Il ferragosto genovese inizia domenica 14 agosto nel borgo marinaro di Boccadasse. Tantissimi genovesi, turisti italiani e stranieri hanno accolto l’invito a trascorrere la festa di mezza estate a Genova, lanciato con un tweet - Scopri #genovamorethanthis a Ferragosto e lasciati sorprendere tra mare e musica! – che è stato il filo conduttore della campagna di comunicazione promossa dall’Assessorato Turismo e Cultura e organizzata grazie al contributo operativo del Tavolo Imposta di Soggiorno composto da Camera di Commercio e Associazioni di categoria (Ascom, Confindustria e Confesercenti).
Così già dal tardo pomeriggio di domenica, tantissime persone hanno preso posto sulla piccola spiaggia di Boccadasse per assistere allo spettacolo “Music & Show Boccadasse”, creato da Rst Events.
Una location scelta per la sua unicità e «per l’occasione valorizzata in modo eccezionale da un “light show” che ne esalterà la bellezza ma anche gli angoli e gli scorci più inediti e nascosti. Un modo per lasciare nel visitatore un ricordo differente dal solito, che pensiamo possa convincerlo a ritornare e dedicare più tempo a scoprire i tanti aspetti meno noti, ma altrettanto straordinari della nostra città», aveva spiegato, alla conferenza stampa di presentazione dell'evento, l’assessore al Turismo e Cultura Carla Sibilla
Seduti sulla spiaggia, il palco montato sulla piazzetta e come sfondo le facciate colorate delle antiche case marinare del borgo, che diventano lo schermo dei giochi di luce che hanno aperto la serata, così è iniziata la vigilia di ferragosto.
Uno spettacolo magico e suggestivo e, sicuramente, in tanti avranno condiviso sui social le foto per raccontare le emozioni vissute in quel momento, taggandole con l’hashtag #genovamorethanthis. Un modo nuovo e diverso per far conoscere Genova, attraverso gli scatti emozionali delle persone, fatti mentre stanno vivendo la città.
Poi la musica ha riempito l’aria della notte. Prima le ballate senza tempo di De Andrè, interpretate dal duo Aldo Ascolese, voce e chitarra, e Gianluca Origone alla chitarra e boouzouki. A seguire, il dj set di Max Giannini ha trasformato la spiaggia in una discoteca, facendo ballare tutti con i grandi successi italiani e internazionali dagli anni 60 a oggi.
Ma Genova non è solo mare, è una città che è more than this, e anche in questa occasione non ha mancato di offrire, ai genovesi e ai tanti turisti, la possibilità di ammirare il bello conservato nei musei cittadini, i palazzi dei Rolli, palazzo Ducale e le sue mostre.
Lunedì 15 agosto sono rimasti aperti i musei di Strada Nuova, il museo di Sant’Agostino, la Casa di Colombo, le Torri di Porta Soprana, il museo di Storia Naturale, Castello D’Albertis, Galata Museo del Mare, la Loggia di Banchi, dove è in corso la mostra dedicata a Gilberto Govi
Aperture straordinarie anche per il museo di Palazzo Reale, il museo della Lanterna, dove con lo stesso biglietto era possibile visitare anche la Lanterna e accedere al parco, la mostra Body Worlds ai Magazzini del Cotone e il Museo Luzzati.
A Palazzo Ducale, dove era possibile visitare gratuitamente le mostre, le antiche carceri e la torre Grimaldina, sono state registrate circa 10mila presenze. In più di 2.000 persone hanno visto la mostra, dalle atmosfere art nouveau, dedicata ad Alfons Mucha: oltre 220 opere, nell’appartamento del doge, ricostruiscono il gusto elegante, prezioso e sensuale della Belle Epoque.
Ma non solo. Molto ammirate anche le altre esposizioni, alcune delle quali si concludono a fine mese. Quindi c’è ancora tempo per visitare TYPHòS, che ha per tema prinicipale i tifosi di calcio italiani, la mostra dedicata a Peggy Guggenheim, dal titolo La valigia dell’arte, che attraverso fotografie e video, traccia un racconto della biografia di una “signora dell’arte’, la cui vita di collezionista e mecenate è legata in maniera inestricabile alle avanguardie di cui si rendeva ambasciatrice tra Stati Uniti ed Europa. I Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci che, raramente mostrati al pubblico, sono esposti nel salone del Minor Consiglio, collocati in apposite teche, dove il contenuto può essere visualizzato in alta risoluzione attraverso schermi touch screen.
Nel sottoporticato, in Flash back - Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016, sono in mostra immagini realizzate in tempi diversi, accostate per temi e non in ordine cronologico, dei più grandi fotografi italiani degli ultimi cinquant’anni: da Mario Giacomelli agli anni 2000 attraverso le fotografie di Nino Migliori, Mario de Biasi, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Fulvio Roiter, Luigi Ghirri, Oliviero Toscani e molti altri.
Con L’ultimo spenga la luce, nel Salone del Maggior Consiglio, si fa un tuffo nell’arte contemporanea dei bassorilievi e installazioni di Maurizio Nazzaretto. Una ventina di opere propongono una metafora ironica e disincantata della condizione umana.
Nella sala del Munizioniere, Visioni per Genova Progetti di grandi architetti, mostra promossa dall’associazione culturale Artrè Bruna Solinas, è un viaggio attraverso i progetti per la città di Genova che si sono avvicendati nel tempo, seguendo percorsi e formulando ipotesi differenti, talvolta addirittura opposte.
