Bilancio in due tappe in attesa dei fondi statali. Invariata la pressione fiscale

Perdura la politica dei tagli alla finanza locale. Garantito il sistema dei servizi pubblici ai cittadini genovesi. Nessun aumento dei tributi. Risparmi su personale, interessi e fitti passivi. Diminuiscono di 550 unità i dipendenti comunali. Ora passerà al vaglio delle commissioni consiliari

In un quadro di incertezza normativa, ieri, 18 giugno, la Giunta ha varato il bilancio di previsione 2015 che oggi è stato presentato alla stampa cittadina dal vicesindaco Stefano Bernini, l'assessore al Bilancio Francesco Miceli e l'assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello.

Anche quest'anno i Comuni sono costretti a rinviare la presentazione del bilancio, la cui data naturale di scadenza dovrebbe essere il 31 dicembre, in attesa di conoscere gli stanziamenti e le normative dello Stato che cambiano continuamente.

Nonostante il clima di incertezza (non si sa ancora quanto sarà l'importo compensativo del minor gettito di Imu e Tasi) non può esserci a questo punto ulteriore rinvio: "Sarebbe stato un errore - ha detto il vicesindaco Stefano Bernini - perché l'amministrazione ha bisogno di budget precisi e, inoltre, al bilancio sono legati stanziamenti essenziali per la sopravvivenza. Senza bilancio non si può, ad esempio, utilizzare il fondo di riserva, usare il disavanzo e l'esercizio di aziende come Amt".

Il Governo ha promesso di far conoscere entro il 10 luglio l'esatto importo del rimborso di Imu e Tasi, che nel 2014 era di 27,5 milioni di euro e che quest'anno dovrebbe ammontare a 20 milioni circa. Una cifra con la quale verranno integrati gli stanziamenti per le spese relative a servizi sociali, mobilità e traffico, scuola ma anche cultura e turismo.

"Non accenna a finire - ha concluso Bernini - il periodo di tagli dei trasferimenti dello Stato ai Comuni. Se sino a qualche anno fa i trasferimenti costituivano il 60% delle entrate, oggi quasi il 70% arriva direttamente dai cittadini genovesi, vale a dire che si è invertita la percentuale delle entrate".

"Il perdurare di una politica di tagli nei riguardi dei Comuni - ha aggiunto l'assessore al Bilancio Francesco Miceli - inizia ad assumere aspetti drammatici. Negli ultimi 8 anni gli enti locali hanno contribuito al miglioramento dei saldi della finanza statale per 17 miliardi tra minori trasferimenti e patto di stabilità".

Un'emorragia che per il Comune di Genova si è tradotta, dal 2011 al 2015, in ben 178 milioni di euro in meno. Tante le voci tagliate. Ciò ha determinato l’esigenza di una ancora più oculata gestione dell’amministrazione e risparmi virtuosi senza tagliare i servizi sociali. Va aggiunto, osservano gli assessori, che le possibilità di ulteriori risparmi si sono praticamente azzerate.

I risparmi maggiormente significativi hanno riguardato le spese del personale (-39.762.000 euro), i fitti passivi (-1.071.000 euro) e gli interessi (-14.706.000 euro). Alcune voci, come ad esempio le spese di rappresentanza, si sono praticamente azzerate, riducendosi a 89 euro l’anno.

Nonostante le difficoltà continuano a ridursi le spese che il Comune deve sopportare per i mutui contratti nel passato. Il debito pubblico, che nel 2005 ammontava a un miliardo e 394 milioni, si è ridotto a un miliardo e 249 milioni lo scorso anno e nel 2015 arriverà al minimo di un miliardo e 227 milioni. Questa tendenza si è confermata nonostante il Comune abbia dovuto accendere altri mutui per affrontare le emergenze post alluvionali e gli interventi per garantire la sicurezza del territorio.

Sono stati poi ricordati i dati fondamentali della situazione finanziaria delle casse di Palazzo Tursi: nel 2015 si prevede di riscuotere 165.500.000 euro dall'Imu, 74.000.000 euro dalla Tasi, 126.863.000 dalla Tari. Con una pressione fiscale rimasta invariata rispetto al 2014.  Un lieve aumento, da 2 a 10 euro, è previsto per le utenze non domestiche Tari.
E' stato attivato il Fondo di restituzione di 500.000 euro a favore delle famiglie in gravissimo disagio per il pagamento della Tasi e dell'Imu.

Le altre entrate tributarie sono: 72 milioni di euro per l'addizionale Irpef, 89.161.000 euro di fondo di solidarietà comunale e tributi minori per 15.112.000 euro.
Sul versante delle contravvenzioni al codice della strada, il Comune di Genova prevede un ammontare 42.350.000 euro.

"La politica di contenimento delle spese - ha concluso l'assessore Miceli - che ha caratterizzato negli ultimi anni la politica finanziaria del Comune di Genova, ha consentito la tenuta del sistema dei servizi ai genovesi.
La scelta precisa dell’amministrazione comunale è stata quella di non intaccare il livello dei servizi a cominciare da quelli sociali".

Come si è detto, il documento approvato ieri dalla Giunta verrà esaminato nelle commissioni consiliari e poi approvato in Consiglio Comunale entro l'inizio del prossimo mese.


19 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: 03/08/2015
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