Il benvenuto a Papa Francesco
L’abbraccio del mondo del lavoro

Papa Francesco arriva puntuale all’aeroporto "Cristoforo Colombo" accolto dal cardinal Angelo Bagnasco, il sindaco Marco Doria, il presidente della Regione Giovanni Toti, il prefetto Fiamma Spena e il presidente dell’aeroporto Marco Arato. Il primo incontro è con il mondo del lavoro all’Ilva. Accolto dai lavoratori con cori da stadio nel magazzino bobine, dice “L’obiettivo è il lavoro per tutti, perché il lavoro è la dignità della persona”

Papa Francesco all'Ilva
Ad accogliere Papa Francesco al suo arrivo a Genova ci sono il cardinal Angelo Bagnasco, il sindaco Marco Doria, il presidente della Regione Giovanni Toti, il prefetto Fiamma Spena e il presidente dell’aeroporto genovese Marco Arato.

Un breve saluto di benvenuto e poi subito la partenza per l’Ilva, prima tappa della giornata del Papa a Genova. "Il primo appuntamento all’Ilva di Cornigliano – commenta il sindaco all’aeroporto – dimostra l'attenzione costante di Papa Francesco al mondo del lavoro. La visita di papa Bergoglio è un momento importantissimo per la nostra città, il suo messaggio di vicinanza alle persone deboli, ai lavoratori, ai migranti, è una cifra del suo pontificato che  ha un valore enorme per tutti noi". Il Sindaco riassume così il messaggio di benvenuto della città pubblicato questa settimana sul periodico diocesano “Il cittadino”.

L’ARRIVO ALL’ILVA
Papa Francesco arriva nel magazzino bobine accolto con cori da stadio – “Francesco Francesco “ -  da 3500 lavoratori in rappresentanza di tutte le realtà produttive di Genova.
Entrando in questo capannone, cattedrale del lavoro che è “la dignità della persona” come dirà  nel suo intervento il Papa, si ferma a vedere la mostra fotografica di Massimo Minella sull’immigrazione.
“Buongiorno a tutti – esordisce così papa Francesco, ottenendo il primo di una serie di lunghi applausi che sottolineano i passi del suo intervento - E’ la prima volta che vengo a Genova ed essere così vicino al porto mi ricorda da dove è uscito il mio papà".

“La  situazione  del  lavoro è seria e grave – afferma Bagnasco  -  continua a  colpire i giovani, impediti di fare un progetti di vita, e gli adulti che hanno famiglia e impegni da onorare”. 
“Oggi il lavoro è a rischio –  gli risponde Francesco – in un mondo dove non viene considerato per la dignità che dà alle persone. Il mondo del lavoro è una priorità umana, è anche una priorità del Papa”.

LE TESTIMONIANZE DEL MONDO DEL LAVORO
Sono state preparate quattro domande per queste incontro, a leggerle un imprenditore delle riparazioni navali, una rappresentante sindacale, un lavoratore in formazione e una disoccupata. Al centro il tema del lavoro che non c'è e se c’è, è precario, le difficoltà di ogni giorno, il lavoro che non è riconosciuto come un valore per le persone.
L’imprenditore “è una figura fondamentale di ogni buona economia – dice il Papa – non c’è buona economia senza buoni imprenditori. Il buon imprenditore non è la stessa cosa dello speculatore che sfrutta, il buon imprenditore riconosce il valore del suoi lavoratori e lavoratrici perché vive con loro, lavora, soffre e gioisce con loro. Non si lavora bene solo perché si è pagati, si lavora bene per dignità”.

“Dignità” è la parola chiave che Francesco ripete in continuazione: dignità del lavoro che è dignità della persona.
Bergoglio sottolinea che il lavoro è al centro del patto sociale, e alla lavoratrice che parla di riscatto sociale replica ci vuole il riscatto e non il ricatto sociale. Che riscatto ci può essere lavorando 11 ore al giorno per 800 euro al mese?  La “mancanza di lavoro schiaccia, umilia, uccide. La scelta è fra vivere e sopravvivere” conclude tra gli applausi continui.

E gli applausi arrivano anche quando il Papa cita l’articolo 1 della Costituzione “L’Italia è una repubblica fondata sul…” e si ferma aspettando che i 3500 completino la frase  “sul lavoro”. Ma i toni salgono ancora di più quando Francesco dice che l’obiettivo deve essere “un lavoro per tutti, non un reddito per tutti. In pensione si deve andare al tempo giusto, non a 40 anni con un assegno che serve ad andare avanti ma che mortifica la dignità del lavoratore, della persona. L’obiettivo è lavoro per tutti, non un reddito per tutti”.
Poi, con parole forti, l’attacco a questi nostri tempi basati sul consumo, che ha portato a tenere aperti i negozi sempre, giorno e notte, feste incluse “Una società edonista che vuole solo il consumo non dà valore al lavoro. Il lavoro è rispetto, onore, libertà e diritti per tutti”.

Papa Francesco conclude l’incontro con il mondo del lavoro sottolinenando che non tutto il lavoro è buono “ci sono lavori cattivi, come il traffico d’armi, la malavita e anche il gioco d’azzardo, ma è cattivo anche il lavoro di chi è pagato per non avere orari, di chi lavora in nero”.
Salutato dal coro dei lavoratori - "Francesco, Francesco"-  papa Bergoglio si congeda da questa che definisce “chiesa vivente, perché si prega non solo con la bocca, ma anche con il sudore della fatica”.
27 maggio 2017
Ultimo aggiornamento: 28/05/2017
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