Bergami inizia a ritrarre Genova e i genovesi negli anni cinquanta, quando appena sedicenne comincia a collaborare con l’agenzia Publifoto, che rileverà nel ’58: «avevo solo i calzoncini corti, andavo in giro con quelli - racconta - e ho avuto la fortuna di conoscere subito i giornalisti e i reporter più noti in città».
La mostra Una Genova di Giorgio Bergami ripercorre la sua passione per la città. I vicoli, molto prima di diventare sinonimo di movida, sono stati per molto tempo (e sono ancora) il suo campo d’azione. La loro atmosfera, soprattutto gli artigiani, lo hanno sempre ispirato. Le case dei portuali, le principali trasformazioni della città, tante persone comuni, sono i protagonisti delle sue fotografie, nate dallo sguardo attento. Con personalissimo stile documenta poi la speculazione edilizia nella circonvallazione a monte degli anni Sessanta.
Negli oltre cinquant’anni della sua carriera Giorgio Bergami non ha solo fotografato la vita culturale della città, ma anche momenti della storia europea. Palazzo Ducale gli ha dedicato, nel 2007, una grande mostra retrospettiva e nell’edizione rivolta al tema della guerra de La Storia in piazza ha ospitato la mostra Sarajevo 1 gennaio 1993. Di grande rilevanza anche i suoi reportage sulla Cina, sui manicomi e sulle carceri minorili.
L’impegno e la passione lo portano anche nel mondo del teatro dei grandi maestri come Tonino Conte, Lele Luzzati, Giancarlo Bignardi, Carlo Quartucci e Franco Vazzoler. E' in questo campo che ha affinato il suo riferimento culturale e visivo attento alla quotidianità. Non poteva mancare nel suo archivio il cinema, con le pose “rivierasche” di molti attori, fra questi Humphrey Bogart e Lauren Bacall, Ernest Hemingway, Laurence Olivier, Liz Taylor, Ingrid Bergman, Virna Lisi.
Un testimone del tempo, riservato e discreto, che fissa per noi la storia con sguardo attento, come descritto con poche ma efficaci parole da Maurizio Maggiani: “Non cercate in Giorgio Bergami un testimone, non lo è. Lui non testimonia, lui abita. Il suo sguardo non è più alto, non è superiore, non è oggettivo, ma appartiene alla realtà”.
Ingresso libero
Orari: dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Informazioni: www.palazzoducale.genova.it
La mostra Una Genova di Giorgio Bergami ripercorre la sua passione per la città. I vicoli, molto prima di diventare sinonimo di movida, sono stati per molto tempo (e sono ancora) il suo campo d’azione. La loro atmosfera, soprattutto gli artigiani, lo hanno sempre ispirato. Le case dei portuali, le principali trasformazioni della città, tante persone comuni, sono i protagonisti delle sue fotografie, nate dallo sguardo attento. Con personalissimo stile documenta poi la speculazione edilizia nella circonvallazione a monte degli anni Sessanta.
Negli oltre cinquant’anni della sua carriera Giorgio Bergami non ha solo fotografato la vita culturale della città, ma anche momenti della storia europea. Palazzo Ducale gli ha dedicato, nel 2007, una grande mostra retrospettiva e nell’edizione rivolta al tema della guerra de La Storia in piazza ha ospitato la mostra Sarajevo 1 gennaio 1993. Di grande rilevanza anche i suoi reportage sulla Cina, sui manicomi e sulle carceri minorili.
L’impegno e la passione lo portano anche nel mondo del teatro dei grandi maestri come Tonino Conte, Lele Luzzati, Giancarlo Bignardi, Carlo Quartucci e Franco Vazzoler. E' in questo campo che ha affinato il suo riferimento culturale e visivo attento alla quotidianità. Non poteva mancare nel suo archivio il cinema, con le pose “rivierasche” di molti attori, fra questi Humphrey Bogart e Lauren Bacall, Ernest Hemingway, Laurence Olivier, Liz Taylor, Ingrid Bergman, Virna Lisi.
Un testimone del tempo, riservato e discreto, che fissa per noi la storia con sguardo attento, come descritto con poche ma efficaci parole da Maurizio Maggiani: “Non cercate in Giorgio Bergami un testimone, non lo è. Lui non testimonia, lui abita. Il suo sguardo non è più alto, non è superiore, non è oggettivo, ma appartiene alla realtà”.
Ingresso libero
Orari: dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00; il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Informazioni: www.palazzoducale.genova.it