In apertura di seduta, il presidente Giorgio Guerello comunica che alle 15, dopo la trattazione degli articoli 54, l’assessore Gianni Crivello informerà il Consiglio sulle questioni legate agli eventi meteorologici dei giorni scorsi.
Si procede quindi alla discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Stefano De Pietro (M5S), in riferimento a un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale lo scorso 30 luglio, chiede cosa si sia fatto per dare seguito alla decisione di sostituire i vertici aziendali, i dirigenti e i direttori di Amiu.
De Pietro: «in questi anni, la dirigenza di Amiu ha basato la propria strategia solo sull’uso della discarica. L’attuale crisi è dovuta in gran parte a questo; da ciò deriva l’ordine del giorno da noi presentato e fatto proprio dal Consiglio. Per accelerare i tempi si potrebbe chiedere a chi ha già risolto il problema, come il Comune di Parma».
Risponde l’assessore Italo Porcile: «il Comune nomina gli amministratori sulla base di un rapporto di fiducia, che in questo caso non è venuta a mancare. Rilevo una contraddizione tra il testo dell’odg e le indicazioni di questo Consiglio ad Amiu. In ogni caso, in una prossima riunione di commissione si potrà avere un’analisi puntuale su Amiu e sugli obiettivi».
Prime piogge e domenica di paura! Osserva Alessio Piana (Lega Nord). La civica amministrazione è pronta ad affrontare eventuali altre allerta e a garantire la sicurezza ai cittadini?
Piana: «parlo di Vesima, della Val Cerusa, di San Carlo di Cese, della Val Varenna, di Sampierdarena, della Val Bisagno, e del Levante. C’è l’esigenza di capire, a prescindere dagli errori del passato, che cosa non ha funzionato in quest’ultima occasione. Forse la mancata pulizia delle caditoie e dei rivi? Pur dandole atto del suo grande impegno, ritengo che ci voglia un progetto per evitare danni futuri, anche in vista di una collaborazione con la Regione».
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «al momento, oltre a quello della Regione, manca anche l’apporto del Governo centrale. È difficile dire se potremo garantire l’incolumità dei cittadini. Siamo dinanzi a condizioni climatiche che stanno profondamente cambiando. Le concause dei fatti recenti sono molte, c’è molto da lavorare. Apprezzo il suo appoggio, che sarà prezioso quando dovremo chiedere nuove risorse. Per affrontare questi problemi ci vuole una grande alleanza. È necessario lavorare con molta umiltà».
Leonardo Chessa (Sel) e Guido Grillo (Pdl) parlano del provvedimento di sgombero, per morosità, della Croce Azzurra Ca’ Nova. Chessa sostiene che l’operazione è resa impossibile dalla presenza di elementi aderenti a Forza Nuova.
Chessa: «riporto il contenuto chiaramente razzista e xenofobo di una lettera inviata dal presidente della Pubblica Assistenza, contenuto che come medico non posso condividere. A sostegno della PA è intervenuto un gruppo di ispirazione fascista. Non entro nel merito della questione, ma voglio segnalare il profondo disagio che deriva dalla presenza di Forza Nuova al Cep di Pra’».
Grillo: «ricordo che la Croce Azzurra è attiva dal 1995. Dopo l’assegnazione dei locali ha effettuato notevoli interventi, con grande impegno finanziario. Il presidente del Municipio, Mauro Avvenente, è intervenuto a favore della Croce Azzurra. Non si capisce perché poi ne abbia chiesto lo sgombero, che non è avvenuto per la presenza di militi e di cittadini del quartiere. Tali cittadini non esponevano alcuna bandiera. Propongo di audire in commissione la Croce Azzurra, il Municipio, assessore e funzionari del Patrimonio».
