Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Lilli Lauro (Pdl) chiede informazioni sulla revisione della struttura organizzativa dell’ente. Non esiste più l’ufficio Smart City, che è stato inglobato nella macchina burocratica. Così si riporta il processo Smart all’anno zero.
Risponde l’assessore Isabella Lanzone: bisogna distinguere tra l’associazione Smart City e gli uffici del Comune. L’impegno ambientalista è addirittura potenziato, ma i cambiamenti vanno verso la semplificazione. C’erano tre uffici sulle stesse tematiche, ora c’è un’unica struttura che si occupa di Smart City, dei progetti europei e degli altri progetti simili. Non è stato smembrato un ufficio, ma è stato accorpato con altri, evitando così la frammentazione dei messaggi e delle iniziative.
Si prosegue con un aggiornamento, richiesto da Luciovalerio Padovani (Lista Doria) sul diurno di piazza De Ferrari. Cosa abbiamo fatto per affrontare la situazione d’emergenza e per dare una risposta definitiva al problema?
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: in febbraio, chiudendo il servizio per motivi di sicurezza, ci siamo impegnati a riaprire al più presto e a trovare nel frattempo una soluzione alternativa. Il servizio alternativo di vico Croce Bianca sta funzionando molto bene; è al momento una risposta sufficiente e adeguata, con in più uno spazio per la socializzazione e per colloqui. Stiamo cercando una nuova sede per il servizio del diurno.
Situazione della palestrina e degli spazi associativi di via Digione. A porre la questione è Monica Russo (Pd). I lavori sono conclusi: ci sono due bandi per l’assegnazione degli spazi, ma mancano due certificati sulla staticità degli immobili. Ci sono notizie certe?
Risponde l’assessore Gianni Crivello: le procedure del Municipio Centro Ovest hanno determinato i vincitori (società Serteco Volley per la palestra, associazione S. Teodoro per gli spazi associativi). L’ufficio tecnico ha consentito l’ingresso anticipato; per l’assegnazione definitiva manca una certificazione sulla staticità.
Guido Grillo (Pdl) domanda notizie sulla transennatura della frana di via Sant’Alberto (novembre 2013). Si temono nuovi crolli. La zona sotto la frana è transennata. Si parla, come concausa, dell’inizio dei lavori per la costruzione di box interrati. Si teme per i caseggiati che sovrastano la frana.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: si tratta di un crollo causato da una regolare licenza edilizia per la realizzazione di posteggi a raso. Dopo il crollo c’è stato l’intervento dei vigili del fuoco, con la collocazione di new jersey e l’istituzione di un senso unico alternato. Come spesso accade, è un danno procurato a privati da parte di privati. In questi anni il Comune ha più volte sollecitato. Temo che saremo costretti a reperire le risorse per un eventuale intervento in danno.
Si parla poi della vertenza di Esaote, argomento proposto da Antonio Bruno (FdS). Pareva che l’azienda riducesse l’impegno sul territorio di fronte a una variante del Puc che impegnava spazi per le attività produttive. Questo consiglio ha votato un’ulteriore variazione del Puc. Ci sono novità o si procede?
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: l’incontro al ministero, previsto ieri, è stato rinviato. Esaote ha comunicato che l’esternalizzazione non avverrà più, per cui la produzione della risonanza magnetica proseguirà all’interno dell’azienda e sul territorio genovese. Proseguirà l’attività di software, con l’assunzione di nuovi ingegneri a Genova. Abbiamo trasmesso la lettera a tutte le rappresentanze sindacali; la Fiom ha preso atto e ci ha invitati a fissare incontri con l’azienda. La situazione, per quanto riguarda Genova, è chiara. Vigileremo fino alla conclusione.
