Non fanno sconti gli studenti dell’Istituto Montale quando, dopo il gioco fatto a scuola, arriva il momento di porre al Sindaco le domande scaturite dal gioco ‘Comunemente’. Frequentano il quarto e il quinto anno del liceo linguistico o dell'istituto tecnico commerciale oppure uno dei due curriculum, aziendale e turistico, dell'istituto tecnico professionale e le loro domande sono davvero a tutto campo.
Spaziano dai criteri di assegnazione delle case popolari alla valorizzazione del patrimonio artistico - culturale della città. Dalla distribuzione dei 230 milioni di euro destinati, nel bilancio comunale, al pagamento degli stipendi dei 5600 dipendenti alla richiesta di utilizzare gli edifici dismessi, privati o pubblici, destinandoli ad attività per i giovani (“perché non si fa di più in tema di politiche giovanili?”). Dal trasporto pubblico (“perché gli autobus di notte sono meno frequenti?”) al timore che le politiche di accoglienza agli immigrati vadano a scapito dei cittadini genovesi in stato di bisogno. Dall’inserimento nel Comune di Genova dei lavoratori in cassa integrazione dell’Ilva alle opere sul Bisagno (“la nostra scuola si affaccia direttamente sul Bisagno e molti di noi abitano in zone a rischio: quali sono le priorità di questa amministrazione?”).
Il Sindaco Marco Doria, ha risposto a queste e molte altre domande spiegando – non in politichese – le scelte dell’amministrazione, entrando nel dettaglio, ripercorrendo in alcuni casi la storia degli ultimi decenni e facendo molti esempi concreti.
“Mi piace che i giovani pensino ai problemi della loro comunità e ne capiscano i meccanismi non per sentito dire, ma con la conoscenza che è presupposto per la partecipazione - ha detto Doria rivolgendosi ai ragazzi – ma non sono io a dovervi dire come essere coinvolti, scegliete voi se interessarvi di questi problemi oppure no, se avere un ruolo attivo o meno. Ogni generazione cerca di trovare la sua strada in un contesto dato, e la vostra generazione ha prospettive molto più incerte rispetto a quelle dei vostri genitori: come loro voi siete cittadini della parte più ricca del pianeta, ma nel ventunesimo secolo, che è il vostro, questa sarà superata da altre parti del mondo”.
La mattinata si è chiusa con la lettura della poesia L’analfabeta politico di Bertold Brecht, da parte della consigliera comunale Marianna Pederzolli - che fa parte del gruppo di universitari dell’associazione ‘Le città possibili’ che ha promosso il progetto Comunemente.
Spaziano dai criteri di assegnazione delle case popolari alla valorizzazione del patrimonio artistico - culturale della città. Dalla distribuzione dei 230 milioni di euro destinati, nel bilancio comunale, al pagamento degli stipendi dei 5600 dipendenti alla richiesta di utilizzare gli edifici dismessi, privati o pubblici, destinandoli ad attività per i giovani (“perché non si fa di più in tema di politiche giovanili?”). Dal trasporto pubblico (“perché gli autobus di notte sono meno frequenti?”) al timore che le politiche di accoglienza agli immigrati vadano a scapito dei cittadini genovesi in stato di bisogno. Dall’inserimento nel Comune di Genova dei lavoratori in cassa integrazione dell’Ilva alle opere sul Bisagno (“la nostra scuola si affaccia direttamente sul Bisagno e molti di noi abitano in zone a rischio: quali sono le priorità di questa amministrazione?”).
Il Sindaco Marco Doria, ha risposto a queste e molte altre domande spiegando – non in politichese – le scelte dell’amministrazione, entrando nel dettaglio, ripercorrendo in alcuni casi la storia degli ultimi decenni e facendo molti esempi concreti.
“Mi piace che i giovani pensino ai problemi della loro comunità e ne capiscano i meccanismi non per sentito dire, ma con la conoscenza che è presupposto per la partecipazione - ha detto Doria rivolgendosi ai ragazzi – ma non sono io a dovervi dire come essere coinvolti, scegliete voi se interessarvi di questi problemi oppure no, se avere un ruolo attivo o meno. Ogni generazione cerca di trovare la sua strada in un contesto dato, e la vostra generazione ha prospettive molto più incerte rispetto a quelle dei vostri genitori: come loro voi siete cittadini della parte più ricca del pianeta, ma nel ventunesimo secolo, che è il vostro, questa sarà superata da altre parti del mondo”.
La mattinata si è chiusa con la lettura della poesia L’analfabeta politico di Bertold Brecht, da parte della consigliera comunale Marianna Pederzolli - che fa parte del gruppo di universitari dell’associazione ‘Le città possibili’ che ha promosso il progetto Comunemente.