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: «non posso che associarmi alle parole del consigliere Chessa sui contenuti di quel volantino. A Grillo rispondo che è vero quello che ha riferito sui lavori effettuati dalla Croce; tuttavia da vent’anni l’associazione non versa nemmeno la quota minima prevista per le associazioni di quel tipo e non ha mai firmato un contratto. La sua sede risulta essere altrove; nei locali ci sono un dormitorio per i militi e una scuola di ballo. Lo sgombero non è stato effettuato per la presenza, che non voglio commentare, di cittadini. Sono disponibile per ogni approfondimento e chiarimento».
In via Morasso, a Bolzaneto, la situazione è insostenibile a causa delle soste lunghissime e permanenti di Tir, rimorchi e autotreni sia nel parcheggio pubblico sia lungo la strada, con gravissimi per le persone. Si richiede di intervenire con urgenza. A sollevare il problema è Mario Baroni (Gruppo Misto).
Baroni: «via Morasso ospita molte attività industriali e molte operazioni di carico e scarico di autotreni, ma la viabilità è rimasta la stessa di decenni fa. Quando due autotreni si fermano per le loro operazioni, rimane a mala pena il passaggio per un’auto. La circolazione è resa pericolosa dalla presenza di rimorchi dietro le curve. Per non dire della sporcizia. Nel parcheggio, che è pubblico per automobili, rimangono stabilmente numerosi rimorchi che poggiano, senza ruote, direttamente sull’asfalto».
Rispondono gli assessori Anna Dagnino: «quel parcheggio era destinato alle sole autovetture, con un limitatore di altezza che poi è stato asportato ma che non possiamo ripristinare perché è cambiata la normativa in proposito. Anche altri elementi della segnaletica sono stati asportati Interverremo quanto prima per il ripristino della segnaletica, che in seguito diventerà competenza del Municipio» ed Elena Fiorini: «l’intervento della polizia municipale è stato imponente, con più di 200 multe. I controlli saranno ulteriormente intensificati».
Cristina Lodi (Pd) presenta un’interrogazione sulla sicurezza sul posto di lavoro degli autisti Amt, dopo l’ultimo, recente episodio.
Lodi: «si è trattato di un’aggressione ai danni di una autista. Da quando ho presentato l’interrogazione ci sono stati alcuni accordi. Il problema non è solo della sicurezza degli autisti, ma anche quella dei passeggeri. È evidente che il clima sia molto pesante e la preoccupazione sia aumentata, come emerso in commissione sulla sicurezza, soprattutto di notte e in alcuni quartieri».
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «nelle grandi città questi problemi stanno aumentando. Evidentemente non basta il pulsante che permette un collegamento diretto con la questura, di cui sono dotati i mezzi. I nuovi veicoli saranno dotati di telecamere, saranno migliorate le protezioni dell’autista, le chiusure dei loro box, sarà attivato un servizio sperimentale di vigilanza, l’azienda si costituirà parte civile».
Chiudono il question time Paolo Putti e Mauro Muscarà (entrambi M5S) che chiedono aggiornamenti rispetto all’interruzione dell’erogazione dell’acqua a Fegino, in concomitanza con i lavori di potenziamento del nodo ferroviario di Genova.
Putti: «un consorzio di cittadini, che ha in uso da molti anni un acquedotto - la cui concessione è stata rinnovata fino al 2019 - si è trovato all’improvviso senza acqua a causa di scavi per lavori ferroviari. Cosa si sta facendo per dare nuovamente l’acqua ai cittadini, alle stesse condizioni di prima?». Muscarà: «uno studio del Cociv del 2005 prevedeva l’attuale esito. Stiamo parlando di un problema sanitario che riguarda 90 famiglie, da giugno senz’acqua. L’amministrazione si deve far carico in brevissimo tempo di ridare il servizio, che interessa anziani, disabili e bambini».
