Nel 2015 l’Istat ha reso noto in Italia l’11 per cento dei minori vive sotto la soglia di povertà. Dieci anni prima, nel 2005, la percentuale era del 3,9. Oggi 1.131.000 bambini e ragazzi non hanno accesso ai diritti primari: alimentazione, sicurezza sociale, scolarizzazione.
In Liguria i dati di povertà relativa del totale della popolazione regionale registrano un’incidenza dell’8,5 per cento rispetto al 7,8 del 2014. E se si considera il dato relativo alla popolazione minorenne, l’incidenza è del 20,5 per cento nel 2015 rispetto al 17,4 per cento dell'anno precedente.
Un contesto preoccupante che pone la Liguria tra le regioni del Nord Italia più bisognose di interventi mirati di contrasto alla povertà.
In questi pochi dati è racchiuso il racconto della crisi economica e di come «l’impatto maggiore sia stato sulle famiglie, specialmente quelle più fragili: monoreddito, con più minori, con un livello di scolarità dei genitori basso», spiega Ivano Abbruzzi, presidente della Fondazione l’Albero della vita, che ha avviato a Genova il programma Varcare La Soglia.
Attivo dal 2014 a Milano e Palermo e in avvio quest’anno, oltre a Genova, a Roma e Catanzaro, ha dato un sostegno a 1058 beneficiari di cui 661 minorenni. La Fondazione Albero della Vita si propone di aiutare le famiglie in difficoltà, puntando su interventi individualizzati, con un approccio integrato al fenomeno multiproblematico della povertà insieme con altre realtà territoriali e istituzionali, in modo da contrastare la povertà in modo sempre più sistematico.
Un programma che sarà portato avanti «con il contributo del lavoro e all’impegno dei servizi sociali territoriali», dice l’assessora alle Politiche Socio Sanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione, martedì 6 dicembre.
«Grazie a questo progetto sette famiglie oggi e 45 nel 2017, residenti in altre zone di Genova, potranno avere una chance in più di uscire dallo stato di povertà in cui si trovano, intraprendendo un percorso di valorizzazione che le porti a essere autonome - spiega l'assessore ai Servizi Socio Sanitari, Emanuela Fracassi - Questo è già il modo di operare che usiamo nei riguardi delle famiglie che accedono al S.I.A.( Sostegno per l’inclusione attiva): si tratta di nuclei familiari in condizione di povertà assoluta, con un Isee inferiore ai tremila euro, che si impegnano con il Comune in un percorso di formazione e miglioramento delle competenze».
Si comincia da famiglie residenti sul territorio del municipio I Centro Est, un’area del centro storico che interessa una popolazione di circa 88mila residenti.
Il programma è articolato attraverso quattro assi di lavoro: sostegno materiale, socio-educativo, la costruzione di una rete di prossimità e l’orientamento alla formazione e all’inserimento lavoro.
Partendo da una risposta immediata ai bisogni primari - cibo, ma anche in caso di necessità pannolini, prodotti igienici e materiale scolastico – si attiveranno anche colloqui individuali, per offrire alle famiglie un percorso di tutoraggio da parte di figure educative professionali, che forniranno le competenze per un orientamento e reinserimento lavorativo: dalla gestione del colloquio di lavoro alla scrittura dei curriculum.
Sempre all’interno del programma, le famiglie verranno messe in contatto per creare una rete di auto-aiuto, per rafforzare le interazioni sociali e permettere loro di confrontarsi sulle problematiche comuni e gettare le basi per una rete di prossimità.
«Il tema della povertà deve essere la priorità di tutti, amministratori e associazioni – sottolinea Simone Leoncini, presidente del Municipio Centro Est – questi anni di crisi sono stati pesanti e l’onda lunga non è ancora finita. Combattere le povertà, rafforzando il nostro sistema di protezione sociale, vuol dire anche difendere la dignità delle persone. Grazie a L’albero della Vita e a Reach Italia per il loro contributo, perché se ognuno fa la sua parte i risultati arrivano».
«La missione di Reach Italia è aiutare i bambini – commenta Fulvia Santopietro,vice presidente di Reach Italia – e aiutare le famiglie a riacquisire la propria autonomia e a integrarsi nel tessuto sociale, vuol dire mettere al centro dell’azione il bene dei più piccoli. Grazie a questa collaborazione con l’Albero della Vita e il Comune di Genova, potremo dare anche qui il nostro contributo».
