È stato approvato nella riunione di Giunta di giovedì 11 giugno il nuovo testo del regolamento sugli orti urbani che sostituirà la stesura precedente del 2000 e doterà Genova di uno strumento innovativo, adeguato ai tempi e alle realtà economiche e sociali.
Quello degli orti urbani è un progetto ideato da Italia Nostra e che il comune di Genova ha da subito condiviso, tanto che l’esperienza genovese è una delle più all’avanguardia in Italia.
Con la revisione del regolamento “si è fatto un ulteriore passo in avanti - dichiara l’assessore alle Politiche Ambientali Italo Porcile - sono cambiate le condizioni economiche rispetto a quindici anni fa ed era giusto tenerne conto. Con il nuovo regolamento potranno fare domanda di assegnazione tutti i cittadini dai 18 anni di età, non più solo gli anziani, con un allargamento della partecipazione anche a disoccupati e famiglie. Questo provvedimento della giunta vuole essere una risposta concreta al disagio economico e lavorativo di una parte della cittadinanza”
Rispetto alla precedente versione, costituisce già un’innovazione la modalità della stesura della proposta di testo regolamentare, elaborata in un tavolo di lavoro congiunto condiviso dai tecnici del Comune di Genova e dai rappresentanti della Consulta del Verde, organo nato con il Regolamento Comunale del verde pubblico e privato che raccoglie le rappresentanze delle associazioni ambientaliste e degli ordini professionali (Agronomi e Forestali, Architetti ecc.) impegnati nel mondo agricolo e di cura del verde.
Come dichiarato dall’assessore Porcile, mentre il precedente regolamento consentiva la partecipazione ai bandi di una limitata quota di cittadinanza, con priorità a pensionati e casalinghe, nella nuova stesura si prevede che gli orti tradizionali disponibili, con superficie coltivabile compresa fra i 50 e i 100 metri quadrati, siano assegnati a fasce di cittadinanza estremamente più ampie.
Infatti, i cittadini che hanno compiuto la maggiore età potranno fare richiesta, anche se l’attribuzione del punteggio terrà conto di vari fattori: il reddito che dovrà essere certificato dall’ISEE, il numero dei componenti del nucleo familiare e, appunto, l’età. Si guarderà con particolare favore ai giovani e agli anziani.
Ulteriore elemento di novità è costituito dagli orti innovativi, didattici, sociali, terapeutici e dai giardini condivisi, costituiti da appezzamenti di terreno di almeno 500 metri quadrati che saranno destinati a scuole, associazioni o gruppi di cittadini che si facciano promotori di progetti di uso rurale dei terreni.
Questi terreni saranno individuati dal Comune tra le proprie disponibilità e assegnati con criteri che terranno conto in particolare della valenza sociale, educativa ed ambientale dei progetti presentati e dell’uso di metodi agronomici ecosostenibili a basso impatto ambientale.
In tutti i casi, sia per gli orti tradizionali sia per gli orti innovativi, non è in nessun modo possibile il commercio e la vendita di prodotti derivanti dalla coltivazione, ma solo l’autoconsumo.
Il nuovo regolamento contiene, inoltre, alcuni elementi tecnici in merito a ciò potrà essere coltivato, alle pratiche agronomiche ecosostenibili da utilizzare e, soprattutto, indicherà la possibilità di recintare i lotti coltivabili e di installare ricoveri per gli attrezzi.
Quello degli orti urbani è un progetto ideato da Italia Nostra e che il comune di Genova ha da subito condiviso, tanto che l’esperienza genovese è una delle più all’avanguardia in Italia.
Con la revisione del regolamento “si è fatto un ulteriore passo in avanti - dichiara l’assessore alle Politiche Ambientali Italo Porcile - sono cambiate le condizioni economiche rispetto a quindici anni fa ed era giusto tenerne conto. Con il nuovo regolamento potranno fare domanda di assegnazione tutti i cittadini dai 18 anni di età, non più solo gli anziani, con un allargamento della partecipazione anche a disoccupati e famiglie. Questo provvedimento della giunta vuole essere una risposta concreta al disagio economico e lavorativo di una parte della cittadinanza”
Rispetto alla precedente versione, costituisce già un’innovazione la modalità della stesura della proposta di testo regolamentare, elaborata in un tavolo di lavoro congiunto condiviso dai tecnici del Comune di Genova e dai rappresentanti della Consulta del Verde, organo nato con il Regolamento Comunale del verde pubblico e privato che raccoglie le rappresentanze delle associazioni ambientaliste e degli ordini professionali (Agronomi e Forestali, Architetti ecc.) impegnati nel mondo agricolo e di cura del verde.
Come dichiarato dall’assessore Porcile, mentre il precedente regolamento consentiva la partecipazione ai bandi di una limitata quota di cittadinanza, con priorità a pensionati e casalinghe, nella nuova stesura si prevede che gli orti tradizionali disponibili, con superficie coltivabile compresa fra i 50 e i 100 metri quadrati, siano assegnati a fasce di cittadinanza estremamente più ampie.
Infatti, i cittadini che hanno compiuto la maggiore età potranno fare richiesta, anche se l’attribuzione del punteggio terrà conto di vari fattori: il reddito che dovrà essere certificato dall’ISEE, il numero dei componenti del nucleo familiare e, appunto, l’età. Si guarderà con particolare favore ai giovani e agli anziani.
Ulteriore elemento di novità è costituito dagli orti innovativi, didattici, sociali, terapeutici e dai giardini condivisi, costituiti da appezzamenti di terreno di almeno 500 metri quadrati che saranno destinati a scuole, associazioni o gruppi di cittadini che si facciano promotori di progetti di uso rurale dei terreni.
Questi terreni saranno individuati dal Comune tra le proprie disponibilità e assegnati con criteri che terranno conto in particolare della valenza sociale, educativa ed ambientale dei progetti presentati e dell’uso di metodi agronomici ecosostenibili a basso impatto ambientale.
In tutti i casi, sia per gli orti tradizionali sia per gli orti innovativi, non è in nessun modo possibile il commercio e la vendita di prodotti derivanti dalla coltivazione, ma solo l’autoconsumo.
Il nuovo regolamento contiene, inoltre, alcuni elementi tecnici in merito a ciò potrà essere coltivato, alle pratiche agronomiche ecosostenibili da utilizzare e, soprattutto, indicherà la possibilità di recintare i lotti coltivabili e di installare ricoveri per gli attrezzi.