Dopo la Lanterna è la volta dei Musei di Strada Nuova. La Fondazione Enzo Hruby - ente senza scopo di lucro, da anni impegnato per sostenere la protezione del patrimonio culturale italiano contro furti, sottrazioni e vandalismi attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie di sicurezza – ha già collaborato con il Comune di Genova, realizzando il sistema di sorveglianza del simbolo della città e, ora, si è resa disponibile per la completa sostituzione dell’impianto di videosorveglianza dei Musei di Strada Nuova.
La prima fase del progetto - che prevedeva l’installazione del nuovo sistema di protezione a Palazzo Tursi, nella sala Paganini, dove è conservato il celebre “Cannone” – è già stato completato.
Mercoledì 22 giugno è stato presentato dall’assessore alla Cultura Carla Sibilla, da Guido Gandino, direttore della Direzione Cultura del Comune di Genova e Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby.
«Il nuovo sistema di videosorveglianza – dice Carla Sibilla - è innovativo, tecnologicamente molto avanzato, e da oggi è già attivo a Palazzo Tursi. Un programma di lavori triennali, che comprenderà anche Palazzo Bianco e Palazzo Rosso. Non è solo un sistema di sorveglianza, permetterà anche di migliorare l’efficienza gestionale dei musei: non solo controllo dell’integrità del patrimonio artistico, ma fornirà anche dati per migliorare la nostra azione di marketing culturale».
Nella sala Paganini sono state installate telecamere di ottica varifocale motorizzata, con gestione da remoto della messa a fuoco. Questo permette di poter controllare tutto, in maniera ottimale e veloce, anche in caso di manutenzione del sistema.
E’ stata usata la tecnologia di ultima generazione Over IP che offre la possibilità di implementare, nel sistema, algoritmi di analisi video evoluti in modo da controllare sia attività anomale - come intrusioni ed effrazioni - sia a dotare il complesso museale di strumenti utili per la gestione dei flussi dei visitatori e per il controllo della loro sicurezza.
Il nuovo sistema è, inoltre, predisposto per rendere possibile, a completamento dell’intero progetto , la centralizzazione di tutti gli impianti in un unico punto di controllo, rendendo estremamente semplice e pratica la loro gestione.
Per la realizzazione dell’intervento, la Fondazione Enzo Hruby ha incaricato la società Umbra Control di Perugia, azienda amica della Fondazione.
Un progetto che si può annoverare tra le best practice di collaborazione pubblico – privato e, come spiega l’assessore Carla Sibilla «per l’Amministrazione comunale questo è un dovere, soprattutto in momenti, come quello attuale, nel quale le risorse sono scarse. Farlo con soggetti prestigiosi come la Fondazione Hruby rappresenta per noi un valore aggiunto».
«A meno di due mesi dall’annuncio del progetto, abbiamo la soddisfazione di vedere compiuto il primo intervento, destinato a Palazzo Tursi e a sala Paganini – spiega Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione - Qui a Genova il sistema di videosorveglianza diventa un sistema di videosicurezza : si passa dalla registrazione delle immagini a un sistema intelligente, che rileva qualsiasi anomalia e la segnala al personale di guardia. Un progetto importante, che pone i musei di Strada nuova all’avanguardia e un modello per altre realtà analoghe presenti in Italia. Un esempio per sensibilizzare altre pubbliche amministrazioni verso il tema della sicurezza del nostro inestimabile patrimonio culturale”.
La Fondazione Hruby, per sottolineare la vicinanza alla città, ha organizzato, con la collaborazione del Comune di Genova, un concerto al teatro Carlo Felice.
Il 27 ottobre la violinista Anastasia Petryshak, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Carlo Felice diretta dal Maestro Andrea Battistoni, suonerà il Guarnieri del Gesù, il violino che Paganini chiamava affettuosamente “il mio cannone” e che, per motivi di conservazione, lascia raramente la sala dove è custodito a Palazzo Tursi.
