Manca poco all’inizio del nuovo anno scolastico, la prima campanella a suonare sarà quella per i bambini della scuola dell’infanzia comunale e dei nidi il 4 settembre, e poi dal 17 settembre ritornano in classe gli studenti di elementari, medie e superiori.
Per garantire una continuità didattica ai bambini e ragazzi sfollati in seguito al crollo del ponte Morandi, il Miur ha stanziato due milioni e 800mila euro. E’ stato comunicato questa mattina durante il tavolo sull’emergenza per il diritto alla studio convocato dall’assessore regionale all’istruzione Ilaria Cavo, al quale hanno partecipato gli assessori comunali alla Scuola, Francesca Fassio e alla mobilità, Stefano Balleari, la direttrice del diritto allo studio del Miur e coordinatrice della task force per l’emergenza attivata dal ministro Marco Bussetti, Giovanna Boda, e il prorettore dell’Università di Genova Enrico Giunchiglia.
Sono 101 i minori coinvolti nell’evacuazione di cui: 25 di competenza comunale, perché appartengono alla fascia di età 0-3 anni e frequentano le scuole d’infanzia comunale, 55 hanno dai 3 ai 14 anni e sono iscritti in scuole dell’infanzia statali o del primo ciclo, mentre altri 20 sono studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Provengono dal nido di infanzia comunale ”La fabbrica dei sogni”, le scuole di infanzia comunale Firpo, Govi, Rivarolo, la scuola di infanzia paritaria San Bartolomeo apostolo, le scuole di infanzia statale Bacigalupo, Ariosto e Lagaccio, le scuole primarie statali Ariosto, Cantore, De Amicis, Firpo, Govi, Giovine Italia, Mazzini, Montale, Sauro, la scuola secondaria di primo grado statale Barabino, Caffaro, Media Rivarolo, Sampierdarena Martinetti e Sampierdarena Rolando e le scuole secondarie statali di secondo grado Bergese, Fermi, Montale.
Nel corso della riunione sono state decise una serie di misure: l’istituzione di un servizio di trasporto ad hoc per gli studenti sfollati di ogni ordine e grado che si trovano in un’abitazione lontana dalla scuola per garantire la continuità didattica, un servizio di trasporto per gli studenti non evacuati, ma coinvolti nel blocco della mobilità della Valpolcevera e una linea telefonica e un e-mail dedicate, attive da lunedì prossimo: 0108331317 – genova@ripartiamodallascuola.it, per rispondere alle domande in ambito scolastico, oltre all’abolizione del contributo, sia universitario, sia della tassa regionale universitaria per gli studenti dell’ateneo evacuati.
«Il Comune è stato operativo nell’elaborare e fornire i primi dati e nel quantificare le prime richiesta al Miur – dichiara l’assessore alla Scuola del Comune di Genova Francesca Fassio – L’obiettivo è quello di garantire continuità didattica, flessibilità alle famiglie, attenzione a tutti gli studenti e alle esigenze di insegnanti di sostegno e anche di garantire un adeguato e puntuale servizio mensa nonostante i problemi di viabilità. Sarà importantissimo il lavoro delle scuole, perché saranno le sentinelle più preziose e il punto di raccolta più puntuale delle esigenze delle famiglie. I centri comunali di via Buranello e via Certosa, allestiti per l’emergenza, daranno informazioni anche sui temi scolastici».
Il piano prevede una flessibilità anche per le famiglie che invece vorranno un trasferimento di classe degli alunni a seguito del cambio di residenza. «Flessibilità è la parola chiave – aggiungono Cavo e Fassio - le famiglie sfollate dovranno essere assistite anche a fronte di esigenze che potranno mutare nel corso dell’anno scolastico e a scuola già avviata. Inoltre è stato ipotizzato anche il rafforzamento dell’offerta formativa con l’aumento dei docenti per accogliere i ragazzi che vogliono cambiare scuola».
E’ stato affrontato anche il problema degli studenti non evacuati ma con problemi di viabilità. Dall’incrocio dei dati tra gli iscritti alle scuole del primo ciclo di istruzione e le residenze si calcola la necessità di offrire un sostegno di trasporto a 282 studenti che si muovono nella direzione sud/nord della Valpolcevera - per recarsi agli istituti comprensivi di Certosa, Rivarolo, Teglia Borzoli - . Sono, invece, 85 i ragazzi che si muovono nella direttrice opposta per recarsi agli istituti comprensivi di Sampierdarena e Barabino. Sarà il Miur ad attivare il servizio di trasporto dedicato attraverso pulmini, scuolabus o taxi, in base alle esigenze che saranno individuate e che potranno, comunque, cambiare, nel corso dell’anno.
«Gli uffici della viabilità del Comune di Genova – commenta il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Stefano Balleari – sono a disposizione per ogni consulenza nell’individuazione dei tragitti migliori per i servizi scuolabus che saranno attivati e anche per fornire tutte le informazioni circa le modifiche alle linee di trasporto pubblico utili anche per la popolazione studentesca».
Per quanto riguarda il diritto allo studio universitario, Regione Liguria e Università degli Studi di Genova hanno concordato di annullare, ciascuno per la propria quota, il pagamento delle tasse universitarie a una cinquantina di studenti sfollati e ai familiari delle vittime: Henry Diaz, una delle vittime, frequentava la Facoltà di Ingegneria e suo fratello vorrebbe venire a Genova dal sud America e iscriversi all’Università.
