La prima domanda del question time è stata posta alla Giunta dalla consigliera Maddalena Bartolini (lista Doria) e ha riguardato l’imminente scadenza del bando sulla ristorazione scolastica: ovvero “come intende procedere l’amministrazione per rendere noto alle famiglie le scelte sull’alimentazione e quali sono le conseguenti procedure per il nuovo bando”. L’assessore alla scuola, allo sport e alle politiche giovanili Pino Boero risponde: “ Il 30 ottobre ho scritto ai presidenti dei municipi per chiedere loro di confrontarsi sul tema e avviare un tavolo che ospiti quanti, della società civile, siano interessati a partecipare facendo delle proposte (vedi per esempio i comitati di genitori). Coinvolgere la cittadinanza in merito all’alimentazione infantile – prosegue – può costituire un’utile base per arrivare alla successiva definizione di cosa è necessario chiedere quando si passerà alla fase operativa (di pertinenza dei tecnici e dell’amministrazione)”. Gli elementi di criticità sui quali occorre intervenire sembrano essere due. Da un lato, quello dei pasti veicolati che rispetto a quelli preparati dalle cucine in loco risultano assai più scadenti, nel qual caso allora “l’impegno dell’amministrazione potrebbe essere quello di cercare di riattivare, laddove possibile, le cucine in loco”; dall’altro, la questione dell’educazione alimentare, “perché se è vero che le famiglie richiedono moltissimo all’amministrazione comunale, è altrettanto vero che i loro bambini necessitano anche a casa di un’alimentazione sana e corretta; e la qual cosa non sempre si verifica”. I tempi sono stretti: fra dicembre e gennaio si devono avviare le procedure che sfoceranno nei bandi dell’anno prossimo. Tuttavia l’amministrazione si impegna a una risoluzione del problema.
Si prosegue con la domanda che il giovane consigliere del Pd Paolo Gozzi rivolge nuovamente all’assessore Boero sulla situazione dell’impianto sportivo Nico Sapio di Multedo che, con la sua piscina, risulta chiuso dal luglio del 2011 a seguito di un ricorso giudiziario amministrativo avviato da una delle società partecipanti al bando di gara per l’affidamento della struttura. L’assessore risponde dando una notizia dell’ultim’ora: “Rispetto a quanto detto dal consigliere Gozzi, la novità sta nel fatto che, in realtà, la piscina dopo esser stata assegnata alla Nuotatori Genovesi in data 21 maggio 2012, e dopo che è stato fatto ricorso al Tar da un’altra società in data 27 giugno 2012, in data 31 ottobre 2012 – continua l’assessore – la stessa società è stata convocata dal nostro ufficio per la sottoscrizione del contratto (fissata in data 7 novembre 2012)”. Tuttavia, con nota del 5 novembre la società vincitrice e assegnataria ha chiesto un nuovo sopralluogo per il giorno 6 novembre, giustificando questa richiesta “per un ulteriore peggioramento delle condizioni della piscina rispetto al sopralluogo fatto in occasione della gara”. “A questo punto – conclude l’assessore – si pone un problema: mancando la presenza della società assegnataria alla sottoscrizione del contratto, viene a cadere l’assegnazione. Di conseguenza il risultato è che si passerà al secondo assegnatario”. L’affidamento della struttura sarà quindi a favore della seconda società in graduatoria a seguito del bando di gara.
La terza domanda è posta dal consigliere del Pdl Stefano Balleari “in merito alla situazione di degrado e pericolosità dei marciapiedi corso Mentana”. Risponde l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Crivello: “ Le criticità sono provocate da due motivi. Il primo è dato dalla modalità di parcheggio o sosta delle vetture, il secondo invece dalle radici delle alberature”. L’intervento è senz’altro complesso e costoso (circa quattrocentomila euro), in quanto “ si tratta di un marciapiede lungo 500 m sia a destra che a sinistra per una profondità di 3 m circa”. Inoltre, va tenuto presente che “le radici hanno provocato un danno alla rete nera, mentre la rete bianca è da rifare”. Così facendo si prospetta la necessità di un programma e di un “piano triennale per il costo del lavoro”.
La question time prosegue con l’interrogazione del consigliere Edoardo Rixi ancora all’assessore Crivello in merito allo stato dei lavori del cantiere di via Buranello del quartiere di Sampierdarena: “Quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale e qual è la data di chiusura del cantiere?”. A tal proposito, l’assessore Crivello precisa che “i lavori sono stati sospesi a seguito di un contenzioso con l’impresa in riferimento a una variante su alcuni lavori”, ma che, tuttavia, “sono stati ripresi ieri in data 5 novembre 2012, con l’impegno da parte dell’impresa a velocizzare i tempi del cantiere, con la possibilità anche di intervenire e lavorare nei giorni festivi”. Il risultato è stato l’impegno dell’azienda “a concludere i lavori attorno alla metà del mese di dicembre”, in modo tale da “non incidere sulle vacanze natalizie e sulle possibilità di introiti che queste offrono”.
