Consiglio Comunale
seduta del 28 gennaio

All'interno notizie su: piscine di Nervi, ZSL del Molo, Derby e Fiera di Sant'Agata e Carlo Felice. Tutti i gruppi intervengono sul problema del percolato della discarica di Scarpino e sull'ipotesi che il Porto di Genova possa ospitare la demolizione della Costa Concordia

Testo Alternativo
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

Mario Baroni (Gruppo Misto) sollecita informazioni sul monitoraggio dell’assegnazione e gestione delle piscine Groppallo a Mario Massa di Nervi.
Baroni: la stagione 2014 è alle porte e si ripropone il problema della gestione delle piscine. La Groppallo è molto bella e rende bene: la scorsa stagione 15 euro/giorno e 8 per mezza giornata; in più è utilizzata per altre iniziative. Più complesso il discorso per la Massa, riaperta con un’assegnazione temporanea per la sola stagione estiva dell’anno scorso. Quali i criteri dell’assegnazione degli impianti? Quali le implicazioni economiche?
Risponde l’assessore Pino Boero: Groppallo in gestione a Bagni, Marina, poi in sub-concessione a Nervi Nuoto fino a ottobre. Nervi Nuoto ha fatto vari interventi di manutenzione ed è in regola con i pagamenti.
Sulla Massa, Boero espone la situazione pregressa. Il Comune ha pagato le utenze, la società ha effettuato manutenzioni. Per quanto riguarda il futuro, si sta valutando in assessorato la possibilità di rifare un bando, augurandosi che ci siano società disponibili a partecipare, altrimenti la vecchia gestione potrebbe essere prorogata per tutto il 2014.

La Z.S.L. di via del Molo è l’argomento dell’interrogazione di Enrico Musso (Lista Musso).
Musso: l’accesso alla Zsl è limitato da dissuasori mobili, che però spesso sono nella posizione sbagliata e non impediscono l’accesso. C’è una sistematica violazione da parte di veicoli non autorizzati. Non ho conoscenza diretta del fatto: riporto, con beneficio d’inventario, numerose lamentele dei residenti. L’amministrazione è in possesso di elementi concreti per dire se la protesta è fondata?
Risponde l’assessore Anna Maria Dagnino: i dissuasori a scomparsa sono delicati, si rompono facilmente. Oggi sono funzionanti. Meccanismo non adatto a zone con accessi frequenti, perché oltre a rompersi spesso hanno manutenzione costosa. Comunque il divieto è segnalato e ci sono i controlli dei vigili. Si pensa di sostituirli con telecamere, ma la pratica dell’installazione di telecamere deve passare da Roma. Speriamo in tempi brevi.

Franco De Benedictis, Stefano Anzalone (entrambi Gruppo Misto), Alfonso Gioia, Paolo Repetto (entrambi Udc), Gianpaolo Malatesta (Pd) chiedono delucidazioni in merito alla concomitanza del derby cittadino con la Fiera di Sant’Agata.
Anzalone: polemica che nasce da alcuni tifosi e da operatori commerciali. Quali iniziative dell’amministrazione per stimolare le autorità competenti perché sia spostato l’orario?
Gioia: mi sarei aspettato la presenza del sindaco. L’argomento infatti non riguarda solo il commercio, ma anche l’ordine pubblico e l’immagine della città. Questo orario per il derby è un insulto alla storia calcistica di Genova. Il derby e la fiera non possono coincidere. Secondo la legge il sindaco può dettare un provvedimento per motivi di ordine pubblico. Gli interessi economici non possono prevaricare gli interessi della città fino a questo punto.
Repetto: ci sarà un elevatissimo afflusso di tifosi. In agosto, quando si preparava il calendario, si sapeva già che, come tutti gli anni, la fiera si sarebbe tenuta la prima domenica di febbraio. Chiede il posticipo della partita.
Malatesta: due eventi importanti, che non meritano di essere sprecati con una sovrapposizione. Non ci sono solo il denaro e le questioni di sicurezza. Dovremmo trovare il modo di gestire un evento sportivo in modo positivo, non solo in termini di sicurezza.

