A queste domande si cercherà di rispondere lunedì 7 e martedì 8 novembre, nel corso di incontri e dibattiti organizzati a Genova nell’ambito del progetto europeo “Gen-Y City: Get swing of the city”, finanziato dal programma URBACT e dedicato alla cosiddetta “Generazione Y”.
Con il termine Generazione Y, (conosciuta anche come Millennial Generation, Generation Next o Net Generation) si definisce la generazione del nuovo millennio. I ragazzi sono chiamati anche Millennials, e sono i nati tra il 1984 e il 2004.
Ma ciò che li caratterizza è il loro essere smart, saper usare i nuovi media e le tecnologie digitali.
Così, nel corso di queste due giornate, gli 11 partner europei del progetto - Wolverhampton (Regno Unito), Granada (Spagna), Daugavpils (Lettonia), Klaipeda (Lituania), Coimbra (Portogallo), Torun e Poznan (Polonia), Nantes (Francia), Bologna (Italia), Kristiansand (Norvegia) e Sabadell (Spagna - relatori nazionali e stakeholder locali approfondiranno il tema delle opportunità (lavorative e non solo) offerte ai ragazzi dai settori culturali e creativi e di come le città possano rendersi più attrattive – in termini di vivibilità, opportunità occupazionali ed imprenditoriali - agli occhi della 'Generazione Y'.
Genova ha scelto di concentrare la propria attenzione sul tema delle imprese culturali e creative, con un focus sulla musica, esplorandone gli aspetti economici, imprenditoriali e di innovazione tecnologica.
Allo sviluppo delle attività previste dal progetto collaborano un gruppo di lavoro interdirezionale del Comune, le principali istituzioni - Camera di Commercio, Regione Liguria, IIT, Associazione Smart City, l’Istituto Scolastico Regionale - e numerosi soggetti esterni, coordinati dal Laboratorio di Sociologia Visuale – Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova.
«Il Gruppo di lavoro locale – dichiara l’assessore alla Cultura e al Turismo Carla Sibilla – cercherà di individuare l’impatto dei settori innovativi e creativi sulla qualità della vita dei cittadini più giovani. In questi due giorni di dibattiti verranno passati in rassegna i fattori che contribuiscono alla nascita di reti virtuose tra realtà che hanno competenze trasversali. Come molte altre città europee – continua l’assessore – Genova si sta confrontando con un alto numero di giovani disoccupati e una nuova identità da definire. Il settore delle imprese culturali e creative costituisce un comparto strategico, seppure frammentato e in evoluzione, considerando che a livello regionale ha un fatturato di oltre un miliardo e 700 milioni di euro: il 4,2% dell’economia regionale ed il 4,9% degli occupati».
Gli appuntamenti principali saranno:
Lunedì 7 novembre, ore 17 / 19 al museo di S.Agostino, convegno "Industrie creative e musica. Dati, esperienze, sviluppi futuri"
L’incontro, aperto al pubblico e con traduzione simultanea, vedrà gli interventi di:
Pierfrancesco Pacoda (critico musicale, saggista) che svilupperà una riflessione sulla co-struzione della categoria 'Generazione Y' anche in relazione alle scene, gli stili e le culture musicali di fine/inizio millennio, descrivendo il quadro culturale e sociale nel quale questa generazione si muove;
Paolo Magaudda (docente dell’Università di Padova) che affronterà il tema dell’innovazione in relazione ai media e alle tecnologie musicali, evidenziando i legami tra pratiche di consumo musicale ed evoluzione tecnologica e mettendo a fuoco le necessità di aggiornamento cui chi si vuole occupare professionalmente di musica deve rispondere per intercettare le traiettorie future;
Paolo Madeddu (giornalista - Fondazione Symbola) che analizzerà i valori economici del sistema culturale e creativo, con particolare attenzione al settore musicale;
Claudio Buja (presidente di Universal Music Publishing Ricordi) che inquadrerà gli sviluppi e le tendenze recenti del settore discografico.
Martedì 8 novembre, ore 15/18 presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova (corso Podestà 2), workshop “Le esperienze locali e quelle dei partner europei si confrontano”.
Grazie al supporto del Laboratorio di Sociologia visuale dell’Università di Genova, Dipartimento di Scienze della Formazione, incaricato del coordinamento del gruppo di lavoro locale, alcune best practice genovesi verranno raccontate e messe a confronto con altri percorsi attivati a livello europeo a sostegno del comparto delle imprese culturali e creative.
Il programma sarà articolato in due i gruppi di lavoro, dedicati rispettivamente al rapporto tra imprese culturali e creative ed economia e tra imprese culturali e creative e spazi.
Per la partecipazione al workshop, in lingua inglese, è richiesta l'iscrizione.