Confisca Canfarotta. La delibera della Giunta per restituire un primo lotto di immobili alla città

Giovedì 26 gennaio la Giunta comunale, su proposta del sindaco Marco Doria, di concerto con gli assessori Elena Fiorini, Emanuela Fracassi e Emanuele Piazza, ha approvato la delibera per l’acquisizione di una prima parte del patrimonio immobiliare requisito nell’ambito della cosiddetta confisca Canfarotta, una delle più rilevanti del Nord Italia per consistenza del numero di immobili.

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Giovedì 26 gennaio la Giunta comunale, su proposta del sindaco Marco Doria, di concerto con gli assessori Elena Fiorini, Emanuela Fracassi e Emanuele Piazza, ha approvato una delibera per l’acquisizione di una prima tranche del patrimonio immobiliare requisito nell’ambito della cosiddetta confisca Canfarotta, una delle più ingenti del Nord Italia per consistenza.

La delibera passa ora all’esame del Consiglio comunale.

Il provvedimento riguarda undici unità immobiliari, dieci dislocate nel centro storico e una nel quartiere Sampierdarena.

Si tratta di un primo lotto di immobili, situati quasi tutti a piano strada, che presentano esigenze di ristrutturazione contenute e potranno, quindi, essere utilizzati, in tempi brevi, a vantaggio del territorio in cui sono inseriti.

Le proprietà acquisite si trovano in via Macelli di Soziglia, via Canneto il Curto, vico Trogoletti, via della Maddalena, vico del Duca, vico delle Vigne, piazza San Giorgio, vico dei Luxoro e via Stefano Canzio.

Proprio per promuovere una restituzione alla collettività di beni prima utilizzati per o frutto di attività delittuose, e considerato  il numero rilevante di immobili (96 in città), il Comune di Genova aveva periziato, nel 2016, in modo dettagliato 46 immobili, unico studio a oggi elaborato e necessario punto di partenza per una programmazione efficace di un progetto complessivo a favore di tutto il territorio comunale.

Questo passaggio rappresenta solo la prima fase di un percorso che trova il suo punto di forza nella collaborazione interistituzionale.

Determinante, infatti, è stato il lavoro del Nucleo di supporto presso la Prefettura, convocato dal prefetto Fiamma Spena nel settembre 2016, riunendo le istituzioni a diverso titolo coinvolte e che rappresenta per l’Amministrazione civica una sede indispensabile per individuare una linea d’azione condivisa con gli altri Enti.

In questo senso, un ulteriore elemento fondamentale sarà costituito dalla possibilità di accedere a fonti di finanziamento adeguate per la ristrutturazione, come, per esempio le sovvenzioni europee.

Nel Patto per Genova, il sindaco Doria ha, di recente, richiesto e ottenuto di dedicare un capitolo di finanziamento proprio dedicato alla riqualificazione di una quota dei beni confiscati.

Genova, in passato, ha già affrontato il complesso percorso di riutilizzo istituzionale e/o sociale previsto dalla normativa con esiti positivi.

Grazie anche alla partecipazione attiva di enti e associazioni impegnati su questo tema, oggi molti beni confiscati sono già utilizzati come alloggi sociali, residenze protette per donne vittime di violenza, luoghi di aggregazione sociale e giovanile.

Il recupero di questo consistente compendio immobiliare rappresenta allo stesso tempo una sfida complessa e una grande opportunità di promozione della legalità e contrasto al degrado urbano e sociale.




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27 gennaio 2017
Ultimo aggiornamento: 27/01/2017
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