Un violino che ha un'importanza storica straordinaria: Paganini probabilmente lo ricevette in dono nel 1802 a Livorno e lo predilesse tra tutti i violini che possedeva. Secondo una sua precisa disposizione testamentaria, lo lasciò alla sua città natale, Genova, “onde sia perpetuamente conservato”.
La prima fase del progetto - che prevedeva l’installazione del nuovo sistema di protezione a Palazzo Tursi, nella sala Paganini, dove è conservato il celebre “Cannone” – è già stato completato.
Mercoledì 22 giugno è stato presentato dall’assessore alla Cultura Carla Sibilla, da Guido Gandino, direttore della Direzione Cultura del Comune di Genova e Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby.
«Il nuovo sistema di videosorveglianza – dice Carla Sibilla - è innovativo, tecnologicamente molto avanzato, e da oggi è già attivo a Palazzo Tursi. Un programma di lavori triennali, che comprenderà anche Palazzo Bianco e Palazzo Rosso. Non è solo un sistema di sorveglianza, permetterà anche di migliorare l’efficienza gestionale dei musei: non solo controllo dell’integrità del patrimonio artistico, ma fornirà anche dati per migliorare la nostra azione di marketing culturale».
Nella sala Paganini sono state installate telecamere di ottica varifocale motorizzata, con gestione da remoto della messa a fuoco. Questo permette di poter controllare tutto, in maniera ottimale e veloce, anche in caso di manutenzione del sistema.
E’ stata usata la tecnologia di ultima generazione Over IP che offre la possibilità di implementare, nel sistema, algoritmi di analisi video evoluti in modo da controllare sia attività anomale - come intrusioni ed effrazioni - sia a dotare il complesso museale di strumenti utili per la gestione dei flussi dei visitatori e per il controllo della loro sicurezza.
Il nuovo sistema è, inoltre, predisposto per rendere possibile, a completamento dell’intero progetto , la centralizzazione di tutti gli impianti in un unico punto di controllo, rendendo estremamente semplice e pratica la loro gestione.
Per la realizzazione dell’intervento, la Fondazione Enzo Hruby ha incaricato la società Umbra Control di Perugia, azienda amica della Fondazione.
Un progetto che si può annoverare tra le best practice di collaborazione pubblico – privato e, come spiega l’assessore Carla Sibilla «per l’Amministrazione comunale questo è un dovere, soprattutto in momenti, come quello attuale, nel quale le risorse sono scarse. Farlo con soggetti prestigiosi come la Fondazione Hruby rappresenta per noi un valore aggiunto».
«A meno di due mesi dall’annuncio del progetto, abbiamo la soddisfazione di vedere compiuto il primo intervento, destinato a Palazzo Tursi e a sala Paganini – spiega Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione - Qui a Genova il sistema di videosorveglianza diventa un sistema di videosicurezza : si passa dalla registrazione delle immagini a un sistema intelligente, che rileva qualsiasi anomalia e la segnala al personale di guardia. Un progetto importante, che pone i musei di Strada nuova all’avanguardia e un modello per altre realtà analoghe presenti in Italia. Un esempio per sensibilizzare altre pubbliche amministrazioni verso il tema della sicurezza del nostro inestimabile patrimonio culturale”.
La Fondazione Hruby, per sottolineare la vicinanza alla città, ha organizzato, con la collaborazione del Comune di Genova, un concerto al teatro Carlo Felice.
Il 27 ottobre la violinista Anastasia Petryshak, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Carlo Felice diretta dal Maestro Andrea Battistoni, suonerà il Guarnieri del Gesù, il violino che Paganini chiamava affettuosamente “il mio cannone” e che, per motivi di conservazione, lascia raramente la sala dove è custodito a Palazzo Tursi.
Un violino che ha un'importanza storica straordinaria: Paganini probabilmente lo ricevette in dono nel 1802 a Livorno e lo predilesse tra tutti i violini che possedeva. Secondo una sua precisa disposizione testamentaria, lo lasciò alla sua città natale, Genova, “onde sia perpetuamente conservato”.