Infine, l’articolo 54 termina con la domanda del consigliere Pdl Mario Baroni all’assessore Paola Dameri a proposito “della notizia apparsa recentemente sui giornali circa la morte di due persone trovate morte all’addiaccio”. Con la sua interrogazione il consigliere chiede quale sia la posizione e quali le intenzioni dell’amministrazione comunale circa il problema sociale posto dalla situazione “dei più deboli e di coloro che hanno difficoltà a sopravvivere”. L’assessore Dameri tiene a precisare che i due clochard deceduti nei giorni precedenti “non erano persone note al Comune di Genova”, nel senso che queste “non si erano mai presentate presso i servizi sociali oppure sportelli o strutture a chiedere aiuto per la loro condizione”. Ma mentre la morte di una delle due non è nemmeno riconducibile solamente a “situazioni ambientali particolarmente gravose” in quanto il suo decesso è riconducibile a un infarto, per la seconda invece (ritrovata senza vita a Nervi) occorre ricordare che era ospite presso una comunità “dalla quale era stato allontanato perché aveva dei problemi di alcolismo e creava costantemente problemi alle altre persone che si trovavano in questa comunità”. Tuttavia, l’assessore afferma che “alle spalle di questi casi estremi la pubblica amministrazione è presente in quanto gestisce in modo diretto 6 posti, mentre mediante contributi economici (in modo indiretto) 105 posti per l’accoglienza notturna che sono aperti tutto l’anno”.
Si prosegue con la domanda che il giovane consigliere del Pd Paolo Gozzi rivolge nuovamente all’assessore Boero sulla situazione dell’impianto sportivo Nico Sapio di Multedo che, con la sua piscina, risulta chiuso dal luglio del 2011 a seguito di un ricorso giudiziario amministrativo avviato da una delle società partecipanti al bando di gara per l’affidamento della struttura. L’assessore risponde dando una notizia dell’ultim’ora: “Rispetto a quanto detto dal consigliere Gozzi, la novità sta nel fatto che, in realtà, la piscina dopo esser stata assegnata alla Nuotatori Genovesi in data 21 maggio 2012, e dopo che è stato fatto ricorso al Tar da un’altra società in data 27 giugno 2012, in data 31 ottobre 2012 – continua l’assessore – la stessa società è stata convocata dal nostro ufficio per la sottoscrizione del contratto (fissata in data 7 novembre 2012)”. Tuttavia, con nota del 5 novembre la società vincitrice e assegnataria ha chiesto un nuovo sopralluogo per il giorno 6 novembre, giustificando questa richiesta “per un ulteriore peggioramento delle condizioni della piscina rispetto al sopralluogo fatto in occasione della gara”. “A questo punto – conclude l’assessore – si pone un problema: mancando la presenza della società assegnataria alla sottoscrizione del contratto, viene a cadere l’assegnazione. Di conseguenza il risultato è che si passerà al secondo assegnatario”. L’affidamento della struttura sarà quindi a favore della seconda società in graduatoria a seguito del bando di gara.
La terza domanda è posta dal consigliere del Pdl Stefano Balleari “in merito alla situazione di degrado e pericolosità dei marciapiedi corso Mentana”. Risponde l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Crivello: “ Le criticità sono provocate da due motivi. Il primo è dato dalla modalità di parcheggio o sosta delle vetture, il secondo invece dalle radici delle alberature”. L’intervento è senz’altro complesso e costoso (circa quattrocentomila euro), in quanto “ si tratta di un marciapiede lungo 500 m sia a destra che a sinistra per una profondità di 3 m circa”. Inoltre, va tenuto presente che “le radici hanno provocato un danno alla rete nera, mentre la rete bianca è da rifare”. Così facendo si prospetta la necessità di un programma e di un “piano triennale per il costo del lavoro”.
La question time prosegue con l’interrogazione del consigliere Edoardo Rixi ancora all’assessore Crivello in merito allo stato dei lavori del cantiere di via Buranello del quartiere di Sampierdarena: “Quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale e qual è la data di chiusura del cantiere?”. A tal proposito, l’assessore Crivello precisa che “i lavori sono stati sospesi a seguito di un contenzioso con l’impresa in riferimento a una variante su alcuni lavori”, ma che, tuttavia, “sono stati ripresi ieri in data 5 novembre 2012, con l’impegno da parte dell’impresa a velocizzare i tempi del cantiere, con la possibilità anche di intervenire e lavorare nei giorni festivi”. Il risultato è stato l’impegno dell’azienda “a concludere i lavori attorno alla metà del mese di dicembre”, in modo tale da “non incidere sulle vacanze natalizie e sulle possibilità di introiti che queste offrono”.
Infine, l’articolo 54 termina con la domanda del consigliere Pdl Mario Baroni all’assessore Paola Dameri a proposito “della notizia apparsa recentemente sui giornali circa la morte di due persone trovate morte all’addiaccio”. Con la sua interrogazione il consigliere chiede quale sia la posizione e quali le intenzioni dell’amministrazione comunale circa il problema sociale posto dalla situazione “dei più deboli e di coloro che hanno difficoltà a sopravvivere”. L’assessore Dameri tiene a precisare che i due clochard deceduti nei giorni precedenti “non erano persone note al Comune di Genova”, nel senso che queste “non si erano mai presentate presso i servizi sociali oppure sportelli o strutture a chiedere aiuto per la loro condizione”. Ma mentre la morte di una delle due non è nemmeno riconducibile solamente a “situazioni ambientali particolarmente gravose” in quanto il suo decesso è riconducibile a un infarto, per la seconda invece (ritrovata senza vita a Nervi) occorre ricordare che era ospite presso una comunità “dalla quale era stato allontanato perché aveva dei problemi di alcolismo e creava costantemente problemi alle altre persone che si trovavano in questa comunità”. Tuttavia, l’assessore afferma che “alle spalle di questi casi estremi la pubblica amministrazione è presente in quanto gestisce in modo diretto 6 posti, mentre mediante contributi economici (in modo indiretto) 105 posti per l’accoglienza notturna che sono aperti tutto l’anno”.