Paolo Putti, Stefano De Pietro, Andrea Boccaccio, Emanuela Burlando (M5S) chiedono cosa abbia fatto la giunta per superare gli impedimenti opposti da Cociv per l’accesso dei commissari comunali ai cantieri del Terzo Valico ferroviario, vista la percezione di assenza di tutela che si rileva dai cittadini delle zone interessate e anche in relazione alla gravità dei fatti riportati dai cittadini stessi. Inoltre: come si intende garantire ai consiglieri comunali l’accesso ai cantieri superando gli impedimenti frapposti dal consorzio assegnatario e dalle ditte subappaltanti? E per quale motivo è stato impedito ai commissari comunali di svolgere il proprio lavoro e, in particolare, di accedere agli stessi cantieri? E’ urgente stabilire una data certa per effettuare il sopralluogo.
Putti: perché ancora non riesco a ottenere una data per una visita della commissione ai cantieri?
De Pietro: una precedente visita, il giorno di santa Barbara, era avvenuta in un cantiere deserto, non vigilato e non protetto. C’erano evidenti problemi di sicurezza, come denunciato in una lettera del dicembre 2014. Chiediamo alla giunta di insistere perché i controlli si possano effettuare.
Burlando: il 17 e il 18 giugno arriverà a Genova la commissione europea competente. Chiediamo che anche i commissari europei possano partecipare in quei giorni all’ispezione.
Boccaccio: il sindaco è poco attivo su questa materia. Chiediamo che se ne faccia carico.
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: il controllo sui cantieri è effettuato dagli organi preposti. Anche una commissione comunale può effettuare un ulteriore controllo, ma è necessaria l’autorizzazione del’azienda, con temporanea interruzione dei lavori. Ciò vale specialmente per un lavoro di scavo di una galleria. Per creare le condizioni di sicurezza è necessario un ampio preavviso. Forse 17 e 18 giugno possono andare bene; vi invito perciò a presentare già una richiesta. Il giorno di santa Barbara, ricordato dal consigliere, era giorno di festa per tutti i minatori. Per questo è stato possibile effettuare un sopralluogo.
Infine Stefano Balleari (Pdl) ed Edoardo Rixi (Lega Nord) interrogano la giunta sulle discrepanze delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Emanuela Fracassi e dall’assessore regionale Claudio Montaldo, in merito all’emergenza sanitaria legata all’emergenza immigrati.
Balleari: contrariamente a quanto aveva detto Fracassi, secondo Montaldo un migrante su cinque era affetto da scabbia o da pidocchi.
Rixi: c’è anche il problema, oltre alle infestazioni, delle fughe dei minori. Come si provvede alla sicurezza dei residenti?
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: il Comune non ha competenze specifiche in campo sanitario. Tuttavia, per promuovere la collaborazione con la Asl, abbiamo organizzato una riunione con i suoi servizi di prevenzione. Secondo i responsabili, non sono presenti patologie gravi tra i migranti. I problemi sono legati alla denutrizione, anche causata dalle condizioni del viaggio. Pidocchi e scabbia non sono patologie gravi e sono fenomeni sotto controllo. Se fossero gravi come dice il consigliere bisognerebbe chiudere le scuole e sospendere il servizio bus, data la diffusione tra i nostri bambini. Si sta lavorando per uniformare le procedure delle Asl e per accelerare la presa in carico degli immigrati da parte del servizio sanitario nazionale, per garantire le cure di cui i migranti hanno bisogno.
Alle ore 15 il presidente Giorgio Guerello chiede alla segreteria di procedere all’appello.
Con 33 presenti, la seduta è valida.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che comprende la seguente delibera di giunta:
Approvazione del piano di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni azionarie del Comune di Genova ai sensi della legge di stabilità 2015, art. 1, commi 611 e 612.
Autorizzazione alla modifica degli statuti di “Sviluppo Genova”, “Amt” e “Società per Cornigliano.”
Il documento viene approvato con 20 voti a favore, 8 contrari (M5S, Pastorino, Bruno, Musso V.) e 3 astenuti (Balleari, Gozzi, Campora).
Viene anche accordata l’immediata eseguibilità.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 19.36.