Risponde l’assessore Francesco Oddone: naturalmente mi sono coordinato con i colleghi Boero e Fiorini e con il sindaco. La concomitanza tra la fiera di Sant’Agata e le partite di serie A è normale: nel 2011 ci fu addirittura Genoa – Milan. Nonostante i timori per i precedenti, si considerò che le due manifestazioni potessero coesistere. La partita tra le due squadre genovesi non è annoverata tra quelle a rischio; questo è un elemento d’orgoglio per la città, come lo sono le coreografie delle due tifoserie. L’orario previsto ostacola, tra l’altro, anche le due tifoserie, che non avrebbero il tempo di preparare il loro spettacolo nello spettacolo. Abbiamo chiesto lo spostamento della partita e attendiamo risposte.

Il question time si chiude con la situazione del Teatro Carlo Felice. A sollevare l’argomento sono: Paolo Putti, Stefano de Pietro, Mauro Muscarà, Emanuela Burlando, Andrea Boccaccio (tutti M5S), Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Edoardo Rixi (Lega Nord) e Guido Grillo (Pdl).
Burlando: chiede dell’iter del piano triennale di risanamento e in particolare se sia stato presentato ai sindacati. Si parla di un risparmio di 1,8 milioni: quali le modalità per realizzarlo? Se la situazione precipitasse, il sindaco si pronuncerebbe a favore di un commissariamento? Aprirebbe un tavolo con tutte le parti?
Rixi: la Regione ha finalmente stanziato un milione di euro per il Carlo Felice. Il discorso riguarda tutta la città. La questione del teatro mi ricorda quella Amt. Si cercano sponsor privati?
Grillo: l’invio al ministero, che pare ci sia stato, di un piano triennale di sviluppo è condizione per i finanziamenti. Chiedo l’audizione del management e di tutte le organizzazioni sindacali e un’informazione al consiglio comunale sui contenuti del piano triennale e sulla posizione del ministero.
Risponde il sindaco Marco Doria: che ribadisce giudizio precedentemente espresso sulla legge Bray, un provvedimento che crea i presupposti per il risanamento degli enti lirici. Si tratta di una necessità che coinvolge diversi teatri in Italia e non è quindi esclusiva del nostro Carlo Felice.
Occorre che la legge trovi effettiva applicazione. Il sindaco ha ricordato che il commissario previsto dalla legge è stato nominato con ritardo e che, tenendo conto anche di questo, il ministero ha diffuso, il 23 dicembre 2013, una circolare dando indicazioni su come intendere la scadenza del 9 gennaio, che la legge indicava per la presentazione dei piani di risanamento. Agli enti lirici è stata richiesta la presentazione di piani preliminari ancora suscettibili di approfondimento, anche attraverso una interlocuzione con il commissario.
Tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione dovranno essere utilizzati. E' però necessario che il Governo precisi le modalità di applicazione di alcune delle facoltà contemplate nella legge. Il sindaco si è riferito in particolare a due questioni sulle quali non è possibile fare previsioni finché non siano giunte adeguate disposizioni. La prima questione riguarda la possibilità di ricollocare personale tecnico amministrativo che sarebbe trasferito ad altra occupazione in strutture individuate dal ministero. La seconda riguarda la possibilità di collocare in prepensionamento personale che ne abbia i requisiti.
In risposta ad altri interrogativi posti dai consiglieri, il sindaco ha giudicato pretestuosa la mancata adesione di alcune rappresentanze sindacali all'incontro informativo convocato presso la sede di Confindustria. Il piano di risanamento dovrà essere definito nel dettaglio e ovviamente discusso con le organizzazioni sindacali.

