Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Maddalena Bartolini (Lista Doria), Gian Piero Pastorino (Sel), Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Cristina Lodi (Pd), Lilli Lauro (Pdl), Antonio Buno (FdS), Pietro Salemi (Lista Musso), Alfonso Gioia (Udc) chiedono informazioni sul mancato finanziamento del centro antiviolenza UDI.
Bartolini: chiedo una commissione su questo argomento, per approfondimenti anche sul tipo di servizio offerto dai centri.
Anzalone: Udi dice di essere stata esclusa dai contributi pubblici e, dato che svolge un’opera importantissima in città, vorrei capire i criteri di questa esclusione e chiedo una commissione consiliare per valutare se si possono prevedere altre risorse da destinare a queste utili associazioni.
Lodi: il 10 ottobre 2013, in commissione consiliare, gli assessori Dameri e Fiorini avevano detto che i finanziamenti regionali di 90 mila euro andavano destinati a diverse realtà, e andavano ad accavallarsi anche sul 2014. Le associazioni avrebbero dovuto fare manifestare interesse e il Comune ha chiesto i dati.
Lauro: i centri antiviolenza svolgono un servizio indispensabile. La Regione ha erogato 90 mila euro: Dameri aveva detto che le linee di indirizzo erano di distribuirli, un po’ per uno, a tutte le associazioni. Come mai i soldi sono stati concessi al centro di via Mascherona e non all’Udi?
Bruno: c’è necessità di una politica attiva su questo argomento. Chiedo tutte le informazioni possibili sui finanziamenti, e chiedo come mai si sia arrivati a questa frattura e se ci siano ostacoli affinchè i centri lavorino in rete e siano finanziati dagli enti pubblici.
Salemi: non è un problema di chi ha avuto e chi no. Esiste infatti l’autonomia dei Comuni nella gestione dei fondi. Chiedo comunque di conoscere i criteri di assegnazione.
Gioia: quali motivazioni hanno spinto il Comune a destinare fondi al Mascherona e non all’Udi?
Pastorino: il fondo sociale a livello nazionale è stato portato all’azzeramento dai Governi del centro destra. Comunque, spiazzato da questa scelta del Comune, invito la giunta a sedersi intorno al tavolo con le associazioni e a trovare la quadra per poter aiutare tutti.
Rispondono gli assessori Emanuela Fracassi e Elena Fiorini.
Fiorini: all’interno della rete del sistema antiviolenza, abbiamo 32 associazioni che chiedono finanziamenti. Abbiamo un centro antiviolenza pubblico in via Mascherona, in rete con gli altri privati, la gestione di due case rifugio e la gestione della banca dati che la Regione sta realizzando. Gestiamo via Mascherona dal 1°maggio, prima era della Provincia, e la sua gestione costa 4.200 euro al mese. L’associazione “Il cerchio delle relazioni” ha vinto la gara. Abbiamo anche il centro di via Cairoli, gestito da Udi e quello di piazza Colombo: questi non prendono finanziamenti e neanche “Pandora”, in Valpolcevera. Udi nel 2013 ha preso finanziamenti per gestioni della casa rifugio e anche il “Cerchio delle relazioni” per gestire l’altro. I soldi non arrivano solo dalla Regione, ma anche dal Comune.
Fracassi: a Genova abbiamo un’esperienza eccellente sulla violenza di genere. Esistono centri antiviolenza, di cui uno pubblico con personale di Comune e Provincia, affiancato da un’associazione che ha vinto una gara. Il passaggio di gestione dalla Provincia alla conferenza dei sindaci ha comportato diversi passi istituzionali, tra cui i patti di sussidiarietà che devono individuare un percorso da seguire; poi i soggetti interessati potranno fare una manifestazione di interesse per accedere ai finanziamenti. Nel frattempo siamo andati in continuità.
Le prospettive di rilancio dell’aeroporto Cristoforo Colombo sono oggetto dell’interrogazione presentata da Alfonso Gioia (Udc) e da Edoardo Rixi (Lega Nord).
