Carlo Felice: tutto esaurito per lo spettacolo
"Nessuno mai potrà + udire la mia voce"

Sopra le aspettative la richiesta di biglietti per la serata dedicata alla lotta al femminicidio. Il Municipio Centro est comunica che non ci sono più posti disponibili. Allo studio l'ipotesi di una replica. Intervista con l'autrice del romanzo e sceneggiatrice dello spettacolo  Deborah Riccelli

Una risposta al silenzio che spesso circonda le vittime di un delitto troppe volte definito "un eccesso d'amore", ecco l’idea che domenica 8 novembre, alle ore 21, al Carlo Felice, metterà in scena la narrazione teatrale del libro “Nessuno mai potrà + udire la mia voce”, della scrittrice genovese Deborah Riccelli, che ne cura anche la sceneggiatura, sul tema della violenza di genere, progetto ideato insieme alla associazione Oltreilsilenzio Onlus.

E' ispirato a una storia che non si vorrebbe mai raccontare, leggere o ascoltare in televisione. La vita di Francesca, colpevole agli occhi del suo fidanzato di volere essere felice anche senza di lui. Delitti di fronte ai quali ci sentiamo tutti smarriti.

"Una storia inventata - ha detto l'autrice nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Tursi - per non rubare i ricordi a nessuno, perché non è giusto speculare e fantasticare sulle vittime, senza sapere realmente quello che provavano.  La scelta di inventare il personaggio è un modo per dare la voce a tutte le donne vittime del femminicidio".

Con i diritti d’autore ricavati dal libro, Deborah Riccelli ha scelto di aiutare l’associazione V.E.R.I. nata in provincia di Caserta in memoria di Veronica Abbate, una diciannovenne uccisa dal suo ex fidanzato.

Lo spettacolo,  al quale parteciperà la vice presdiente del Senato Valeria Fedeli, fa parte del progetto contro la violenza di genere promosso dal Municipio 1 Centro Est.

"Nasce in un quadro di attenzione alle politiche di genere - ha detto Maria Carla Italia assessore alla cultura del Municipio Centro est - per contrastare la violenza contro le donne. Il progetto si sviluppa in due fasi. La storia di una ragazza vittima della violenza di genere raccontato agli studenti di cinque istituti superiori genovesi, a cui seguirà uno spettacolo al Carlo Felice aperto a tutti".

Lo spettacolo al teatro Carlo Felice, ad ingresso gratuito, è curato dalla compagnia Arte in Palco e realizzato grazie alla Capitaneria di Porto e al contributo di MSC Le Navi. 

"Una serata importante - ha detto l'assessore alla cultura Carla Sibilla - di sensibilizzazione e consapevolezza sulle problematiche della violenza di genere, una pièce teatrale di grande impatto per prendere consapevolezza su questo tema".

Sul fatto che a volte un piccolo sopruso è il segnale che qualcuno pensa a una donna con il senso del possesso, come fosse un oggetto esclusivo, è intervenuta l'assessore a legalità e diritti Elena Fiorini:

"Un tema che implica una grossa modifica dal punto di vista culturale e che attinte al linguaggio e ai modelli di relazione tra uomo e donna. Episodi efferati vengono troppo spesso visti come un eccesso d'amore in realtà sono la punta di un iceberg del comportamento di che vede nella donna un corpo da possedere".

Le scuole superiori che hanno aderito al progetto sono: Istituto Nautico San Giorgio, Liceo Colombo,Liceo Leonardo Da Vinci, I.T. Duchessa di Galliera,Istituto Vittorio Emanuele II-Ruffini: in queste scuole il libro è già stato presentato e i ragazzi sono al lavoro per produrre i loro personali elaborati sui temi affrontati.
5 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: 05/11/2015
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