Una targa per ogni nuovo albero donato. Si è svolta sabato 1° aprile al Parco dell’Acquasola la cerimonia per “assegnare” i 27 alberi – platani e lecci – ai cittadini che, grazie alla sottoscrizione lanciata dal Secolo XIX, hanno permesso di accrescere il patrimonio arboreo del parco. Erano presenti, oltre ai generosi sottoscrittori, l'assessore all'ambiente Italo Porcile e il direttore del Secolo XIX Massimo Righi.
I nuovi alberi si aggiungono ai 28 già piantati dal Comune. Continua così il risanamento del più antico parco pubblico cittadino che, una volta abbandonato il progetto di trasformarlo in un parcheggio interrato, sta tornando a rappresentare, per migliaia di genovesi, un'oasi di verde irrinunciabile nel cuore della città.
Per anni l'area era stata sottoposta a sequestro per un contenzioso con l'impresa costruttrice. Da quando il Comune di Genova ne è tornato in possesso sono stati avviati diversi interventi di restyling, per un valore complessivo di 300 mila euro, che hanno riconsegnato al parco dell'Acquasola la sua piena agibilità.
"Un grazie di cuore va al Secolo XIX e ai cittadini che hanno contribuito a far sì che questa iniziativa potesse dare frutto - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile -. È una forma di cittadinanza attiva che crediamo possa avere anche un importante seguito. Oggi inauguriamo ufficialmente anche tutto il camminamento di cornice del Parco sul quale abbiamo realizzato importanti interventi di riqualificazione. La cerimonia di oggi non vuole rappresentare un punto di arrivo, ma un incoraggiamento a raccogliere sempre di più le sollecitazioni che provengono dai cittadini, dai giovani e dalle associazioni in rapporto virtuoso tra amministrazione e società”.
Anche il direttore del Secolo XIX, Massimo Righi, ha sottolineato la sinergia pubblico-privato. “Un esperimento riuscito – ha detto il direttore – I cittadini si riappropriano di uno spazio che amano e che rappresenta un pezzo di storia della città. Non ci fermeremo qui – ha concluso – perché abbiamo già in mente un secondo capitolo di quella che abbiamo battezzato operazione Acquasola”.
Non è passato molto tempo da quando il parco dell'Acquasola era diviso a metà, tra una parte transennata e in completo abbandono e un'altra anch'essa molto malandata. Ora quell'immagine in bianco e nero del parco non c'è più. Al suo posto i lavori realizzati dal Comune con un fondo delle Colombiane del 1992, recuperato quasi fuori tempo massimo, di 300 mila euro, con il quale è stata riaperta la zona non accessibile, ripulita tutta l'area, rimesse in ordine panchine e tavoli, ricostruito il laghetto centrale, rifatta l'area giochi e lo spazio riservato ai cani.
Dopo la decisione di abbandonare l'idea di realizzare un parcheggio interrato, il Secolo XIX aveva promosso la raccolta di fondi per aiutare il Comune di Genova a ricostruire l'antico patrimonio di verde andato parzialmente perduto nel corso degli anni.
I nuovi alberi si aggiungono ai 28 già piantati dal Comune. Continua così il risanamento del più antico parco pubblico cittadino che, una volta abbandonato il progetto di trasformarlo in un parcheggio interrato, sta tornando a rappresentare, per migliaia di genovesi, un'oasi di verde irrinunciabile nel cuore della città.
Per anni l'area era stata sottoposta a sequestro per un contenzioso con l'impresa costruttrice. Da quando il Comune di Genova ne è tornato in possesso sono stati avviati diversi interventi di restyling, per un valore complessivo di 300 mila euro, che hanno riconsegnato al parco dell'Acquasola la sua piena agibilità.
"Un grazie di cuore va al Secolo XIX e ai cittadini che hanno contribuito a far sì che questa iniziativa potesse dare frutto - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile -. È una forma di cittadinanza attiva che crediamo possa avere anche un importante seguito. Oggi inauguriamo ufficialmente anche tutto il camminamento di cornice del Parco sul quale abbiamo realizzato importanti interventi di riqualificazione. La cerimonia di oggi non vuole rappresentare un punto di arrivo, ma un incoraggiamento a raccogliere sempre di più le sollecitazioni che provengono dai cittadini, dai giovani e dalle associazioni in rapporto virtuoso tra amministrazione e società”.
Anche il direttore del Secolo XIX, Massimo Righi, ha sottolineato la sinergia pubblico-privato. “Un esperimento riuscito – ha detto il direttore – I cittadini si riappropriano di uno spazio che amano e che rappresenta un pezzo di storia della città. Non ci fermeremo qui – ha concluso – perché abbiamo già in mente un secondo capitolo di quella che abbiamo battezzato operazione Acquasola”.
Non è passato molto tempo da quando il parco dell'Acquasola era diviso a metà, tra una parte transennata e in completo abbandono e un'altra anch'essa molto malandata. Ora quell'immagine in bianco e nero del parco non c'è più. Al suo posto i lavori realizzati dal Comune con un fondo delle Colombiane del 1992, recuperato quasi fuori tempo massimo, di 300 mila euro, con il quale è stata riaperta la zona non accessibile, ripulita tutta l'area, rimesse in ordine panchine e tavoli, ricostruito il laghetto centrale, rifatta l'area giochi e lo spazio riservato ai cani.
Dopo la decisione di abbandonare l'idea di realizzare un parcheggio interrato, il Secolo XIX aveva promosso la raccolta di fondi per aiutare il Comune di Genova a ricostruire l'antico patrimonio di verde andato parzialmente perduto nel corso degli anni.