24 MAGGIO: A GENOVA IL XXIV INCONTRO ITALO-AUSTRIACO PER LA PACE
A un secolo dall’inizio della Grande Guerra numerose sono le iniziative che ricordano in tutta l’Europa i caduti di quell’importante e tragico evento storico. In Italia si stanno moltiplicando in molte città mostre documentarie ed artistiche ad esso dedicate, da Rovereto a Trento, da Trieste a Roma.Da una ventina d’anni, però, si svolge un’iniziativa che intende ricordare, in particolare, non soltanto le vittime militari, ma anche quelle civili del primo conflitto mondiale.
Si tratta degli “Incontri italo-austriaci della Pace”, divenuti una tradizione e noti anche a livello internazionale. Essi sono nati su iniziativa di un trentino, il commendatore Mario Eichta, figlio di un internato (sorte che toccò a molti abitanti del Trentino, territorio di lingua e cultura italiana allora facente parte del Tirolo austriaco), che ha sentito l’esigenza di ricordare tutte le vittime – militari e civili - della Grande Guerra.
Gli incontri iniziarono nel 1992 presso l’Ossario al Passo del Tonale, nel territorio comunale di Vermiglio (TN). Fu una grande kermesse, alla quale parteciparono i Ministri degli Esteri italiano, Emilio Colombo, e quello austriaco, Alois Mock. L’anno successivo furono celebrati al Forte di Luserna (TN), divenuto in seguito uno dei più rappresentativi musei storici italiani della Grande Guerra. I successivi incontri si svolsero ancora in territorio trentino, teatro di aspri scontri fra gli eserciti italiano ed austriaco, ove numerosi sono i cimiteri di guerra ed i sacrari in cui furono raccolti i resti dei caduti di varie nazionalità: nel 1994 al cimitero militare di Fucine, frazione del Comune di Ossana, nel 1995 al cimitero di S. Giuliana nel Comune di Vigo di Fassa, nel 1996 a quello di Slaghenaufi nel Comune di Lavarone, nel 1997 al cimitero militare di Bondo e nel 1998 a quello di S. Rocco, nel Comune di Pejo. Gran parte del Trentino durante la guerra era stato forzatamente evacuato e le popolazioni delle vallate interessate vennero smistate in varie località dell’ex Impero austro-ungarico. I militari di leva, per evitare diserzioni ed arruolamenti nell’esercito italiano, vennero mandati a combattere lontano da casa, perlopiù in Galizia, sul fronte orientale, al confine con l’impero russo.
Alcuni incontri italo-austriaci si sono svolti anche in Austria: nel 1999 nel cimitero militare italiano della Grande Guerra di Haselbach, presso Braunau ove sono sepolti migliaia di prigionieri italiani; nel 2000 a Landegg, ora frazione del Comune di Pottendorf, e nel 2001 nel cimitero civile e militare di Linz, dove sono sepolti gli internati trentini che morirono nel tristemente noto campo di internamento di Katzenau; nel 2004 nel cimitero militare italiano a Mauthausen.
Nel 2002 si svolse, nuovamente in Trentino, a Caoria, ove il locale Gruppo Alpini aveva ripristinato il cimitero militare in cui sono sepolti i Caduti del Monte Cauriòl.
I successivi incontri italo austriaci si svolsero in varie località del Veneto in prossimità del fronte o nelle immediate retrovie: nel 2003 nel cimitero civile e militare di San Michele al Tagliamento (VE), nel 2005 al Forte austriaco di Rivoli Veronese (VR), nel 2006 nel cimitero militare austroungarico di Tonezza del Cimone (VI), nel 2008 nel cimitero di Arsiero, anch’esso in provincia di Vicenza, ai piedi dell’altipiano di Asiago. Nel 2010 fu il sacrario italiano e cimitero militare austroungarico di Feltre (BL) ad accogliere gli ospiti italiani e stranieri; nel 2011 fu la volta dell’Ossario del Pasubio (VI). Dopo due incontri svoltisi in Austria (nel 2009 nel cimitero militare italiano di Marchtrenk, nel 2012 in quello di Wegscheid presso Linz), l‘anno successivo sono ripresi in territorio veneto: nel 2013 presso il cimitero austroungarico di Follina (TV), e l’anno scorso a Pòsina, piccolo comune vicentino ai piedi del Pasubio.
Nel corso di quest’ultimo incontro, gli organizzatori hanno proposto di indire la giornata del 2015 a Genova ove, nel cimitero di Staglieno, esiste un ossario di 1.128 prigionieri austro-ungarici, restaurato nel 2012 dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria.
L’Associazione Nazionale Alpini di Genova ha accolto con entusiasmo la proposta, facendosi subito parte diligente nell’organizzazione e nella diffusione dell’evento.
Oltre alle autorità civili e militari, si prevede la partecipazione di diverse persone provenienti da fuori Genova, fra cui una sessantina di soci della Schwarzes Kreuz (Croce Nera) dell'Austria, l’associazione che cura la memoria e i luoghi di sepoltura dei caduti in guerra, sia alleati che nemici, rappresentanti di città che hanno ospitato gli Incontri precedenti, giornalisti italiani ed austriaci, organizzazioni affini alla Schwarzes Kreuz, quale l’italiana Onor Caduti, associazioni d’Arma in uniformi originali, rappresentanze diplomatiche e religiose.
data:
22/05/2015
Ultimo aggiornamento: 04/03/2016