«Costituire l'Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera, Repubblicana». Questo lo scriveva Giuseppe Mazzini nelle “Istruzione generale per gli affratellati nella giovine italia” nel 1831. E il suo pensiero, ripreso dai padri costituenti, è ancora oggi vivo e attuale.
Genova, città di Mazzini e dell’inno d’Italia, ha ricordato il 144° anniversario della morte del suo illustre figlio con una serie di iniziative che hanno avuto il loro culmine nella giornata di giovedì 17 marzo, giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, al cimitero monumentale di Staglieno.
Non solo celebrazioni in ricordo, ma anche atti concreti, perchè i valori di libertà, di democrazia e le nostre tradizioni non vengano dispersi. Per questo motivo il Consiglio Comunale, nella seduta dell'8 marzo, ha approvato la mozione che prevede l'impegno da parte del Sindaco e dello stesso consiglio a inserire nello Statuto del Comune la definizione "Genova Città dell’Inno” e a sostenere l’inserimento dell’inno di Mameli e Novaro nella Carta Costituzionale, come già è accaduto per Reggio Emilia, proclamata “Città del Tricolore” e per Bergamo, “Città dei Mille”.
Alle 10, presso la tomba di Giuseppe Mazzini nel cimitero monumentale di Staglieno, si è svolta la cerimonia ufficiale del 144° anniversario della morte di Mazzini.
L'orazione del Comune è stata tenuta dall'assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino che ha così riercorso il valore della nostra storia e dell'inno di Goffredo Mameli.
<Quello di oggi è un tradizionale momento di ricordo della nostra città, il ricordo della morte di Giuseppe Mazzini (Pisa, 10 marzo 1872), grande genovese, protagonista assoluto delle lotte risorgimentali. E lo ricordiamo davanti alla sua tomba nel boschetto irregolare del cimitero di Staglieno, un vero pantheon dal gusto romantico dove si trovano le tombe dei tanti genovesi mazziniani e garibaldini.
Ma il ricordo tutto genovese di Mazzini dal 2013, per volontà della Presidenza del Consiglio, coincide con le celebrazioni del 17 marzo 1861, giorno della proclamazione dell'unità d'Italia da parte di re Vittorio Emanuele II a Torino. E nella giornata dell'unità nazionale ricordiamo anche l'inno d'Italia, la nostra bandiera, la Costituzione nata dalla Resistenza, vicenda eroica legata con un filo di continuità ideale al Risorgimento.
La cura e l'attenzione che l'amministrazione pone per conoscere, valorizzare e diffondere quei valori e le radici storiche del Risorgimento, si arricchisce e si sostanzia oggi di un atto molto importante. Nei primi giorni di marzo infatti, il Consiglio Comunale di Genova ha votato, su proposta dell'opposizione e firmata dal sindaco Marco Doria e dal consigliere Stefano Balleari, una mozione per proclamare Genova "città dell'inno", con l'inserimento della definizione nell'articolo 1 dello statuto del Comune. Così come Reggio Emilia ha il titolo di "città del Tricolore" e Bergamo è "città dei Mille".
A Genova il 10 dicembre 1847 è stato eseguito per la prima volta "Il canto degli Italiani" dalla Filarmonica Sestrese. Avvenne nel corso di una grande manifestazione popolare, un lungo corteo che dall'Acquasola si concluse al santuario di Oregina. La manifestazione celebrava il centesimo anniversario dell'insurrezione genovese contro gli austriaci e rivendicava dunque l'indipendenza e l'unità nazionale. Il canto era ispirato agli ideali risorgimentali, nella valenza mazziniana e repubblicana.
Gli autori erano due giovani genovesi, Goffredo Mameli che aveva vent'anni e Michele Novaro, quasi trentenne.
L'inno ero stato composto pochi mesi prima tra Genova e Torino.
La decisione del consiglio comunale è volta ad una più pregnante presa di coscienza del ruolo che Genova svolse nel Risorgimento, esprimendo da protagonista valori di indipendenza nazionale, di libertà, valori di unità e di amor di patria. Tra il 1848 e il 1860 Genova fu infatti, con Torino, il maggior centro dell'emigrazione politica da tutta la penisola. Qui la nazione dei liguri cominciò a integrarsi in un disegno unitario politico e ideale con quella dei lombardi, dei veneti, dei toscani, dei siciliani.
Vivo è dunque l'impegno dell'amministrazione e della città tutta a favorire la conoscenza e i ricordi di un tale patrimonio storico e culturale.
La Filarmonica Sestrese ha poi eseguito l'Inno. La storia della banda musicale sestrese si intreccia con quella dell’Inno e con Mazzini: fu la prima a eseguire in pubblico il Canto degli Italiani scritto da Goffredo Mameli. E il 17 marzo 1872 accompagnò la salma del patriota genovese al cimitero di Staglieno.
