27 gennaio 2016: Genova ricorda l'Olocausto

Questa mattina nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, si è svolta, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose e di numerosi studenti delle scuole genovesi, la cerimonia ufficiale del "Giorno della Memoria",  per ricordare la tragedia dell’Olocausto e la persecuzione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Doria: la memoria strumento indispensabile per orientarci nel presente

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La cerimonia della "Giornata della Memoria" di oggi, 27 gennaio 2016, nel Salone del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, costituisce il momento più rappresentativo di un fitto calendario di iniziative individuate dal gruppo di lavoro, coordinato dalla Prefettura di Genova, a cui hanno partecipato, oltre alle istituzioni locali, la Comunità Ebraica di Genova, l’Università degli Studi, il Comando Militare Esercito “Liguria”, la Direzione Scolastica Provinciale, l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, il Centro Culturale Primo Levi, l’Associazione degli ex Deportati, e il Goethe - Institut  Genua.

Il “Il Giorno della Memoria” è stato istituito con la legge 211 del 20 luglio 2000 ed è finalizzato a "ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

"Incontrarci ogni anno per ricordare l'Olocausto - ha detto il sindaco di Genova Marco Doria il cui intervento ha aperto la cerimonia ufficiale - è tutt'altro che inutile. Serve a riportare alla mente quelle drammatiche pagine di storia, ma anche a orientarci nel presente, tenendo ben saldi i nostri valori:  solidarietà, rispetto del prossimo e lotta al razzismo".

A ricordare l'Olocausto, oltre al sindaco Marco Doria, il Prefetto di Genova Fiamma Spena e il vicepresidente del consiglio regionale Sergio Rossetti.  

Gli interventi delle autorità hanno sottolineato che il ricordo è un momento fondamentale per evitare che le atrocità del passato possano ripetersi. Ripercorre quelle pagine di storia, inoltre, permette di dare un giudizio chiaro sul presente. L'antisemitismo e la lotta all'odio razziale rappresentano i pilastri della coscienza democratica, a cominciare dai giovani.

Il ruolo fondamentale della scuola nel riconoscimento dei lavori degli studenti che hanno partecipato al concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”. Ecco i vincitori.

Per l’istruzione primaria risulta vincitore l’Istituto Comprensivo Lagaccio –– Scuola primaria “Mario Mazza”, classe 4^A, che ha presentato l’elaborato dal titolo “Una luce nel buio”, tela materica scultorea, con la seguente motivazione: "Lavoro efficace che denota il coinvolgimento emotivo della classe.  Particolarmente importanti per la comprensione del progetto risultano le relazioni degli alunni e dei docenti".

Per l’istruzione secondaria di I grado risultano vincitori:
- l’Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia - classi 3^A e 3^B per l’opera dal titolo “Giù le mani…dai libri!”  - 
DVD - con la seguente motivazione:
"Pregevole lavoro documentato e curato sotto ogni aspetto. Si evidenzia l’importanza della presentazione, propedeutica alla comprensione del progetto".
- l’Istituto Comprensivo San Teodoro – Scuola secondaria di I grado “G. Chiabrera”, - classe 3^D, per l’opera dal titolo “Un libro di emozioni” - DVD - con la seguente motivazione: Un lavoro originale e coinvolgente, che nasce da una rielaborazione evidentemente personale del tema proposto.

I premi sono stati consegnati dal Presidente del Centro Culturale “Primo Levi”, Piero Dello Strologo, il Presidente della Comunità Ebraica di Genova Ariel Dello Strologo e il Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Rosaria Pagano.

La cerimonia si è conclusa con la consegna delle medaglie d'onore ai cittadini italiani – sia militari sia civili - ed ai familiari dei deceduti che deportati o internati siano stati destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Sono stati insigniti di questo riconoscimento il signor Carlo BIGGIO, internato ad Hohestein (Amburgo) dal 1 settembre 1943 al 1 aprile 1945. Ha ritirato la medaglia il figlio Paolo BIGGIO.

Gli attestati di riconoscimento agli eredi dell'Aned, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, sono stati consegnati dal presidente Gilberto Salmoni a:  Liliana Boccalatte, Concetta Cintoli, Alessandra Remorino.
La cerimonia è stata condotta da Carla Peirolero. Si ringrazia il cerimoniale del Comune di Genova per la fattiva collaborazione.
27 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: 28/01/2016
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