L'ex assessore alla viabilità della Provincia di Genova, Piero Fossati, designato da Napolitano, su proposta del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieria, a guidare la transizione dell'ente di Palazzo Spinola. Subentra ad Alessandro Repetto, ultimo presidente eletto, che ha rassegnato le dimissioni. Dovrà restre la timone dell'Ente sino all'elezione del nuovo Consiglio Provinciale, che per la prima volta, secondo quanto prevede il testo della legge in discussione in Parlamento non sarà votato dai cittadini, ma dai Consigli dei Comuni del territorio.
L'organismo, con sedici componenti, eleggerà poi al suo interno il nuovo presidente della Provincia. Il destino delle Province in realtà non è ancora stato scritto. Il decreto che ne sancisce la fine, almeno dal punto di vista rappresentativo, è ancora in Parlamento ed è destinato a fare "navetta" tra Palazzo Madama e Montecitorio. Situazione nebulosa, dunque, con proposte e interventi sulle Province che si susseguono: l’emendamento Pd-Pdl (Bianco-Pastore) che attribuisce a questi enti funzioni sull’ambiente, la pianificazione territoriale, il trasporto locale, gestione e costruzione di strade provinciali, pianificazione d’urgenza in materia di protezione civile, cooperazione con i Comuni, escluderebbe però le attuali competenze sul mercato del lavoro, i centri per l’impiego, la formazione, l’istruzione e l’edilizia scolastica per le superiori.
Tutte funzioni che, invece, vengono riprese dai subemendamenti dell’Unione Province d’Italia che inseriscono anche quelle sullo sviluppo economico e sociale e la difesa del suolo. Di parere ancora diverso la conferenza delle Regioni che, in un quadro di riforma costituzionale, rivendica le competenze sulla disciplina e l’organizzazione di Province, Città metropolitane, associazioni dei Comuni. Piero Fossati che dal 1997 al 2002 è stato vicecapogruppo DS in Consiglio Provinciale e poi assessore alla viabilità e alla protezione civile, sarà affiancato da tre esperti sub commissari: i viceprefetti Flavia Anania (vice capo di gabinetto della prefettura di Genova) e Carmine Battista (responsabile dell'area enti locali e consultazioni elettorali della stessa prefettura), e il dirigente in pensione del Ministero dell' Interno Antonio Scozzese, nominati con decreto del prefetto Francesco Antonio Musolino. Contestualmente alla nomina di Piero Fossati a commissario straordinario della Provincia di Genova nel decreto del Presidente della Repubblica è sancito lo scioglimento del Consiglio Provinciale.
Nato a Genova il 16 novembre 1938, diplomato in ragioneria e pensionato di banca, Piero Fossati è attivo nel volontariato e nella cooperazione, iscritto all’ANPI da molti anni e appassionato di sport che ha anche praticato «a buon livello – dice - nel calcio e nelle arti marziali». «Ho assunto le nuove funzioni - ha dichiarato Fossati - in una fase molto complessa e delicata per le Province al centro del
dibattito nazionale e delle norme sulle loro competenze e il loro stesso futuro, ma sono assolutamente convinto che le funzioni di area vasta non possano in alcun modo prescindere dalla piena e concreta identità degli enti, come appunto le Province, che debbono svolgerle. Al di là delle molte incertezze normative attuali - conclude - gli enti intermedi, anche con un diverso assetto istituzionale e organizzativo, sono assolutamente necessari per dare adeguato supporto ai comuni più piccoli e rispondere con le proprie funzioni e compiti alle esigenze delle comunità del territorio come la Provincia e tutto il suo personale hanno ampiamente dimostrato in questi anni».
L'organismo, con sedici componenti, eleggerà poi al suo interno il nuovo presidente della Provincia. Il destino delle Province in realtà non è ancora stato scritto. Il decreto che ne sancisce la fine, almeno dal punto di vista rappresentativo, è ancora in Parlamento ed è destinato a fare "navetta" tra Palazzo Madama e Montecitorio. Situazione nebulosa, dunque, con proposte e interventi sulle Province che si susseguono: l’emendamento Pd-Pdl (Bianco-Pastore) che attribuisce a questi enti funzioni sull’ambiente, la pianificazione territoriale, il trasporto locale, gestione e costruzione di strade provinciali, pianificazione d’urgenza in materia di protezione civile, cooperazione con i Comuni, escluderebbe però le attuali competenze sul mercato del lavoro, i centri per l’impiego, la formazione, l’istruzione e l’edilizia scolastica per le superiori.
Tutte funzioni che, invece, vengono riprese dai subemendamenti dell’Unione Province d’Italia che inseriscono anche quelle sullo sviluppo economico e sociale e la difesa del suolo. Di parere ancora diverso la conferenza delle Regioni che, in un quadro di riforma costituzionale, rivendica le competenze sulla disciplina e l’organizzazione di Province, Città metropolitane, associazioni dei Comuni. Piero Fossati che dal 1997 al 2002 è stato vicecapogruppo DS in Consiglio Provinciale e poi assessore alla viabilità e alla protezione civile, sarà affiancato da tre esperti sub commissari: i viceprefetti Flavia Anania (vice capo di gabinetto della prefettura di Genova) e Carmine Battista (responsabile dell'area enti locali e consultazioni elettorali della stessa prefettura), e il dirigente in pensione del Ministero dell' Interno Antonio Scozzese, nominati con decreto del prefetto Francesco Antonio Musolino. Contestualmente alla nomina di Piero Fossati a commissario straordinario della Provincia di Genova nel decreto del Presidente della Repubblica è sancito lo scioglimento del Consiglio Provinciale.
Nato a Genova il 16 novembre 1938, diplomato in ragioneria e pensionato di banca, Piero Fossati è attivo nel volontariato e nella cooperazione, iscritto all’ANPI da molti anni e appassionato di sport che ha anche praticato «a buon livello – dice - nel calcio e nelle arti marziali». «Ho assunto le nuove funzioni - ha dichiarato Fossati - in una fase molto complessa e delicata per le Province al centro del
dibattito nazionale e delle norme sulle loro competenze e il loro stesso futuro, ma sono assolutamente convinto che le funzioni di area vasta non possano in alcun modo prescindere dalla piena e concreta identità degli enti, come appunto le Province, che debbono svolgerle. Al di là delle molte incertezze normative attuali - conclude - gli enti intermedi, anche con un diverso assetto istituzionale e organizzativo, sono assolutamente necessari per dare adeguato supporto ai comuni più piccoli e rispondere con le proprie funzioni e compiti alle esigenze delle comunità del territorio come la Provincia e tutto il suo personale hanno ampiamente dimostrato in questi anni».