Il sindaco ha messo in evidenza che i Comuni sono costretti a predisporre il bilancio preventivo 2013 in un quadro di incertezza normativa, in attesa di indicazioni del governo che riguardino le principali imposte. Di certo, ha sottolineato Doria, ci sono invece il continuo taglio dei trasferimenti dello stato, solo in parte compensato dall'Imu, e altre norme che privano ulteriormente i comuni di risorse.
Il bilancio è un atto dovuto, anche se la legge avrebbe consentito di procrastinarne l'approvazione a fine settembre e già questo è un sintomo della distorsione del sistema. Ma un rinvio sarebbe stato un errore perchè l'amministrazione ha bisogno di budget precisi e, inoltre, al bilancio sono legati stanziamenti essenziali per la sopravvivenza e l'esercizio di aziende come Amt o Fiera di Genova, o la possibilità di accendere un mutuo per lo scolmatore del Fereggiano, opera prioritaria.
Il sindaco ha poi riassunto i dati fondamentali della situazione finanziaria del comune, che nel 2012 poteva contare su 882 milioni, mentre nel 2013, in assenza di manovra finanziaria, le risorse ammonterebbero a 800 milioni, il 10 per cento in meno, che si traduce in un taglio pensatissimo.
In un solo anno l'amministrazione comunale ha ridotto la spesa corrente di ben 50 milioni, pari al 6 per cento, di cui 13 milioni in meno per il personale, attraverso la riduzione dei dirigenti e il mancato turnover.
Ridurre ulteriormente la spesa non sarebbe più un'operazione virtuosa ma costituirebbe un taglio doloroso, insostenibile, in alcuni casi tecnicamente neppure fattibile. E' importante ribadire la presenza del comune come erogatore di servizi, fonte di lavoro e soggetto fondamentale nel welfare, in particolar modo in questo frangente di forte crisi economica delle famiglie, soprattutto di fronte ad uno stato che, come è evidente, si ritrae.
Il comune deve svolgere un ruolo di supplenza e, nel rapporto con il terzo settore, agisce nel campo dei servizi sociali secondo un principio di sussidiarietà. Non si deve ridurre l'intervento dell'amministrazione in questo delicatissimo campo. Queste le ragioni per cui la giunta propone al consiglio il ricorso alla leva fiscale, con l'aumento dell'aliquota Imu sulla prima casa dello 0,80 per mille.
“E' un atto cui siamo costretti dalla situazione. Riteniamo che in Italia sia particolarmente pesante e intollerabile l'imposizione fiscale sulle imprese e sul lavoro e proprio per questo” ha detto il sindaco “dovendo agire sulle aliquote e sull'applicazione della Tares, abbiamo scelto di non inasprire la pressione sulle attività economiche. Dobbiamo guardare alla prospettiva della città e fare quanto possibile per il rilancio dell'economia”.
“La prima condizione è che il sistema regga, mentre una politica di tagli ulteriori soffocherebbe il settore pubblico - ha proseguito il sindaco - Nemmeno un euro di quanto il comune introita dalle tasse resta nelle casse comunali. Dobbiamo puntare a valorizzare le risorse turistiche della città e, anche in questo quadro, mantenere adeguato lo stanziamento per la cultura”.
Infine, il sindaco ha ribadito l'importanza fondamentale delle società Partecipate, un sistema che deve recuperare efficienza, riqualificare la spesa, migliorare il servizio ed essere in grado di investire. "Sforzo di tenuta del sistema, sforzo eccezionale di solidarietà a cui è chiamata tutta la città, salvaguardia del ruolo fondamentale del comune, questi i criteri ispiratori del bilancio presentato in consiglio".
Il bilancio è un atto dovuto, anche se la legge avrebbe consentito di procrastinarne l'approvazione a fine settembre e già questo è un sintomo della distorsione del sistema. Ma un rinvio sarebbe stato un errore perchè l'amministrazione ha bisogno di budget precisi e, inoltre, al bilancio sono legati stanziamenti essenziali per la sopravvivenza e l'esercizio di aziende come Amt o Fiera di Genova, o la possibilità di accendere un mutuo per lo scolmatore del Fereggiano, opera prioritaria.
Il sindaco ha poi riassunto i dati fondamentali della situazione finanziaria del comune, che nel 2012 poteva contare su 882 milioni, mentre nel 2013, in assenza di manovra finanziaria, le risorse ammonterebbero a 800 milioni, il 10 per cento in meno, che si traduce in un taglio pensatissimo.
In un solo anno l'amministrazione comunale ha ridotto la spesa corrente di ben 50 milioni, pari al 6 per cento, di cui 13 milioni in meno per il personale, attraverso la riduzione dei dirigenti e il mancato turnover.
Ridurre ulteriormente la spesa non sarebbe più un'operazione virtuosa ma costituirebbe un taglio doloroso, insostenibile, in alcuni casi tecnicamente neppure fattibile. E' importante ribadire la presenza del comune come erogatore di servizi, fonte di lavoro e soggetto fondamentale nel welfare, in particolar modo in questo frangente di forte crisi economica delle famiglie, soprattutto di fronte ad uno stato che, come è evidente, si ritrae.
Il comune deve svolgere un ruolo di supplenza e, nel rapporto con il terzo settore, agisce nel campo dei servizi sociali secondo un principio di sussidiarietà. Non si deve ridurre l'intervento dell'amministrazione in questo delicatissimo campo. Queste le ragioni per cui la giunta propone al consiglio il ricorso alla leva fiscale, con l'aumento dell'aliquota Imu sulla prima casa dello 0,80 per mille.
“E' un atto cui siamo costretti dalla situazione. Riteniamo che in Italia sia particolarmente pesante e intollerabile l'imposizione fiscale sulle imprese e sul lavoro e proprio per questo” ha detto il sindaco “dovendo agire sulle aliquote e sull'applicazione della Tares, abbiamo scelto di non inasprire la pressione sulle attività economiche. Dobbiamo guardare alla prospettiva della città e fare quanto possibile per il rilancio dell'economia”.
“La prima condizione è che il sistema regga, mentre una politica di tagli ulteriori soffocherebbe il settore pubblico - ha proseguito il sindaco - Nemmeno un euro di quanto il comune introita dalle tasse resta nelle casse comunali. Dobbiamo puntare a valorizzare le risorse turistiche della città e, anche in questo quadro, mantenere adeguato lo stanziamento per la cultura”.
Infine, il sindaco ha ribadito l'importanza fondamentale delle società Partecipate, un sistema che deve recuperare efficienza, riqualificare la spesa, migliorare il servizio ed essere in grado di investire. "Sforzo di tenuta del sistema, sforzo eccezionale di solidarietà a cui è chiamata tutta la città, salvaguardia del ruolo fondamentale del comune, questi i criteri ispiratori del bilancio presentato in consiglio".