Un ricamo con Paganini
sulla rotta del Carlo Felice

Realizzata dall’associazione De Fabula e offerta al Comune di Genova, la preziosa composizione potrebbe trovare spazio nell’omonima sala del Teatro dell’Opera genovese. Un’occasione per porre l’accento sull’importanza di salvaguardare la tradizione del merletto e lanciare alcune originali proposte

Il sindaco Marta Vincenzi e le merlettaie di De Fabula
Tomboli, macramè e ricami di ogni tipo. Entrando nella sede dell’associazione De Fabula (www.defabula.org/) sembra di fare un salto indietro nel tempo, alla riscoperta di una tradizione tutta genovese che, come spesso accade, ha molto più successo all’estero che in patria. L’occasione della visita nasce dalla volontà della maestra Rosalba de Niccoli e delle sue compagne di donare al Comune di Genova una preziosa opera realizzata in vista dell’VIII Biennale organizzata dal sodalizio. Ricami preziosi dal titolo “Bozzetto Genova” e ispirati a un dipinto di Luzzati che ritrae Niccolò Pagini e il suo violino, sotto le fronde di un albero. Ed è proprio da qui che deriva l’inestimabile valore artistico, dal momento che ogni singola foglia è stata prodotta da diversi gruppi di merlettaie sparsi per l’Europa e “attaccata” all’albero dalle virtuose del merletto di casa nostra. Un regalo che, secondo l’idea del sindaco Marta Vincenzi, potrebbe trovare la sua naturale collocazione all’interno della “Sala Paganini” del Teatro Carlo Felice.

La composizione, originariamente, era destinata ad abbellire le stanze del Parlamento Europeo, a Strasburgo; tuttavia, le difficoltà e le lungaggini burocratiche riscontrate per completare la donazione hanno spinto l’associazione a cambiare rotta. «È il secondo dono di questo genere - spiega Rosalba de Niccoli - che facciamo al Comune di Genova. Il primo era stato realizzato in occasione della Biennale del 2005: una tovaglia in macramè, lunga 7,5 metri che ha infine trovato ospitalità a Palazzo Imperiale».

L’attività delle oltre sessanta socie di “De Fabula” non ha alcuno scopo di lucro, ma il solo desiderio di tutelare una delle tradizioni più popolari della nostra terra. L’associazione, infatti, si occupa di promuovere e organizzare mostre, incontri, lezioni e scambi culturali per salvaguardare il patrimonio degli antichi pizzi. Un patrimonio esportato in tutta Italia, e non solo. Ad esempio: ricami e macramè di valore realizzati dalle signore genovesi, con tessuti puri provenienti prevalentemente da Zoagli, trovano spazio al Quirinale e nell’ufficio del presidente della Repubblica Dominicana, con un’opera legata al viaggio di Colombo; l’opera vincitrice dell’ultima biennale (nella foto alle spalle del sindaco e delle rappresentanti di “De Fabula”), ispirata a “Le tre età della donna” di Klimt, avrà presto una collocazione al Museo Davanzati di Firenze; una rappresentazione di “San Giorgio e il drago”, che prende ispirazione da un’altra illustrazione di Lele Luzzati, è stata invece donata alla Regione Liguria.

L’incontro tra le merlettaie e il sindaco è stato anche l’occasione per potersi confrontare su alcune originali proposte che potranno trovare seguito nei prossimi mesi. Due, in particolare, meritano una menzione speciale. La prima riguarda l’idea di una sorta di “Tè (o Caffé) delle merlettaie” da realizzare a Villetta Di Negro, in stretta connessione con i lavori di restauro al Museo d’arte orientale “Edoardo Chiossone”: un modo per far riavvicinare la tradizione alla gente, unendo due aspetti diversi dell’offerta culturale genovese alla possibilità di passare un pomeriggio in compagnia. Le seconda, invece, punta a valorizzare la tradizione oltre i confini: Marta Vincenzi ha, infatti, manifestato la volontà di rinnovare il corredo dei regali di rappresentanza e, le merlettaie sono stata invitate a proporre qualche significativo esemplare.

Terminata la visita, si torna a intrecciare le dite tra le sottili trame dei fili, con entusiasmo rilanciato in vista dei nuovi obiettivi. 
Genova, 14 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 16/01/2012
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