Ricreato il Big-bang in laboratorio:
“la particella di Dio” esiste

E' ufficiale la scoperta del bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. Gli scienziati varcano l’ultima frontiera della fisica e scoprono l’attimo in cui è nato l’Universo. Un po’ del merito va anche a Genova

Testo Alternativo
Provata l'esistenza della «particella di Dio» che gli scienziati chiamano più seriosamente bosone di Higgs. La particella base della materia, che da' la massa a tutte le altre, ipotizzata nel '64 dal fisico Peter Higgs, e' stata individuata dai ricercatori del Cern di Ginevra, molti dei quali italiani. L'annuncio è stato dato ieri in una affollata conferenza stampa, alla presenza dello stesso Higgs, visibilmente commosso.Una scoperta costata ben 6 miliardi di euro ai contribuenti del vecchio continente. E' la cifra che è stata spesa per fare viaggaire nuvole di protoni in direzione opposta sino a farle scontrare in un tunnel magnetico lungo 27 chilometri che corre a 100 metri di profondità a cavallo del confine tra Francia e Svizzera e che parla anche un po' zeneise. 

Anzi è motivo di orgoglio per ASG Superconductors. La società della famiglia Malacalza che ha costruito - tra il 2002 e il 2007, nello storico stabilimento di Genova Campi, 446 dei 1200 magneti dipolari superconduttori che costituiscono l'anello collisore del Large Hadron Collider (LHC). Il compito svolto dai magneti all'interno di LHC è quello di far curvare le particelle lungo la traiettoria prevista dai ricercatori e condurle nelle aree sperimentali (i rilevatori o detector) dove avvengono le collisioni. ASG Superconductors ha inoltre costruito i magneti superconduttori per i due principali rilevatori del CERN: il CMS (Central Muon Solenoid) ed ATLAS, utilizzati per la ricerca della particella di Higgs.

«Questo progetto - ha detto Davide Malacalza, azionista e presidente di ASG Superconductors associandosi alla soddisfazione dei ricercatori - si è rivelato un successo dal punto di vista tecnico: al tempo della realizzazione aveva richiesto l'invenzione da parte dell'azienda di nuovi metodi produttivi e un continuo scambio di informazioni con i tecnici del CERN e dell'INFN. Si tratta di una storia di successo che ha richiesto professionalità, competenza e capacità di operare in contesti internazionali, frutto anche del saper fare industriale del nostro Paese»
genova, 5 luglio 2012
Ultimo aggiornamento: 05/07/2012
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