Bernini: «domani i cittadini che sottoscriveranno un contratto con Mediterranea delle Acque avranno il servizio. Il 20 per cento dei cittadini non lo potrà avere a causa dell’opposizione armata di una persona. In quella zona è già successo che si seccassero le sorgenti. Il Comune ha l’obbligo di rifornire tutti con un acquedotto pubblico. I prezzi sono stabiliti non dal Comune, ma da un’agenzia superiore: Ato. Il Comune sta cercando di mediare per ottenere per questi cittadini una tariffa ridotta del 40 per cento».
Alle ore 15, il presidente Guerello procede all’appello: con 39 presenti la seduta è valida.
Subito dopo comunica ai consiglieri che, al termine della seduta consiliare, la conferenza capigruppo incontrerà una delegazione di Rsu di Aster.
Interviene il sindaco Marco Doria sullo stato di allerta meteo dei giorni scorsi: «abbiamo sotto gli occhi immagini di disastri in varie parti del nostro Paese. Non è uno specifico evento genovese, anche se il nostro territorio è particolarmente critico. Il meccanismo delle allerta prevede una precisa attribuzione della responsabilità della Regione a dichiarare, mentre i Comuni devono adottare precisi provvedimenti. La sospensione della partita era un intervento precauzionale doveroso, un intervento giusto in quanto giustamente prudente. Ci sono stati smottamenti, piccole frane, allagamenti, trombe d’aria in molte zone della città. La vulnerabilità del territorio cittadino è diffusa, ma non ci sono dubbi che il punto di maggiore criticità della nostra città sia l’imboccatura della copertura del Bisagno. La vulnerabilità sarà ridotta con il completamento dei grandi lavori. Ora si stanno spendendo somme che non erano mai state messe a disposizione prima, anche per opere ritenute necessarie già dall’alluvione del 1970. La Protezione Civile, nella notte tra domenica e lunedì era presente e ha garantito un costante monitoraggio».
Il sindaco ha anche ringraziato il personale e i volontari della Protezione Civile, che si sono prodigati durante tutto lo stato di allerta.
E’ poi la volta dell’assessore Gianni Crivello: «mi scuso perché, a sole 24 ore dalla cessazione dell’allerta, non ho ancora i dati completi. Il sistema di informazione attraverso sms ha funzionato, così come il monitoraggio del territorio, ad opera di volontari, professionisti, aziende ed enti. Sono state fatte 277 segnalazioni al numero verde; numerosissime le segnalazioni su Facebook e Twitter. Vari sottopassi si sono allagati, altri sono stati presidiati come i ponti sul Bisagno. Ci sono state 47 mila visualizzazioni del sito del Comune. È stato necessario chiudere strade e ponti. È facile fare ironia con l’ombrello aperto davanti allo stadio con il sole, ma un po’ più di serietà aiuterebbe i cittadini a capire. Le precipitazioni sono state imponenti, soprattutto nella val Bisagno. Il torrente è rapidamente cresciuto fino a una quarantina di centimetri dalla soglia di piena; pochi giorni prima, in occasione di un mio sopralluogo, era secco».
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede:
delibera di Consiglio - modifica della composizione delle commissioni consiliari permanenti limitatamente al gruppo consiliare Partito Democratico, che viene approvata all’unanimità con 33 voti favorevoli. Concessa anche l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
mozioni:
- Prevenzione incendi boschivi, presentata da Franco De Benedictis (Gruppo Misto), che impegna sindaco e Giunta a potenziare i presidi antincendio, con idranti a colonna e vasche nelle vicinanze di zone abitate, al confine con spazi boschivi; nonché ad assumere adeguati provvedimenti, per far fronte alle emergenze, compreso un piano antincendio in sinergia con la Regione.
Approvata all’unanimità con 37 voti a favore.
- Direttiva Bolkestein - commercianti ambulanti, presentata da Guido Grillo (Pdl), che impegna sindaco e Giunta a riferire in commissione sugli adempimenti svolti, al riguardo, ad audire le associazioni dei commercianti ambulanti e a promuovere iniziative nei comparti di Regione, Governo, Parlamento europeo.