Lilli Lauro (Pdl) chiede informazioni sulla revisione della struttura organizzativa dell’ente. Non esiste più l’ufficio Smart City, che è stato inglobato nella macchina burocratica. Così si riporta il processo Smart all’anno zero.
Risponde l’assessore Isabella Lanzone: bisogna distinguere tra l’associazione Smart City e gli uffici del Comune. L’impegno ambientalista è addirittura potenziato, ma i cambiamenti vanno verso la semplificazione. C’erano tre uffici sulle stesse tematiche, ora c’è un’unica struttura che si occupa di Smart City, dei progetti europei e degli altri progetti simili. Non è stato smembrato un ufficio, ma è stato accorpato con altri, evitando così la frammentazione dei messaggi e delle iniziative.
Si prosegue con un aggiornamento, richiesto da Luciovalerio Padovani (Lista Doria) sul diurno di piazza De Ferrari. Cosa abbiamo fatto per affrontare la situazione d’emergenza e per dare una risposta definitiva al problema?
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: in febbraio, chiudendo il servizio per motivi di sicurezza, ci siamo impegnati a riaprire al più presto e a trovare nel frattempo una soluzione alternativa. Il servizio alternativo di vico Croce Bianca sta funzionando molto bene; è al momento una risposta sufficiente e adeguata, con in più uno spazio per la socializzazione e per colloqui. Stiamo cercando una nuova sede per il servizio del diurno.
Situazione della palestrina e degli spazi associativi di via Digione. A porre la questione è Monica Russo (Pd). I lavori sono conclusi: ci sono due bandi per l’assegnazione degli spazi, ma mancano due certificati sulla staticità degli immobili. Ci sono notizie certe?
Risponde l’assessore Gianni Crivello: le procedure del Municipio Centro Ovest hanno determinato i vincitori (società Serteco Volley per la palestra, associazione S. Teodoro per gli spazi associativi). L’ufficio tecnico ha consentito l’ingresso anticipato; per l’assegnazione definitiva manca una certificazione sulla staticità.
Guido Grillo (Pdl) domanda notizie sulla transennatura della frana di via Sant’Alberto (novembre 2013). Si temono nuovi crolli. La zona sotto la frana è transennata. Si parla, come concausa, dell’inizio dei lavori per la costruzione di box interrati. Si teme per i caseggiati che sovrastano la frana.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: si tratta di un crollo causato da una regolare licenza edilizia per la realizzazione di posteggi a raso. Dopo il crollo c’è stato l’intervento dei vigili del fuoco, con la collocazione di new jersey e l’istituzione di un senso unico alternato. Come spesso accade, è un danno procurato a privati da parte di privati. In questi anni il Comune ha più volte sollecitato. Temo che saremo costretti a reperire le risorse per un eventuale intervento in danno.
Si parla poi della vertenza di Esaote, argomento proposto da Antonio Bruno (FdS). Pareva che l’azienda riducesse l’impegno sul territorio di fronte a una variante del Puc che impegnava spazi per le attività produttive. Questo consiglio ha votato un’ulteriore variazione del Puc. Ci sono novità o si procede?
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: l’incontro al ministero, previsto ieri, è stato rinviato. Esaote ha comunicato che l’esternalizzazione non avverrà più, per cui la produzione della risonanza magnetica proseguirà all’interno dell’azienda e sul territorio genovese. Proseguirà l’attività di software, con l’assunzione di nuovi ingegneri a Genova. Abbiamo trasmesso la lettera a tutte le rappresentanze sindacali; la Fiom ha preso atto e ci ha invitati a fissare incontri con l’azienda. La situazione, per quanto riguarda Genova, è chiara. Vigileremo fino alla conclusione.