Guarda il video realizzato da l'Albero della Vita: #iodonofiducia
In Liguria i dati di povertà relativa del totale della popolazione regionale registrano un’incidenza dell’8,5 per cento rispetto al 7,8 del 2014. E se si considera il dato relativo alla popolazione minorenne, l’incidenza è del 20,5 per cento nel 2015 rispetto al 17,4 per cento dell'anno precedente.
Un contesto preoccupante che pone la Liguria tra le regioni del Nord Italia più bisognose di interventi mirati di contrasto alla povertà.
In questi pochi dati è racchiuso il racconto della crisi economica e di come «l’impatto maggiore sia stato sulle famiglie, specialmente quelle più fragili: monoreddito, con più minori, con un livello di scolarità dei genitori basso», spiega Ivano Abbruzzi, presidente della Fondazione l’Albero della vita, che ha avviato a Genova il programma Varcare La Soglia.
Attivo dal 2014 a Milano e Palermo e in avvio quest’anno, oltre a Genova, a Roma e Catanzaro, ha dato un sostegno a 1058 beneficiari di cui 661 minorenni. La Fondazione Albero della Vita si propone di aiutare le famiglie in difficoltà, puntando su interventi individualizzati, con un approccio integrato al fenomeno multiproblematico della povertà insieme con altre realtà territoriali e istituzionali, in modo da contrastare la povertà in modo sempre più sistematico.
Un programma che sarà portato avanti «con il contributo del lavoro e all’impegno dei servizi sociali territoriali», dice l’assessora alle Politiche Socio Sanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione, martedì 6 dicembre.
«Grazie a questo progetto sette famiglie oggi e 45 nel 2017, residenti in altre zone di Genova, potranno avere una chance in più di uscire dallo stato di povertà in cui si trovano, intraprendendo un percorso di valorizzazione che le porti a essere autonome - spiega l'assessore ai Servizi Socio Sanitari, Emanuela Fracassi - Questo è già il modo di operare che usiamo nei riguardi delle famiglie che accedono al S.I.A.( Sostegno per l’inclusione attiva): si tratta di nuclei familiari in condizione di povertà assoluta, con un Isee inferiore ai tremila euro, che si impegnano con il Comune in un percorso di formazione e miglioramento delle competenze».
Si comincia da famiglie residenti sul territorio del municipio I Centro Est, un’area del centro storico che interessa una popolazione di circa 88mila residenti.
Il programma è articolato attraverso quattro assi di lavoro: sostegno materiale, socio-educativo, la costruzione di una rete di prossimità e l’orientamento alla formazione e all’inserimento lavoro.
Partendo da una risposta immediata ai bisogni primari - cibo, ma anche in caso di necessità pannolini, prodotti igienici e materiale scolastico – si attiveranno anche colloqui individuali, per offrire alle famiglie un percorso di tutoraggio da parte di figure educative professionali, che forniranno le competenze per un orientamento e reinserimento lavorativo: dalla gestione del colloquio di lavoro alla scrittura dei curriculum.
Sempre all’interno del programma, le famiglie verranno messe in contatto per creare una rete di auto-aiuto, per rafforzare le interazioni sociali e permettere loro di confrontarsi sulle problematiche comuni e gettare le basi per una rete di prossimità.
«Il tema della povertà deve essere la priorità di tutti, amministratori e associazioni – sottolinea Simone Leoncini, presidente del Municipio Centro Est – questi anni di crisi sono stati pesanti e l’onda lunga non è ancora finita. Combattere le povertà, rafforzando il nostro sistema di protezione sociale, vuol dire anche difendere la dignità delle persone. Grazie a L’albero della Vita e a Reach Italia per il loro contributo, perché se ognuno fa la sua parte i risultati arrivano».
«La missione di Reach Italia è aiutare i bambini – commenta Fulvia Santopietro,vice presidente di Reach Italia – e aiutare le famiglie a riacquisire la propria autonomia e a integrarsi nel tessuto sociale, vuol dire mettere al centro dell’azione il bene dei più piccoli. Grazie a questa collaborazione con l’Albero della Vita e il Comune di Genova, potremo dare anche qui il nostro contributo».
Guarda il video realizzato da l'Albero della Vita: #iodonofiducia