Approvata all’unanimità con 35 voti a favore.
- Messa in sicurezza degli istituti scolatici, presentato da Alfonso Gioia, Paolo Repetto (entrambi Udc), che impegna sindaco e Giunta a provvedere alla mappatura delle strutture scolastiche che necessitano di interventi e a verificare l’eventuale presenza di controsoffittature pericolose, in modo da individuare le modalità per la messa in sicurezza degli istituti scolastici.
Approvata all’unanimità con 32 voti a favore.
interpellanze:
- Utilizzo aree ex caserma Gavoglio, presentata da Guido Grillo (Pdl), per chiedere quando l’area esterna, e una parte di immobile, saranno utilizzabili dai cittadini.
Rispondono gli assessori Gianni Crivello: «siamo a buon punto: le procedure sono state messe in campo, il 1° settembre è stato emesso il bando per l’assegnazione della “casa di quartiere del Lagaccio” e del cortile dell’ex caserma Gavoglio. Il bando scade il 30 settembre, poi si valuterenno i progetti e si procederà all’assegnazione. Comunque il cortile è già stato utilizzato, grazie ai lavori che abbiamo effettuato l’anno scorso».
Ed Emanuele Piazza: «per restituire questa struttura alla cittadinanza è stato seguito un percorso partecipativo, che si è articolato in una serie di incontri con la cittadinanza e con i soggetti della società civile ed economica genovese».
- Progetto Società Tunnel, presentata da Guido Grillo (Pdl), per domandare notizie sulla concreta fattibilità del progetto. Viene ritirata
- Chiusura uffici Anagrafe Prà e Pegli, presentata da Antonio Bruno (Fds), che vuol sapere se sarà possibile evitare questa decisione.
Risponde l’assessore Elena Fiorini: «la notizia è priva di fondamento. Pur nell’ambito di un ripensamento complessivo delle funzione dell’anagrafe, non è prevista la chiusura dei punti anagrafe decentrati nei Municipi».
Il Consiglio comunale si conclude alle ore 16.58.
Si procede quindi alla discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Stefano De Pietro (M5S), in riferimento a un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale lo scorso 30 luglio, chiede cosa si sia fatto per dare seguito alla decisione di sostituire i vertici aziendali, i dirigenti e i direttori di Amiu.
De Pietro: «in questi anni, la dirigenza di Amiu ha basato la propria strategia solo sull’uso della discarica. L’attuale crisi è dovuta in gran parte a questo; da ciò deriva l’ordine del giorno da noi presentato e fatto proprio dal Consiglio. Per accelerare i tempi si potrebbe chiedere a chi ha già risolto il problema, come il Comune di Parma».
Risponde l’assessore Italo Porcile: «il Comune nomina gli amministratori sulla base di un rapporto di fiducia, che in questo caso non è venuta a mancare. Rilevo una contraddizione tra il testo dell’odg e le indicazioni di questo Consiglio ad Amiu. In ogni caso, in una prossima riunione di commissione si potrà avere un’analisi puntuale su Amiu e sugli obiettivi».
Prime piogge e domenica di paura! Osserva Alessio Piana (Lega Nord). La civica amministrazione è pronta ad affrontare eventuali altre allerta e a garantire la sicurezza ai cittadini?
Piana: «parlo di Vesima, della Val Cerusa, di San Carlo di Cese, della Val Varenna, di Sampierdarena, della Val Bisagno, e del Levante. C’è l’esigenza di capire, a prescindere dagli errori del passato, che cosa non ha funzionato in quest’ultima occasione. Forse la mancata pulizia delle caditoie e dei rivi? Pur dandole atto del suo grande impegno, ritengo che ci voglia un progetto per evitare danni futuri, anche in vista di una collaborazione con la Regione».