Paolo Putti, Stefano De Pietro, Andrea Boccaccio, Emanuela Burlando (M5S) chiedono cosa abbia fatto la giunta per superare gli impedimenti opposti da Cociv per l’accesso dei commissari comunali ai cantieri del Terzo Valico ferroviario, vista la percezione di assenza di tutela che si rileva dai cittadini delle zone interessate e anche in relazione alla gravità dei fatti riportati dai cittadini stessi. Inoltre: come si intende garantire ai consiglieri comunali l’accesso ai cantieri superando gli impedimenti frapposti dal consorzio assegnatario e dalle ditte subappaltanti? E per quale motivo è stato impedito ai commissari comunali di svolgere il proprio lavoro e, in particolare, di accedere agli stessi cantieri? E’ urgente stabilire una data certa per effettuare il sopralluogo.
Putti: perché ancora non riesco a ottenere una data per una visita della commissione ai cantieri?
De Pietro: una precedente visita, il giorno di santa Barbara, era avvenuta in un cantiere deserto, non vigilato e non protetto. C’erano evidenti problemi di sicurezza, come denunciato in una lettera del dicembre 2014. Chiediamo alla giunta di insistere perché i controlli si possano effettuare.
Burlando: il 17 e il 18 giugno arriverà a Genova la commissione europea competente. Chiediamo che anche i commissari europei possano partecipare in quei giorni all’ispezione.
Boccaccio: il sindaco è poco attivo su questa materia. Chiediamo che se ne faccia carico.
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: il controllo sui cantieri è effettuato dagli organi preposti. Anche una commissione comunale può effettuare un ulteriore controllo, ma è necessaria l’autorizzazione del’azienda, con temporanea interruzione dei lavori. Ciò vale specialmente per un lavoro di scavo di una galleria. Per creare le condizioni di sicurezza è necessario un ampio preavviso. Forse 17 e 18 giugno possono andare bene; vi invito perciò a presentare già una richiesta. Il giorno di santa Barbara, ricordato dal consigliere, era giorno di festa per tutti i minatori. Per questo è stato possibile effettuare un sopralluogo.
Infine Stefano Balleari (Pdl) ed Edoardo Rixi (Lega Nord) interrogano la giunta sulle discrepanze delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Emanuela Fracassi e dall’assessore regionale Claudio Montaldo, in merito all’emergenza sanitaria legata all’emergenza immigrati.
Balleari: contrariamente a quanto aveva detto Fracassi, secondo Montaldo un migrante su cinque era affetto da scabbia o da pidocchi.
Rixi: c’è anche il problema, oltre alle infestazioni, delle fughe dei minori. Come si provvede alla sicurezza dei residenti?
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: il Comune non ha competenze specifiche in campo sanitario. Tuttavia, per promuovere la collaborazione con la Asl, abbiamo organizzato una riunione con i suoi servizi di prevenzione. Secondo i responsabili, non sono presenti patologie gravi tra i migranti. I problemi sono legati alla denutrizione, anche causata dalle condizioni del viaggio. Pidocchi e scabbia non sono patologie gravi e sono fenomeni sotto controllo. Se fossero gravi come dice il consigliere bisognerebbe chiudere le scuole e sospendere il servizio bus, data la diffusione tra i nostri bambini. Si sta lavorando per uniformare le procedure delle Asl e per accelerare la presa in carico degli immigrati da parte del servizio sanitario nazionale, per garantire le cure di cui i migranti hanno bisogno.
Alle ore 15 il presidente Giorgio Guerello chiede alla segreteria di procedere all’appello.
Con 33 presenti, la seduta è valida.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che comprende la seguente delibera di giunta:
Approvazione del piano di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni azionarie del Comune di Genova ai sensi della legge di stabilità 2015, art. 1, commi 611 e 612.
Autorizzazione alla modifica degli statuti di “Sviluppo Genova”, “Amt” e “Società per Cornigliano.”
Il documento viene approvato con 20 voti a favore, 8 contrari (M5S, Pastorino, Bruno, Musso V.) e 3 astenuti (Balleari, Gozzi, Campora).
Viene anche accordata l’immediata eseguibilità.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 19.36.