Gioia: qualche anno fa al Colombo venne attribuito lo status di scalo strategico con possibilità di sviluppo, anche grazie al porto. Pochi giorni fa il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi ha dato una valutazione diversa: il Colombo non è più tra gli 11 aeroporti a carattere strategico, ma è stato declassato a carattere nazionale. Ma Lupi ha anche detto che questa dicitura bisogna guadagnarsela, acquisendo una caratterizzazione e integrazione con gli aeroporti vicini. A questo bisogna aggiungere la criticità dovuta alla mancata cessione delle quote dell’ Authority, che non fa sì che arrivino acquirenti privati per rilanciare l’aeroporto. Con questo scenario, il Comune, cosa intende fare?
Rixi: il sindaco intende difendere l’aeroporto di Genova, che ha difficoltà a gestire il traffico passeggeri? Porterò la stessa mozione in consiglio regionale.
Risponde l’assessore Carla Sibilla: fermo restando il ruolo del managment dell’aeroporto, rispondo che abbiamo firmato accordo con numerosi soggetti per realizzare la progettazione della fermata ferroviaria e il posteggio di interscambio in aeroporto, un punto da salvaguardare. Cosa stiamo facendo? Lavoriamo per mantenere e implementare le rotte già avviate, per implementare i voli, anche con Regione e Unioncamere, che investiranno in nuovi voli selezionati con gli operatori della città. Sulle rotte esistenti, l’obiettivo è di implementarne frequenza o capienza e di renderle più stabili. Il supporto e il ruolo del Comune è stato quello di mettere intorno a un tavolo operatori e altre istituzioni perché Genova, che punta sul turismo, deve avere i collegamenti necessari. Altre azioni: nel rinnovato sito turistico verranno inseriti banner per informare sui servizi e i collegamenti relativi all’aeroporto di Genova.
I proventi della tassa di soggiorno concludono il question time. A sollevare l’argomento è Vittoria Musso (Lista Musso).
V. Musso: la tassa di soggiorno, attiva dal 2012, è una tassa di scopo, un balzello da 1 a 3 euro, secondo il prestigio della struttura ricettiva. I proventi derivati devono ricadere sul turismo. In una città che ha bisogno di promozione, mancano i progetti che dovevano essere realizzati con questi proventi. La cifra è considerevole: 2 milioni all’anno. Come sono stati usati?
Risponde ancora l’assessore Carla Sibilla: la tassa di soggiorno è iniziata il 1° aprile 2012. 1 milione e 300mila euro sono i ricavi del 2012, mentre nel 2013 è entrato un milione e 700 mila euro, ma alcuni alberghi non hanno ancora rendicontato. Con gli albergatori abbiamo concordato le linee guida. Per il 2014, i punti di destinazione della tassa di soggiorno sono: promozione, destinazione e collegamenti con l’aeroporto di Genova; supporto a grandi eventi di attrazione nazionale e internazionale; Implementazione del sito web con traduzioni in russo e in cinese; interventi sull’arredo urbano; migliore soluzione per i bus turistici; supporto alla convegnistica; azioni mirate sul fronte crocieristico.Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Al primo punto le modifiche al regolamento del consiglio comunale. Dopo l’illustrazione e la votazione degli emendamenti, la conferenza capigruppo ha deciso di rinviare la discussione e la votazione della delibera alla prossima seduta del consiglio comunale.
A seguire una delibera di giunta sul riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio inerente alla liquidazione della spesa, derivante dalla sentenza del Tribunale di Genova n. 2505/13 in esito alla causa Comune di Genova - Angelo e Giovanna Rolleri, relativa ai danni provocati dalle infiltrazioni ai locali situati al piano fondi del civico 92 di via San Quirico, adiacente al marciapiede comunale.
Il documento viene approvato con 23 voti a favore e 4 astenuti (Pdl, Lista Musso).
Viene anche concessa l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 19.30.