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «al momento, oltre a quello della Regione, manca anche l’apporto del Governo centrale. È difficile dire se potremo garantire l’incolumità dei cittadini. Siamo dinanzi a condizioni climatiche che stanno profondamente cambiando. Le concause dei fatti recenti sono molte, c’è molto da lavorare. Apprezzo il suo appoggio, che sarà prezioso quando dovremo chiedere nuove risorse. Per affrontare questi problemi ci vuole una grande alleanza. È necessario lavorare con molta umiltà».
Leonardo Chessa (Sel) e Guido Grillo (Pdl) parlano del provvedimento di sgombero, per morosità, della Croce Azzurra Ca’ Nova. Chessa sostiene che l’operazione è resa impossibile dalla presenza di elementi aderenti a Forza Nuova.
Chessa: «riporto il contenuto chiaramente razzista e xenofobo di una lettera inviata dal presidente della Pubblica Assistenza, contenuto che come medico non posso condividere. A sostegno della PA è intervenuto un gruppo di ispirazione fascista. Non entro nel merito della questione, ma voglio segnalare il profondo disagio che deriva dalla presenza di Forza Nuova al Cep di Pra’».
Grillo: «ricordo che la Croce Azzurra è attiva dal 1995. Dopo l’assegnazione dei locali ha effettuato notevoli interventi, con grande impegno finanziario. Il presidente del Municipio, Mauro Avvenente, è intervenuto a favore della Croce Azzurra. Non si capisce perché poi ne abbia chiesto lo sgombero, che non è avvenuto per la presenza di militi e di cittadini del quartiere. Tali cittadini non esponevano alcuna bandiera. Propongo di audire in commissione la Croce Azzurra, il Municipio, assessore e funzionari del Patrimonio».
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: «non posso che associarmi alle parole del consigliere Chessa sui contenuti di quel volantino. A Grillo rispondo che è vero quello che ha riferito sui lavori effettuati dalla Croce; tuttavia da vent’anni l’associazione non versa nemmeno la quota minima prevista per le associazioni di quel tipo e non ha mai firmato un contratto. La sua sede risulta essere altrove; nei locali ci sono un dormitorio per i militi e una scuola di ballo. Lo sgombero non è stato effettuato per la presenza, che non voglio commentare, di cittadini. Sono disponibile per ogni approfondimento e chiarimento».
In via Morasso, a Bolzaneto, la situazione è insostenibile a causa delle soste lunghissime e permanenti di Tir, rimorchi e autotreni sia nel parcheggio pubblico sia lungo la strada, con gravissimi per le persone. Si richiede di intervenire con urgenza. A sollevare il problema è Mario Baroni (Gruppo Misto).
Baroni: «via Morasso ospita molte attività industriali e molte operazioni di carico e scarico di autotreni, ma la viabilità è rimasta la stessa di decenni fa. Quando due autotreni si fermano per le loro operazioni, rimane a mala pena il passaggio per un’auto. La circolazione è resa pericolosa dalla presenza di rimorchi dietro le curve. Per non dire della sporcizia. Nel parcheggio, che è pubblico per automobili, rimangono stabilmente numerosi rimorchi che poggiano, senza ruote, direttamente sull’asfalto».
Rispondono gli assessori Anna Dagnino: «quel parcheggio era destinato alle sole autovetture, con un limitatore di altezza che poi è stato asportato ma che non possiamo ripristinare perché è cambiata la normativa in proposito. Anche altri elementi della segnaletica sono stati asportati Interverremo quanto prima per il ripristino della segnaletica, che in seguito diventerà competenza del Municipio» ed Elena Fiorini: «l’intervento della polizia municipale è stato imponente, con più di 200 multe. I controlli saranno ulteriormente intensificati».
Cristina Lodi (Pd) presenta un’interrogazione sulla sicurezza sul posto di lavoro degli autisti Amt, dopo l’ultimo, recente episodio.