Guarda la fotogallery della cerimonia a Staglieno
Genova, città di Mazzini e dell’inno d’Italia, ha ricordato il 144° anniversario della morte del suo illustre figlio con una serie di iniziative che hanno avuto il loro culmine nella giornata di giovedì 17 marzo, giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, al cimitero monumentale di Staglieno.
Non solo celebrazioni in ricordo, ma anche atti concreti, perchè i valori di libertà, di democrazia e le nostre tradizioni non vengano dispersi. Per questo motivo il Consiglio Comunale, nella seduta dell'8 marzo, ha approvato la mozione che prevede l'impegno da parte del Sindaco e dello stesso consiglio a inserire nello Statuto del Comune la definizione "Genova Città dell’Inno” e a sostenere l’inserimento dell’inno di Mameli e Novaro nella Carta Costituzionale, come già è accaduto per Reggio Emilia, proclamata “Città del Tricolore” e per Bergamo, “Città dei Mille”.
Alle 10, presso la tomba di Giuseppe Mazzini nel cimitero monumentale di Staglieno, si è svolta la cerimonia ufficiale del 144° anniversario della morte di Mazzini.
L'orazione del Comune è stata tenuta dall'assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino che ha così riercorso il valore della nostra storia e dell'inno di Goffredo Mameli.
<Quello di oggi è un tradizionale momento di ricordo della nostra città, il ricordo della morte di Giuseppe Mazzini (Pisa, 10 marzo 1872), grande genovese, protagonista assoluto delle lotte risorgimentali. E lo ricordiamo davanti alla sua tomba nel boschetto irregolare del cimitero di Staglieno, un vero pantheon dal gusto romantico dove si trovano le tombe dei tanti genovesi mazziniani e garibaldini.
Ma il ricordo tutto genovese di Mazzini dal 2013, per volontà della Presidenza del Consiglio, coincide con le celebrazioni del 17 marzo 1861, giorno della proclamazione dell'unità d'Italia da parte di re Vittorio Emanuele II a Torino. E nella giornata dell'unità nazionale ricordiamo anche l'inno d'Italia, la nostra bandiera, la Costituzione nata dalla Resistenza, vicenda eroica legata con un filo di continuità ideale al Risorgimento.
La cura e l'attenzione che l'amministrazione pone per conoscere, valorizzare e diffondere quei valori e le radici storiche del Risorgimento, si arricchisce e si sostanzia oggi di un atto molto importante. Nei primi giorni di marzo infatti, il Consiglio Comunale di Genova ha votato, su proposta dell'opposizione e firmata dal sindaco Marco Doria e dal consigliere Stefano Balleari, una mozione per proclamare Genova "città dell'inno", con l'inserimento della definizione nell'articolo 1 dello statuto del Comune. Così come Reggio Emilia ha il titolo di "città del Tricolore" e Bergamo è "città dei Mille".
A Genova il 10 dicembre 1847 è stato eseguito per la prima volta "Il canto degli Italiani" dalla Filarmonica Sestrese. Avvenne nel corso di una grande manifestazione popolare, un lungo corteo che dall'Acquasola si concluse al santuario di Oregina. La manifestazione celebrava il centesimo anniversario dell'insurrezione genovese contro gli austriaci e rivendicava dunque l'indipendenza e l'unità nazionale. Il canto era ispirato agli ideali risorgimentali, nella valenza mazziniana e repubblicana.
Gli autori erano due giovani genovesi, Goffredo Mameli che aveva vent'anni e Michele Novaro, quasi trentenne.
L'inno ero stato composto pochi mesi prima tra Genova e Torino.
La decisione del consiglio comunale è volta ad una più pregnante presa di coscienza del ruolo che Genova svolse nel Risorgimento, esprimendo da protagonista valori di indipendenza nazionale, di libertà, valori di unità e di amor di patria. Tra il 1848 e il 1860 Genova fu infatti, con Torino, il maggior centro dell'emigrazione politica da tutta la penisola. Qui la nazione dei liguri cominciò a integrarsi in un disegno unitario politico e ideale con quella dei lombardi, dei veneti, dei toscani, dei siciliani.
Vivo è dunque l'impegno dell'amministrazione e della città tutta a favorire la conoscenza e i ricordi di un tale patrimonio storico e culturale.
La Filarmonica Sestrese ha poi eseguito l'Inno. La storia della banda musicale sestrese si intreccia con quella dell’Inno e con Mazzini: fu la prima a eseguire in pubblico il Canto degli Italiani scritto da Goffredo Mameli. E il 17 marzo 1872 accompagnò la salma del patriota genovese al cimitero di Staglieno.
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