Maddalena Bartolini (Lista Doria), Gian Piero Pastorino (Sel), Stefano Anzalone (Gruppo Misto), Cristina Lodi (Pd), Lilli Lauro (Pdl), Antonio Buno (FdS), Pietro Salemi (Lista Musso), Alfonso Gioia (Udc) chiedono informazioni sul mancato finanziamento del centro antiviolenza UDI.
Bartolini: chiedo una commissione su questo argomento, per approfondimenti anche sul tipo di servizio offerto dai centri.
Anzalone: Udi dice di essere stata esclusa dai contributi pubblici e, dato che svolge un’opera importantissima in città, vorrei capire i criteri di questa esclusione e chiedo una commissione consiliare per valutare se si possono prevedere altre risorse da destinare a queste utili associazioni.
Lodi: il 10 ottobre 2013, in commissione consiliare, gli assessori Dameri e Fiorini avevano detto che i finanziamenti regionali di 90 mila euro andavano destinati a diverse realtà, e andavano ad accavallarsi anche sul 2014. Le associazioni avrebbero dovuto fare manifestare interesse e il Comune ha chiesto i dati.
Lauro: i centri antiviolenza svolgono un servizio indispensabile. La Regione ha erogato 90 mila euro: Dameri aveva detto che le linee di indirizzo erano di distribuirli, un po’ per uno, a tutte le associazioni. Come mai i soldi sono stati concessi al centro di via Mascherona e non all’Udi?
Bruno: c’è necessità di una politica attiva su questo argomento. Chiedo tutte le informazioni possibili sui finanziamenti, e chiedo come mai si sia arrivati a questa frattura e se ci siano ostacoli affinchè i centri lavorino in rete e siano finanziati dagli enti pubblici.
Salemi: non è un problema di chi ha avuto e chi no. Esiste infatti l’autonomia dei Comuni nella gestione dei fondi. Chiedo comunque di conoscere i criteri di assegnazione.
Gioia: quali motivazioni hanno spinto il Comune a destinare fondi al Mascherona e non all’Udi?
Pastorino: il fondo sociale a livello nazionale è stato portato all’azzeramento dai Governi del centro destra. Comunque, spiazzato da questa scelta del Comune, invito la giunta a sedersi intorno al tavolo con le associazioni e a trovare la quadra per poter aiutare tutti.
Rispondono gli assessori Emanuela Fracassi e Elena Fiorini.
Fiorini: all’interno della rete del sistema antiviolenza, abbiamo 32 associazioni che chiedono finanziamenti. Abbiamo un centro antiviolenza pubblico in via Mascherona, in rete con gli altri privati, la gestione di due case rifugio e la gestione della banca dati che la Regione sta realizzando. Gestiamo via Mascherona dal 1°maggio, prima era della Provincia, e la sua gestione costa 4.200 euro al mese. L’associazione “Il cerchio delle relazioni” ha vinto la gara. Abbiamo anche il centro di via Cairoli, gestito da Udi e quello di piazza Colombo: questi non prendono finanziamenti e neanche “Pandora”, in Valpolcevera. Udi nel 2013 ha preso finanziamenti per gestioni della casa rifugio e anche il “Cerchio delle relazioni” per gestire l’altro. I soldi non arrivano solo dalla Regione, ma anche dal Comune.
Fracassi: a Genova abbiamo un’esperienza eccellente sulla violenza di genere. Esistono centri antiviolenza, di cui uno pubblico con personale di Comune e Provincia, affiancato da un’associazione che ha vinto una gara. Il passaggio di gestione dalla Provincia alla conferenza dei sindaci ha comportato diversi passi istituzionali, tra cui i patti di sussidiarietà che devono individuare un percorso da seguire; poi i soggetti interessati potranno fare una manifestazione di interesse per accedere ai finanziamenti. Nel frattempo siamo andati in continuità.
Le prospettive di rilancio dell’aeroporto Cristoforo Colombo sono oggetto dell’interrogazione presentata da Alfonso Gioia (Udc) e da Edoardo Rixi (Lega Nord).