«Abbiamo pensato di annullare il pagamento delle tasse universitarie per due anni – spiega il prorettore dell’Università di Genova Enrico Giunchiglia - Questo provvedimento potrà interessare circa un centinaio di persone».
Per garantire una continuità didattica ai bambini e ragazzi sfollati in seguito al crollo del ponte Morandi, il Miur ha stanziato due milioni e 800mila euro. E’ stato comunicato questa mattina durante il tavolo sull’emergenza per il diritto alla studio convocato dall’assessore regionale all’istruzione Ilaria Cavo, al quale hanno partecipato gli assessori comunali alla Scuola, Francesca Fassio e alla mobilità, Stefano Balleari, la direttrice del diritto allo studio del Miur e coordinatrice della task force per l’emergenza attivata dal ministro Marco Bussetti, Giovanna Boda, e il prorettore dell’Università di Genova Enrico Giunchiglia.
Sono 101 i minori coinvolti nell’evacuazione di cui: 25 di competenza comunale, perché appartengono alla fascia di età 0-3 anni e frequentano le scuole d’infanzia comunale, 55 hanno dai 3 ai 14 anni e sono iscritti in scuole dell’infanzia statali o del primo ciclo, mentre altri 20 sono studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Provengono dal nido di infanzia comunale ”La fabbrica dei sogni”, le scuole di infanzia comunale Firpo, Govi, Rivarolo, la scuola di infanzia paritaria San Bartolomeo apostolo, le scuole di infanzia statale Bacigalupo, Ariosto e Lagaccio, le scuole primarie statali Ariosto, Cantore, De Amicis, Firpo, Govi, Giovine Italia, Mazzini, Montale, Sauro, la scuola secondaria di primo grado statale Barabino, Caffaro, Media Rivarolo, Sampierdarena Martinetti e Sampierdarena Rolando e le scuole secondarie statali di secondo grado Bergese, Fermi, Montale.
Nel corso della riunione sono state decise una serie di misure: l’istituzione di un servizio di trasporto ad hoc per gli studenti sfollati di ogni ordine e grado che si trovano in un’abitazione lontana dalla scuola per garantire la continuità didattica, un servizio di trasporto per gli studenti non evacuati, ma coinvolti nel blocco della mobilità della Valpolcevera e una linea telefonica e un e-mail dedicate, attive da lunedì prossimo: 0108331317 – genova@ripartiamodallascuola.it, per rispondere alle domande in ambito scolastico, oltre all’abolizione del contributo, sia universitario, sia della tassa regionale universitaria per gli studenti dell’ateneo evacuati.
«Il Comune è stato operativo nell’elaborare e fornire i primi dati e nel quantificare le prime richiesta al Miur – dichiara l’assessore alla Scuola del Comune di Genova Francesca Fassio – L’obiettivo è quello di garantire continuità didattica, flessibilità alle famiglie, attenzione a tutti gli studenti e alle esigenze di insegnanti di sostegno e anche di garantire un adeguato e puntuale servizio mensa nonostante i problemi di viabilità. Sarà importantissimo il lavoro delle scuole, perché saranno le sentinelle più preziose e il punto di raccolta più puntuale delle esigenze delle famiglie. I centri comunali di via Buranello e via Certosa, allestiti per l’emergenza, daranno informazioni anche sui temi scolastici».
Il piano prevede una flessibilità anche per le famiglie che invece vorranno un trasferimento di classe degli alunni a seguito del cambio di residenza. «Flessibilità è la parola chiave – aggiungono Cavo e Fassio - le famiglie sfollate dovranno essere assistite anche a fronte di esigenze che potranno mutare nel corso dell’anno scolastico e a scuola già avviata. Inoltre è stato ipotizzato anche il rafforzamento dell’offerta formativa con l’aumento dei docenti per accogliere i ragazzi che vogliono cambiare scuola».
E’ stato affrontato anche il problema degli studenti non evacuati ma con problemi di viabilità. Dall’incrocio dei dati tra gli iscritti alle scuole del primo ciclo di istruzione e le residenze si calcola la necessità di offrire un sostegno di trasporto a 282 studenti che si muovono nella direzione sud/nord della Valpolcevera - per recarsi agli istituti comprensivi di Certosa, Rivarolo, Teglia Borzoli - . Sono, invece, 85 i ragazzi che si muovono nella direttrice opposta per recarsi agli istituti comprensivi di Sampierdarena e Barabino. Sarà il Miur ad attivare il servizio di trasporto dedicato attraverso pulmini, scuolabus o taxi, in base alle esigenze che saranno individuate e che potranno, comunque, cambiare, nel corso dell’anno.
«Gli uffici della viabilità del Comune di Genova – commenta il vicesindaco e assessore alla Mobilità, Stefano Balleari – sono a disposizione per ogni consulenza nell’individuazione dei tragitti migliori per i servizi scuolabus che saranno attivati e anche per fornire tutte le informazioni circa le modifiche alle linee di trasporto pubblico utili anche per la popolazione studentesca».
Per quanto riguarda il diritto allo studio universitario, Regione Liguria e Università degli Studi di Genova hanno concordato di annullare, ciascuno per la propria quota, il pagamento delle tasse universitarie a una cinquantina di studenti sfollati e ai familiari delle vittime: Henry Diaz, una delle vittime, frequentava la Facoltà di Ingegneria e suo fratello vorrebbe venire a Genova dal sud America e iscriversi all’Università.
«Abbiamo pensato di annullare il pagamento delle tasse universitarie per due anni – spiega il prorettore dell’Università di Genova Enrico Giunchiglia - Questo provvedimento potrà interessare circa un centinaio di persone».