in tempi abbastanza brevi, una volta risolti alcuni nodi giuridici e amministrativi, alla fase della sperimentazione". La discussione è poi inevitabilmente scivolata sull'emergenza casa, un problema che in tempo di crisi sta assumendo contorni drammatici. Le città si aspettano, ha detto il sindaco Marco Doria nel suo intervento, un piano casa in grado di risolvere i problemi abitativi delle famiglie italiane. Sono tanti i bisogni sui quali si è discusso: dalle nuove forme di mutuo agevolato, per chi è in grado di acquistare un alloggio, alla ristrutturazione dell'immenso patrimonio abitativo pubblico, che senza fondi sta diventando un peso enorme per i Comuni, fino al rifinanziamento del Fondo nazionale di sostegno agli affitti.
"Sono sempre di più le famiglie - ha detto l'assessore ai servizi sociosanitari - nella cosiddetta zona grigia, che non sono in condizioni economiche così gravi da accedere alla casa popolare ma che fanno fatica a pagare l'affitto di mercato, siamo di fronte a un emergenza gravissima". Sempre più famiglie, è stato sottolineato dai relatori, sono costrette a chiedere l'aiuto dei servizi sociali, perché non ce la fanno più. "Magari con un piccolo sostegno potrebbero rimanere autosufficienti e superare le difficoltà del momento". La conferma arriva a breve giro di intervento da un proprietario: "Ho la fortuna di avere tre case in affitto, ma nessuno degli inquilini ormai da mesi riesce a pagarmi il dovuto. Ho cercato di venire incontro alle famiglie rimodulando il canone, ma niente, come faccio a pagare le tasse sugli affitti se a causa della crisi non girano più soldi?".
Dito puntato contro il Patto di Stabilità, che ha reintegrato il Fondo sostegno agli affitti con una cifra inadeguata, creando problemi gravi per le città grandi dove il costo degli alloggi è ancora molto elevato. "Tutto si riversa - ha concluso l'assessore - sulla casa popolare, che non riesce a rispondere alle necessità. A Genova abbiamo circa 4.000 domande di casa popolare a fronte di 300 alloggi disponibili ogni anno".