Il Tavolo ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro degli Affari esteri Emma Bonino, del sottosegretario al Lavoro Maria Cecilia Guerra e del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria.
L'assessore Fiorini ha presentato agli esponenti di governo la situazione e la posizione dei Comuni italiani. La dimensione locale è quella che consente di rendere concreti i processi di integrazione. Genova, pur non facendo parte del gruppo delle cinque città italiane incluse nel piano di emergenza (Catania, Reggio Calabria, Roma, Napoli e Milano) è considerata un importante laboratorio per la sperimentazione di un piano locale di inclusione.
Il ministro Kyenge ha ricordato che la convocazione del Tavolo è orientata al superamento della fase emergenziale e alla programmazione degli interventi secondo quanto previsto dal Programma di inclusione rom, sinti e camminanti.
“Tutti gli oneri e le responsabilità, sia politiche che economiche – dichiara l’assessore Fiorini - dovranno essere condivise dalle istituzioni ai vari livelli, nazionale regionale e locale e ciascuno dovrà fare la sua parte per non far ricadere i pesi sulle sole spalle dei Comuni, come spesso finora accaduto. Le “Linee guida della strategia nazionale di inclusione rom sinti e camminanti" – prosegue l’assessore Fiorini - includono diversi piani di intervento: da una prima analisi delle popolazioni rom, sinti e camminanti sul piano giuridico al monitoraggio delle popolazioni, fino ad arrivare al superamento della fase emergenziale attraverso l’introduzione di mirate politiche abitative, di politiche sanitarie, nonché di misure sul piano della formazione, del lavoro, dell’istruzione e formazione. Tutto questo deve inquadrarsi in politiche sociali che riguardino tutte le fasce deboli della popolazione e non in maniera specifica quelle rom, sinti e camminanti. Per la realizzazione dei piani locali, ai quali sono tenuti tutti i Comuni italiani, sono indispensabili risorse economicheadeguate.”
Alla conclusione del Tavolo l'assessore Fiorini ha incontrato il direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale per definire un concreto supporto operativo e finanziario ai progetti del Comune di Genova.
L'assessore Fiorini ha presentato agli esponenti di governo la situazione e la posizione dei Comuni italiani. La dimensione locale è quella che consente di rendere concreti i processi di integrazione. Genova, pur non facendo parte del gruppo delle cinque città italiane incluse nel piano di emergenza (Catania, Reggio Calabria, Roma, Napoli e Milano) è considerata un importante laboratorio per la sperimentazione di un piano locale di inclusione.
Il ministro Kyenge ha ricordato che la convocazione del Tavolo è orientata al superamento della fase emergenziale e alla programmazione degli interventi secondo quanto previsto dal Programma di inclusione rom, sinti e camminanti.
“Tutti gli oneri e le responsabilità, sia politiche che economiche – dichiara l’assessore Fiorini - dovranno essere condivise dalle istituzioni ai vari livelli, nazionale regionale e locale e ciascuno dovrà fare la sua parte per non far ricadere i pesi sulle sole spalle dei Comuni, come spesso finora accaduto. Le “Linee guida della strategia nazionale di inclusione rom sinti e camminanti" – prosegue l’assessore Fiorini - includono diversi piani di intervento: da una prima analisi delle popolazioni rom, sinti e camminanti sul piano giuridico al monitoraggio delle popolazioni, fino ad arrivare al superamento della fase emergenziale attraverso l’introduzione di mirate politiche abitative, di politiche sanitarie, nonché di misure sul piano della formazione, del lavoro, dell’istruzione e formazione. Tutto questo deve inquadrarsi in politiche sociali che riguardino tutte le fasce deboli della popolazione e non in maniera specifica quelle rom, sinti e camminanti. Per la realizzazione dei piani locali, ai quali sono tenuti tutti i Comuni italiani, sono indispensabili risorse economicheadeguate.”
Alla conclusione del Tavolo l'assessore Fiorini ha incontrato il direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale per definire un concreto supporto operativo e finanziario ai progetti del Comune di Genova.