Ad un mese di distanza dalla decisione di inserire tra i progetti candidati ad aggiudicarsi i fondi del Piano per le Città del governo Monti lo scolmatore del Fereggiano, oggi la Giunta Comunale ha deliberato di finanziare con 500 mila euro la rielaborazione del progetto definitivo dello scolmatore del Bisagno, redatto dall’Amministrazione Provinciale e recentemente approvato dal Consiglio Superiore dei LL.PP..
Un progetto che prevede l’utilizzo a fine idraulici della prevista galleria al servizio. Questo by pass raccoglierà un volume d’acqua di 80 metri cubi dal Fereggiano, 26 dal rio Rovare e 23 dal torrente Noce. Una soluzione conforme al vigente Piano di bacino, che coglie l’obiettivo di ridurre i costi delle opere necessarie per convogliare le acque provenienti dai pozzi e gallerie di captazione dei torrenti di questa parte della città, senza compromettere la futura realizzazione della galleria principale che controllerà le portate di piena del Bisagno.
«La delibera di questa mattina – ha detto l’assessore all’ambiente, Valeria Garrotta – è il primo passo verso l’attuazione di quello che abbiamo chiesto nel Piano delle Città, cioè uno scolmatore del Fereggiano, del Noci e del Rovare ad un costo ridotto di 59 milioni di euro a fronte di 265 che richiederebbe la messa in sicurezza definitiva del Bisagno che, in piena crisi economica, il Governo difficilmente potrebbe decidere di finanziare. L’opera ha ricordato l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello: «Può essere funzionale da subito e presenta la possibilità comunque in futuro di essere ampliata con lo scolmatore del Bisagno». In attesa dei fondi provenienti da Roma, Comune e Regione hanno deciso di stanziare 5 milioni a testa per la sua realizzazione, sperando di vincere la concorrenza della altre città italiane, attraverso l’appeal del progetto definitivo già sulle scrivanie e una minor spesa pari 10 milioni.
Un progetto che prevede l’utilizzo a fine idraulici della prevista galleria al servizio. Questo by pass raccoglierà un volume d’acqua di 80 metri cubi dal Fereggiano, 26 dal rio Rovare e 23 dal torrente Noce. Una soluzione conforme al vigente Piano di bacino, che coglie l’obiettivo di ridurre i costi delle opere necessarie per convogliare le acque provenienti dai pozzi e gallerie di captazione dei torrenti di questa parte della città, senza compromettere la futura realizzazione della galleria principale che controllerà le portate di piena del Bisagno.
«La delibera di questa mattina – ha detto l’assessore all’ambiente, Valeria Garrotta – è il primo passo verso l’attuazione di quello che abbiamo chiesto nel Piano delle Città, cioè uno scolmatore del Fereggiano, del Noci e del Rovare ad un costo ridotto di 59 milioni di euro a fronte di 265 che richiederebbe la messa in sicurezza definitiva del Bisagno che, in piena crisi economica, il Governo difficilmente potrebbe decidere di finanziare. L’opera ha ricordato l’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello: «Può essere funzionale da subito e presenta la possibilità comunque in futuro di essere ampliata con lo scolmatore del Bisagno». In attesa dei fondi provenienti da Roma, Comune e Regione hanno deciso di stanziare 5 milioni a testa per la sua realizzazione, sperando di vincere la concorrenza della altre città italiane, attraverso l’appeal del progetto definitivo già sulle scrivanie e una minor spesa pari 10 milioni.