E alle 22 nel Cortile Maggiore, l’ultimo concerto del ciclo I Notturni en plein air ha chiuso il ciclo e la giornata di festa con la Sonata al chiaro di luna di Ludwing van Beethoven e brani di Franz Schubert e Aleksandr Skrjabin eseguiti da Alessandro Commellato.
Così già dal tardo pomeriggio di domenica, tantissime persone hanno preso posto sulla piccola spiaggia di Boccadasse per assistere allo spettacolo “Music & Show Boccadasse”, creato da Rst Events.
Una location scelta per la sua unicità e «per l’occasione valorizzata in modo eccezionale da un “light show” che ne esalterà la bellezza ma anche gli angoli e gli scorci più inediti e nascosti. Un modo per lasciare nel visitatore un ricordo differente dal solito, che pensiamo possa convincerlo a ritornare e dedicare più tempo a scoprire i tanti aspetti meno noti, ma altrettanto straordinari della nostra città», aveva spiegato, alla conferenza stampa di presentazione dell'evento, l’assessore al Turismo e Cultura Carla Sibilla
Seduti sulla spiaggia, il palco montato sulla piazzetta e come sfondo le facciate colorate delle antiche case marinare del borgo, che diventano lo schermo dei giochi di luce che hanno aperto la serata, così è iniziata la vigilia di ferragosto.
Uno spettacolo magico e suggestivo e, sicuramente, in tanti avranno condiviso sui social le foto per raccontare le emozioni vissute in quel momento, taggandole con l’hashtag #genovamorethanthis. Un modo nuovo e diverso per far conoscere Genova, attraverso gli scatti emozionali delle persone, fatti mentre stanno vivendo la città.
Poi la musica ha riempito l’aria della notte. Prima le ballate senza tempo di De Andrè, interpretate dal duo Aldo Ascolese, voce e chitarra, e Gianluca Origone alla chitarra e boouzouki. A seguire, il dj set di Max Giannini ha trasformato la spiaggia in una discoteca, facendo ballare tutti con i grandi successi italiani e internazionali dagli anni 60 a oggi.
Ma Genova non è solo mare, è una città che è more than this, e anche in questa occasione non ha mancato di offrire, ai genovesi e ai tanti turisti, la possibilità di ammirare il bello conservato nei musei cittadini, i palazzi dei Rolli, palazzo Ducale e le sue mostre.
Lunedì 15 agosto sono rimasti aperti i musei di Strada Nuova, il museo di Sant’Agostino, la Casa di Colombo, le Torri di Porta Soprana, il museo di Storia Naturale, Castello D’Albertis, Galata Museo del Mare, la Loggia di Banchi, dove è in corso la mostra dedicata a Gilberto Govi
Aperture straordinarie anche per il museo di Palazzo Reale, il museo della Lanterna, dove con lo stesso biglietto era possibile visitare anche la Lanterna e accedere al parco, la mostra Body Worlds ai Magazzini del Cotone e il Museo Luzzati.
A Palazzo Ducale, dove era possibile visitare gratuitamente le mostre, le antiche carceri e la torre Grimaldina, sono state registrate circa 10mila presenze. In più di 2.000 persone hanno visto la mostra, dalle atmosfere art nouveau, dedicata ad Alfons Mucha: oltre 220 opere, nell’appartamento del doge, ricostruiscono il gusto elegante, prezioso e sensuale della Belle Epoque.
Ma non solo. Molto ammirate anche le altre esposizioni, alcune delle quali si concludono a fine mese. Quindi c’è ancora tempo per visitare TYPHòS, che ha per tema prinicipale i tifosi di calcio italiani, la mostra dedicata a Peggy Guggenheim, dal titolo La valigia dell’arte, che attraverso fotografie e video, traccia un racconto della biografia di una “signora dell’arte’, la cui vita di collezionista e mecenate è legata in maniera inestricabile alle avanguardie di cui si rendeva ambasciatrice tra Stati Uniti ed Europa. I Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci che, raramente mostrati al pubblico, sono esposti nel salone del Minor Consiglio, collocati in apposite teche, dove il contenuto può essere visualizzato in alta risoluzione attraverso schermi touch screen.
Nel sottoporticato, in Flash back - Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016, sono in mostra immagini realizzate in tempi diversi, accostate per temi e non in ordine cronologico, dei più grandi fotografi italiani degli ultimi cinquant’anni: da Mario Giacomelli agli anni 2000 attraverso le fotografie di Nino Migliori, Mario de Biasi, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Fulvio Roiter, Luigi Ghirri, Oliviero Toscani e molti altri.
Con L’ultimo spenga la luce, nel Salone del Maggior Consiglio, si fa un tuffo nell’arte contemporanea dei bassorilievi e installazioni di Maurizio Nazzaretto. Una ventina di opere propongono una metafora ironica e disincantata della condizione umana.
Nella sala del Munizioniere, Visioni per Genova Progetti di grandi architetti, mostra promossa dall’associazione culturale Artrè Bruna Solinas, è un viaggio attraverso i progetti per la città di Genova che si sono avvicendati nel tempo, seguendo percorsi e formulando ipotesi differenti, talvolta addirittura opposte.
E alle 22 nel Cortile Maggiore, l’ultimo concerto del ciclo I Notturni en plein air ha chiuso il ciclo e la giornata di festa con la Sonata al chiaro di luna di Ludwing van Beethoven e brani di Franz Schubert e Aleksandr Skrjabin eseguiti da Alessandro Commellato.