Lodi: «si è trattato di un’aggressione ai danni di una autista. Da quando ho presentato l’interrogazione ci sono stati alcuni accordi. Il problema non è solo della sicurezza degli autisti, ma anche quella dei passeggeri. È evidente che il clima sia molto pesante e la preoccupazione sia aumentata, come emerso in commissione sulla sicurezza, soprattutto di notte e in alcuni quartieri».
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «nelle grandi città questi problemi stanno aumentando. Evidentemente non basta il pulsante che permette un collegamento diretto con la questura, di cui sono dotati i mezzi. I nuovi veicoli saranno dotati di telecamere, saranno migliorate le protezioni dell’autista, le chiusure dei loro box, sarà attivato un servizio sperimentale di vigilanza, l’azienda si costituirà parte civile».
Chiudono il question time Paolo Putti e Mauro Muscarà (entrambi M5S) che chiedono aggiornamenti rispetto all’interruzione dell’erogazione dell’acqua a Fegino, in concomitanza con i lavori di potenziamento del nodo ferroviario di Genova.
Putti: «un consorzio di cittadini, che ha in uso da molti anni un acquedotto - la cui concessione è stata rinnovata fino al 2019 - si è trovato all’improvviso senza acqua a causa di scavi per lavori ferroviari. Cosa si sta facendo per dare nuovamente l’acqua ai cittadini, alle stesse condizioni di prima?». Muscarà: «uno studio del Cociv del 2005 prevedeva l’attuale esito. Stiamo parlando di un problema sanitario che riguarda 90 famiglie, da giugno senz’acqua. L’amministrazione si deve far carico in brevissimo tempo di ridare il servizio, che interessa anziani, disabili e bambini».
Bernini: «domani i cittadini che sottoscriveranno un contratto con Mediterranea delle Acque avranno il servizio. Il 20 per cento dei cittadini non lo potrà avere a causa dell’opposizione armata di una persona. In quella zona è già successo che si seccassero le sorgenti. Il Comune ha l’obbligo di rifornire tutti con un acquedotto pubblico. I prezzi sono stabiliti non dal Comune, ma da un’agenzia superiore: Ato. Il Comune sta cercando di mediare per ottenere per questi cittadini una tariffa ridotta del 40 per cento».
Alle ore 15, il presidente Guerello procede all’appello: con 39 presenti la seduta è valida.
Subito dopo comunica ai consiglieri che, al termine della seduta consiliare, la conferenza capigruppo incontrerà una delegazione di Rsu di Aster.
Interviene il sindaco Marco Doria sullo stato di allerta meteo dei giorni scorsi: «abbiamo sotto gli occhi immagini di disastri in varie parti del nostro Paese. Non è uno specifico evento genovese, anche se il nostro territorio è particolarmente critico. Il meccanismo delle allerta prevede una precisa attribuzione della responsabilità della Regione a dichiarare, mentre i Comuni devono adottare precisi provvedimenti. La sospensione della partita era un intervento precauzionale doveroso, un intervento giusto in quanto giustamente prudente. Ci sono stati smottamenti, piccole frane, allagamenti, trombe d’aria in molte zone della città. La vulnerabilità del territorio cittadino è diffusa, ma non ci sono dubbi che il punto di maggiore criticità della nostra città sia l’imboccatura della copertura del Bisagno. La vulnerabilità sarà ridotta con il completamento dei grandi lavori. Ora si stanno spendendo somme che non erano mai state messe a disposizione prima, anche per opere ritenute necessarie già dall’alluvione del 1970. La Protezione Civile, nella notte tra domenica e lunedì era presente e ha garantito un costante monitoraggio».
Il sindaco ha anche ringraziato il personale e i volontari della Protezione Civile, che si sono prodigati durante tutto lo stato di allerta.