Gioia: qualche anno fa al Colombo venne attribuito lo status di scalo strategico con possibilità di sviluppo, anche grazie al porto. Pochi giorni fa il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi ha dato una valutazione diversa: il Colombo non è più tra gli 11 aeroporti a carattere strategico, ma è stato declassato a carattere nazionale. Ma Lupi ha anche detto che questa dicitura bisogna guadagnarsela, acquisendo una caratterizzazione e integrazione con gli aeroporti vicini. A questo bisogna aggiungere la criticità dovuta alla mancata cessione delle quote dell’ Authority, che non fa sì che arrivino acquirenti privati per rilanciare l’aeroporto. Con questo scenario, il Comune, cosa intende fare?
Rixi: il sindaco intende difendere l’aeroporto di Genova, che ha difficoltà a gestire il traffico passeggeri? Porterò la stessa mozione in consiglio regionale.
Risponde l’assessore Carla Sibilla: fermo restando il ruolo del managment dell’aeroporto, rispondo che abbiamo firmato accordo con numerosi soggetti per realizzare la progettazione della fermata ferroviaria e il posteggio di interscambio in aeroporto, un punto da salvaguardare. Cosa stiamo facendo? Lavoriamo per mantenere e implementare le rotte già avviate, per implementare i voli, anche con Regione e Unioncamere, che investiranno in nuovi voli selezionati con gli operatori della città. Sulle rotte esistenti, l’obiettivo è di implementarne frequenza o capienza e di renderle più stabili. Il supporto e il ruolo del Comune è stato quello di mettere intorno a un tavolo operatori e altre istituzioni perché Genova, che punta sul turismo, deve avere i collegamenti necessari. Altre azioni: nel rinnovato sito turistico verranno inseriti banner per informare sui servizi e i collegamenti relativi all’aeroporto di Genova.
I proventi della tassa di soggiorno concludono il question time. A sollevare l’argomento è Vittoria Musso (Lista Musso).
V. Musso: la tassa di soggiorno, attiva dal 2012, è una tassa di scopo, un balzello da 1 a 3 euro, secondo il prestigio della struttura ricettiva. I proventi derivati devono ricadere sul turismo. In una città che ha bisogno di promozione, mancano i progetti che dovevano essere realizzati con questi proventi. La cifra è considerevole: 2 milioni all’anno. Come sono stati usati?
Risponde ancora l’assessore Carla Sibilla: la tassa di soggiorno è iniziata il 1° aprile 2012. 1 milione e 300mila euro sono i ricavi del 2012, mentre nel 2013 è entrato un milione e 700 mila euro, ma alcuni alberghi non hanno ancora rendicontato. Con gli albergatori abbiamo concordato le linee guida. Per il 2014, i punti di destinazione della tassa di soggiorno sono: promozione, destinazione e collegamenti con l’aeroporto di Genova; supporto a grandi eventi di attrazione nazionale e internazionale; Implementazione del sito web con traduzioni in russo e in cinese; interventi sull’arredo urbano; migliore soluzione per i bus turistici; supporto alla convegnistica; azioni mirate sul fronte crocieristico.Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Al primo punto le modifiche al regolamento del consiglio comunale. Dopo l’illustrazione e la votazione degli emendamenti, la conferenza capigruppo ha deciso di rinviare la discussione e la votazione della delibera alla prossima seduta del consiglio comunale.
A seguire una delibera di giunta sul riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio inerente alla liquidazione della spesa, derivante dalla sentenza del Tribunale di Genova n. 2505/13 in esito alla causa Comune di Genova - Angelo e Giovanna Rolleri, relativa ai danni provocati dalle infiltrazioni ai locali situati al piano fondi del civico 92 di via San Quirico, adiacente al marciapiede comunale.
Il documento viene approvato con 23 voti a favore e 4 astenuti (Pdl, Lista Musso).
Viene anche concessa l’immediata eseguibilità, con voto unanime.
Il consiglio comunale si conclude alle ore 19.30.