Nell'immediato futuro, anche Genova, avrà, come già altre grandi e piccole città italiane un insieme di norme regolamentari per disciplinare - dal punto di vista amministrativo - le interazioni tra Comune di Genova e tutte quelle famiglie non legate dal più "classico" vincolo matrimoniale.
Il Regolamento in nuce si comporrà di sette articoli e riconoscerà piena parità tra le famiglie basate solo su vincoli affettivi e le unioni basate sull'istituto matrimoniale nell'accesso ai servizi comunali. A cascata l'introduzione di questo Regolamento comporterà una revisione degli altri Regolamenti comunali.
Potranno chiedere di essere iscritti al Registro due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, appartenenti a qualsiasi nazionalità, residenti e coabitanti in città.
Il provvedimento riguarderà, quindi, anche coppie di anziani conviventi legati da vincolo affettivo e solidaristico. "Nell'esperienza già compiuta nel Comune di Milano" - ha osservato l'assessore Fiorini - "oltre due terzi delle iscrizioni hanno riguardato unioni uomo-donna".
Per la validità dell'atto di registrazione la coppia non dovrà essere sposata o legata da vincoli di parentela, affinità, adozione, tutela. Non potranno iscriversi, inoltre, i coniugi non ancora separati.
Dal Registro si sarà cancellati in tre casi: emigrazione della coppia o del singolo componente ad altro Comune, presentazione agli uffici di una dichiarazione di finita convivenza (anche unilaterale ma con la dovuta informativa all'altro componente dell'unione), morte di uno dei due conviventi.
Per il Registro delle unioni civili sarà attivato, dai Servizi civici di corso Torino 11, un Ufficio dedicato.
L'assessore Fiorini ha sottolineato che: " Il registro delle unioni civili non ha alcun contatto con gli istituti del diritto di famiglia, vuole solo introdurre servizi e previdenze del Comune di Genova per le coppie registrate".
La presa di coscienza dell'Ente, su questo tema, "registra" la sensibilità ormai diffusa nella società civile italiana verso tutte quelle realtà coabitative non più fondate sul matrimonio, come comprovato dai registri delle unioni civili già istituiti e operanti in altre città come la già citata Milano, Napoli e Firenze.
Il Regolamento in nuce si comporrà di sette articoli e riconoscerà piena parità tra le famiglie basate solo su vincoli affettivi e le unioni basate sull'istituto matrimoniale nell'accesso ai servizi comunali. A cascata l'introduzione di questo Regolamento comporterà una revisione degli altri Regolamenti comunali.
Potranno chiedere di essere iscritti al Registro due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, appartenenti a qualsiasi nazionalità, residenti e coabitanti in città.
Il provvedimento riguarderà, quindi, anche coppie di anziani conviventi legati da vincolo affettivo e solidaristico. "Nell'esperienza già compiuta nel Comune di Milano" - ha osservato l'assessore Fiorini - "oltre due terzi delle iscrizioni hanno riguardato unioni uomo-donna".
Per la validità dell'atto di registrazione la coppia non dovrà essere sposata o legata da vincoli di parentela, affinità, adozione, tutela. Non potranno iscriversi, inoltre, i coniugi non ancora separati.
Dal Registro si sarà cancellati in tre casi: emigrazione della coppia o del singolo componente ad altro Comune, presentazione agli uffici di una dichiarazione di finita convivenza (anche unilaterale ma con la dovuta informativa all'altro componente dell'unione), morte di uno dei due conviventi.
Per il Registro delle unioni civili sarà attivato, dai Servizi civici di corso Torino 11, un Ufficio dedicato.
L'assessore Fiorini ha sottolineato che: " Il registro delle unioni civili non ha alcun contatto con gli istituti del diritto di famiglia, vuole solo introdurre servizi e previdenze del Comune di Genova per le coppie registrate".
La presa di coscienza dell'Ente, su questo tema, "registra" la sensibilità ormai diffusa nella società civile italiana verso tutte quelle realtà coabitative non più fondate sul matrimonio, come comprovato dai registri delle unioni civili già istituiti e operanti in altre città come la già citata Milano, Napoli e Firenze.