Infine un articolo 55, proposto dalla Lista Doria, sulla situazione della discarica di Scarpino.
Pignone: la preoccupazione del territorio per la discarica in questi giorni si sta trasformando in un incubo. Si parla di una concentrazione di tossici, 50 volte superiore al consentito. Quali precauzioni in difesa di chi vive a contatto con i liquami, da Scarpino fino alla foce del Chiaravagna?
Bruno: se non c’è niente da nascondere, se non c’è pericolo per la salute, perché non si informa la cittadinanza? Sulle analisi, su quello che si sta facendo, sui progetti. Se qualcuno occulta, bisogna fare in modo che non occulti più.
De Pietro: le normali modalità di smaltimento del percolato non sono più sufficienti; tra l’altro la presenza di ammoniaca disturba gli impianti di filtraggio delle acque. C’era un progetto di eliminazione dell’ammoniaca con il biogas, ma è stato lasciato tralasciato; Amiu preferisce utilizzare il gas per produrre elettricità. La dirigenza di Amiu ha mentito su molti fronti. Amiu non ha interesse alla raccolta differenziata porta a porta, che sarebbe risolutiva, perché toglierebbe importanza alla discarica. Chiediamo le dimissioni della dirigenza di Amiu e dell’assessore Garotta.
Rixi: invito la giunta a prestare grande attenzione, perché i lavori non sono stati fatti a regola d’arte. Non è una soluzione conferire i rifiuti a Sestri Ponente e a Bolzaneto. Il problema vero è che le Province devono avere un piano dei rifiuti, sul riciclaggio, sulla messa in sicurezza dei siti. Mi spaventa una regione che non riesce a stare al passo coi tempi.
Pastorino: sono anni che c’è lo sversamento. Il Comune deve dotarsi di strumenti tecnici, a prescindere da Amiu, per eliminare lo sversamento. Bisogna anche chiedersi se sia corretto sversare il percolato nel depuratore di Cornigliano.
Salemi: già nel 1997 si era riunita una commissione prefettizia per discutere la situazione di Scarpino, che era stata definita precaria e grave.
Lauro: danno che viene da lontano, questa giunta ha ereditato qualcosa di molto grave. Nelle linee programmatiche del sindaco, non c’è nulla sull’argomento. L’assessore, 15 giorni fa, ha detto che avrebbe trovato subito la soluzione. Che cosa ha fatto? Prendetevi la responsabilità di fare qualcosa di concreto.
Gioia: mi sarei aspettato una relazione di sindaco e giunta che comunicasse lo stato delle cose. Oggi paghiamo anni di non scelta sulla politica dei rifiuti. Conferiamo in discarica il 79% del totale dei nostri rifiuti, siamo la terza regione con questi insoddisfacenti risultati; prima di noi solo Sicilia e Basilicata. Chiedo di rimuovere l’amministratore delegato di Amiu e di sostituirlo con Raphael Rossi.
Farello: mi sarei aspettato anch’io una comunicazione da parte dell’amministrazione. Doveri del Comune: informare i cittadini in maniera chiara di ciò che oggettivamente sta accadendo, comunicando rischi, pericoli e misure da prendere. Indicare una soluzione strutturale del problema e della gestione dell’emergenza. Infine, invito chiunque abbia ricordato le misure prese dalle amministrazione precedenti, di cercare  verbali in cui si discute su questo tema. Noi abbiamo sempre detto che, mantenere la discarica, è una scelta sbagliata.
Risponde l’assessore Valeria Garotta: dal giorno della tracimazione, da Scarpino 1 arrivano 4.600 metri cubi al giorno di percolato. Sempre a Scarpino 1 durante l’alluvione del 2011,  sono stati sversati 1.800 metri cubi di percolato in un giorno.
Negli ultimi due anni, da  quando sono iniziati gli interventi, vengono sversati 1.500 metri cubi al giorno; la capacità massima è di 3.000 metri cubi giornalieri. Non sono bastate le  autobotti, né i teli impermeabilizzanti. Appena verificata la tracimazione, abbiamo riunito i soggetti competenti e abbiamo chiesto un tavolo con Asl e Arpal. Ho chiesto se, rispetto all’ordinanza oggi in essere, ci fossero ulteriori misure da prendere. Asl ha risposto che al momento, sulla base dei dati Arpal, non ci sono misure da mettere in campo, fatto confermato da successiva risposta scritta. Abbiamo detto al cda di Amiu di realizzare uno studio idrogeologico, per vedere se si possono catturare le acque di falda prima che entrino in contatto con i rifiuti. Questo intervento ha l’impatto più significativo. Altri interventi: migliorare l’impermeabilizzazione superficiale della vecchia discarica e delle procedure operative della cella aperta. Progettare nuove vasche. Valutare se sia opportuno  progettare un depuratore del percolato a Scarpino. Ciclo impiantistico: abbiamo detto ad Amiu che la parte a freddo avrebbe dovuto contenere un sito di biodigestione e compostaggio. Amiu ha eseguito uno studio di fattibilità, ora verrà avviata la progettazione definitiva. Raccolta differenziata, abbiamo chiesto di accelerare la raccolta dell’umido e di fare una previsione di costi. Sicuramente serviranno investimenti, la Regione dovrà fare la sua parte con i fondi strutturali europei, che dovrebbero essere spesi per impianti per il trattamento dell’umido.

Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che comprende 4 mozioni:

Demolizione del relitto della Costa Concordia nel porto di Genova, presentata da Simone Farello, Giovanni Vassallo e Alberto Pandolfo (tutti del Pd).
Vassallo: nel giro di qualche mese si dovrà rimuovere il relitto della Costa Concordia. Se il porto di Piombino dovesse essere atto a svolgere questa attività, la Regione Toscana avrebbe il diritto di occuparsi della demolizione della nave. Poiché queste condizioni non sussistono, chiediamo che l’amministrazione, di concerto con l’Autorità portuale, intervenga affinchè la demolizione del relitto della Costa Concordia avvenga nel porto di Genova, cosa che porterebbe un vantaggio per il nostro tessuto economico.
Sindaco: per risarcire la Regione Toscana dei danni subiti, dopo il disastro il Governo ha deciso autonomamente di far realizzare i lavori a Piombino, qualora ci fossero le condizioni necessarie, e Costa Crociere ha accettato.
Entro il mese di marzo, Piombino deve dimostrare di essere in grado di svolgere l’intervento; se l’area di Piombino non sarà in grado, la compagnia di assicurazioni e Costa Crociere valuteranno alcune offerte, tra cui una di un gruppo di imprese genovesi. Da parte del Comune c’è un pieno sostegno a sottolineare la qualità industriale nel settore delle riparazioni del porto di Genova.
La mozione viene approvata con 33 voti favorevoli, 1 contrario (Paolo Putti – M5S) e 2 astenuti (Mauro Muscarà, Emanuela Burlando entrambi M5S).

Crisi economica e ammortizzatori sociali, presentata da Edoardo Rixi (Lega Nord) e Mario Baroni (Gruppo Misto).
In considerazione della crisi e della povertà dilagante, che investe molte famiglie genovesi, Rixi e Baroni hanno invitato l’amministrazione a coinvolgere i parlamentari liguri per trovare soluzioni atte ad evitare drammi familiari nella nostra città e a chiedere al Governo di finanziare la cassa integrazione in deroga, nonché di impedire ulteriori aumenti di costi per le aziende. Infine si chiede l’impegno di favorire l’abbassamento dei prezzi e l’ottimizzazione del rapporto qualità/prezzo sui prodotti di primaria consumazione.

Su proposta dei firmatari, la pratica viene rinviata per ulteriori approfondimenti.
Vengono anche rinviate le due mozioni successive:

 

Criteri e agevolazioni  per iscrizione ad istituti scolastici, presentata da Lilli Lauro (Pdl).

Piano tariffario AMT e azioni di contrasto all'evasione, presentata da Paolo Putti, Andrea Boccaccio, Emanuela Burlando, Stefano De Pietro e Mauro Muscarà (tutti del M5S).


…….. e l’interpellanza:

Recupero del Forte San Martino, presentata da Franco De Benedictis (Gruppo Misto).




Il consiglio comunale si conclude alle ore 18.51.
genova, 28 gennaio 2014
Ultimo aggiornamento: 31/01/2014
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