Non deve essere stato semplice riordinare le migliaia di dati di un ente complesso come il Comune di Genova. In soli due anni, dalla delibera di Giunta nel febbraio 2014 le “Linee guida” in attuazione delle indicazioni nazionali per la valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico, i sistemi informativi del Comune hanno reso fruibili 160 banche dati suddivise in 12 categorie.
I “dati aperti”, comunemente chiamati con il termine inglese “open data”, sono dati che possono essere utilizzati e ridistribuiti liberamente da chiunque. Il criterio ispiratore è che, poiché pubblici, appartengono alla collettività. La loro pubblicazione risponde a molteplici finalità, quali la trasparenza, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la diffusione della conoscenza e l’impulso all'economia dell'immateriale, alle capacità innovative e imprenditoriali del territorio.
"Non solo vi è stato un evidente miglioramento comunicativo - ha detto l'assessore all'informatica Isabella Lanzone - ma anche tecnico, lavorando molto sulla molteplicità dei formati. Per dare un esempio, il 20% dei dati è stato dotato di cartografia e di uno specifico link per gli sviluppatori di applicazioni. Informazioni che possono essere usate da chiunque in regime di libera concorrenza, al servizio del cittadino per le lettura geologica del territorio o dei dati meteorologici. Argomenti di estrema attualità".
Si va dai dati relativi al tessuto urbanistico storico (catasti storici, epoca antiquaria edifici del centro storico, le mura del 1414…), ai dati demografico/statistici (distribuzione famiglie per tipologia, numero componenti, numero figli, nazionalità…), dai dati sulle scuole (iscritti alle scuole dell’obbligo per l’anno scolastico in corso), ai dati sulla rete Free WIFI Genova, dati di tipo ambientale recependo, dove possibile, le richieste provenienti dai cittadini. Molta attenzione anche verso le proposte ed i suggerimenti delle associazioni “digitalmente attive” sul nostro territorio (in particolare “OPEN GENOVA”).
"Una delle caratteristiche particolari del nostro sito - prosegue l'assessore - è quella di avere una cartografia di Genova sin dal '500. Abbiamo fatto in modo che si questo patrimonio fosse a disposizione degli storici e degli addetti ai lavori, o semplicemente per farsi un'idea dello sviluppo urbanistico della nostra città nei secoli. I dati si suddividono poi da quelli a uso turistico/ricreativo a quelli che riguardano la mobilità, il clima, e la conformazione statistica, sociologica e demografica del territorio ".
Questo portale si è recentemente rinnovato diventando molto più “usabile” ed ha accresciuto in maniera significativa la mole di informazioni presenti sulla piattaforma.
"Innanzitutto - ha detto Tiziana Carpanelli direttrice dei sistemi informatici - è stata ulteriormente aggiornata la piattaforma di pubblicazione recependo gli ultimissimi standard a livello nazionale dettati da AGID (Agenzia per l’Italia Digitale): si è passati ad un ambiente più user friendly e più facilmente utilizzabile direttamente dalle direzioni che “producono” i dati e le informazioni che li descrivono (metadati). Inoltre - ha proseguito Carpanelli - è stata significativamente incrementata, circa il 50%, la quantità dei dati messi a disposizione: i dataset (raggruppamenti omogenei di dati disponibili) sono passati da 55 a 74 e sono stati anche razionalizzati. Alcuni dataset preesistenti, che pubblicavano la stessa informazione relativa a più anni, sono stati ricondotti, per facilitare gli utilizzatori, ad un unico dataset pluriennale".
I “dati aperti”, comunemente chiamati con il termine inglese “open data”, sono dati che possono essere utilizzati e ridistribuiti liberamente da chiunque. Il criterio ispiratore è che, poiché pubblici, appartengono alla collettività. La loro pubblicazione risponde a molteplici finalità, quali la trasparenza, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la diffusione della conoscenza e l’impulso all'economia dell'immateriale, alle capacità innovative e imprenditoriali del territorio.
"Non solo vi è stato un evidente miglioramento comunicativo - ha detto l'assessore all'informatica Isabella Lanzone - ma anche tecnico, lavorando molto sulla molteplicità dei formati. Per dare un esempio, il 20% dei dati è stato dotato di cartografia e di uno specifico link per gli sviluppatori di applicazioni. Informazioni che possono essere usate da chiunque in regime di libera concorrenza, al servizio del cittadino per le lettura geologica del territorio o dei dati meteorologici. Argomenti di estrema attualità".
Si va dai dati relativi al tessuto urbanistico storico (catasti storici, epoca antiquaria edifici del centro storico, le mura del 1414…), ai dati demografico/statistici (distribuzione famiglie per tipologia, numero componenti, numero figli, nazionalità…), dai dati sulle scuole (iscritti alle scuole dell’obbligo per l’anno scolastico in corso), ai dati sulla rete Free WIFI Genova, dati di tipo ambientale recependo, dove possibile, le richieste provenienti dai cittadini. Molta attenzione anche verso le proposte ed i suggerimenti delle associazioni “digitalmente attive” sul nostro territorio (in particolare “OPEN GENOVA”).
"Una delle caratteristiche particolari del nostro sito - prosegue l'assessore - è quella di avere una cartografia di Genova sin dal '500. Abbiamo fatto in modo che si questo patrimonio fosse a disposizione degli storici e degli addetti ai lavori, o semplicemente per farsi un'idea dello sviluppo urbanistico della nostra città nei secoli. I dati si suddividono poi da quelli a uso turistico/ricreativo a quelli che riguardano la mobilità, il clima, e la conformazione statistica, sociologica e demografica del territorio ".
Questo portale si è recentemente rinnovato diventando molto più “usabile” ed ha accresciuto in maniera significativa la mole di informazioni presenti sulla piattaforma.
"Innanzitutto - ha detto Tiziana Carpanelli direttrice dei sistemi informatici - è stata ulteriormente aggiornata la piattaforma di pubblicazione recependo gli ultimissimi standard a livello nazionale dettati da AGID (Agenzia per l’Italia Digitale): si è passati ad un ambiente più user friendly e più facilmente utilizzabile direttamente dalle direzioni che “producono” i dati e le informazioni che li descrivono (metadati). Inoltre - ha proseguito Carpanelli - è stata significativamente incrementata, circa il 50%, la quantità dei dati messi a disposizione: i dataset (raggruppamenti omogenei di dati disponibili) sono passati da 55 a 74 e sono stati anche razionalizzati. Alcuni dataset preesistenti, che pubblicavano la stessa informazione relativa a più anni, sono stati ricondotti, per facilitare gli utilizzatori, ad un unico dataset pluriennale".