E’ poi la volta dell’assessore Gianni Crivello: «mi scuso perché, a sole 24 ore dalla cessazione dell’allerta, non ho ancora i dati completi. Il sistema di informazione attraverso sms ha funzionato, così come il monitoraggio del territorio, ad opera di volontari, professionisti, aziende ed enti. Sono state fatte 277 segnalazioni al numero verde; numerosissime le segnalazioni su Facebook e Twitter. Vari sottopassi si sono allagati, altri sono stati presidiati come i ponti sul Bisagno. Ci sono state 47 mila visualizzazioni del sito del Comune. È stato necessario chiudere strade e ponti. È facile fare ironia con l’ombrello aperto davanti allo stadio con il sole, ma un po’ più di serietà aiuterebbe i cittadini a capire. Le precipitazioni sono state imponenti, soprattutto nella val Bisagno. Il torrente è rapidamente cresciuto fino a una quarantina di centimetri dalla soglia di piena; pochi giorni prima, in occasione di un mio sopralluogo, era secco».
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede:
delibera di Consiglio - modifica della composizione delle commissioni consiliari permanenti limitatamente al gruppo consiliare Partito Democratico, che viene approvata all’unanimità con 33 voti favorevoli. Concessa anche l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
mozioni:
- Prevenzione incendi boschivi, presentata da Franco De Benedictis (Gruppo Misto), che impegna sindaco e Giunta a potenziare i presidi antincendio, con idranti a colonna e vasche nelle vicinanze di zone abitate, al confine con spazi boschivi; nonché ad assumere adeguati provvedimenti, per far fronte alle emergenze, compreso un piano antincendio in sinergia con la Regione.
Approvata all’unanimità con 37 voti a favore.
- Direttiva Bolkestein - commercianti ambulanti, presentata da Guido Grillo (Pdl), che impegna sindaco e Giunta a riferire in commissione sugli adempimenti svolti, al riguardo, ad audire le associazioni dei commercianti ambulanti e a promuovere iniziative nei comparti di Regione, Governo, Parlamento europeo.
Approvata all’unanimità con 35 voti a favore.
- Messa in sicurezza degli istituti scolatici, presentato da Alfonso Gioia, Paolo Repetto (entrambi Udc), che impegna sindaco e Giunta a provvedere alla mappatura delle strutture scolastiche che necessitano di interventi e a verificare l’eventuale presenza di controsoffittature pericolose, in modo da individuare le modalità per la messa in sicurezza degli istituti scolastici.
Approvata all’unanimità con 32 voti a favore.
interpellanze:
- Utilizzo aree ex caserma Gavoglio, presentata da Guido Grillo (Pdl), per chiedere quando l’area esterna, e una parte di immobile, saranno utilizzabili dai cittadini.
Rispondono gli assessori Gianni Crivello: «siamo a buon punto: le procedure sono state messe in campo, il 1° settembre è stato emesso il bando per l’assegnazione della “casa di quartiere del Lagaccio” e del cortile dell’ex caserma Gavoglio. Il bando scade il 30 settembre, poi si valuterenno i progetti e si procederà all’assegnazione. Comunque il cortile è già stato utilizzato, grazie ai lavori che abbiamo effettuato l’anno scorso».
Ed Emanuele Piazza: «per restituire questa struttura alla cittadinanza è stato seguito un percorso partecipativo, che si è articolato in una serie di incontri con la cittadinanza e con i soggetti della società civile ed economica genovese».
- Progetto Società Tunnel, presentata da Guido Grillo (Pdl), per domandare notizie sulla concreta fattibilità del progetto. Viene ritirata
- Chiusura uffici Anagrafe Prà e Pegli, presentata da Antonio Bruno (Fds), che vuol sapere se sarà possibile evitare questa decisione.
Risponde l’assessore Elena Fiorini: «la notizia è priva di fondamento. Pur nell’ambito di un ripensamento complessivo delle funzione dell’anagrafe, non è prevista la chiusura dei punti anagrafe decentrati nei Municipi».
Il Consiglio comunale si conclude alle ore 16.58.