Inaugura sabato a Nervi la seconda mostra dedicata a Greenaway
a cura dell'Ufficio Stampa del Comune di Genova
Universo Greenaway/Greenaway’s Universe, questo il nome dell’iniziativa, comprende due eventi espositivi, curati da Maria Flora Giubilei, che rientrano nell’ambito del 22° Festival Internazionale della Poesia (www.festivalpoesia.org) e sono realizzati in collaborazione con Luperpedia Foundation di Amsterdam e grazie al sostegno di Iren, Coop Liguria, Hotel Esperia e Astor Hotel. Alla prima esposizione, ospitata dal 10 giugno alla Galleria d’Arte Moderna di Genova di Villa Saluzzo Serra in via Capolungo 3, segue la seconda che sarà aperta al pubblico da domenica 19 giugno.
Le esposizioni propongono quasi 100 opere fra dipinti e disegni di Peter Greenaway, variamente datati tra il 1995 e il 2015: una mostra monografica sugli ultimi vent’anni della carriera di pittore di Peter Greenaway, con 52 dipinti, suddivisi in nove sezioni, esposti alla GAM, e altri 44 inchiostri su carta accolti alle Raccolte Frugone. Anche il 22° Festival Internazionale della Poesia, nella sezione Poevisioni. Rassegna di cinema, poesia e realtà curata da Maurizio Fantoni Minnella, ha scelto la figura del regista e artista Peter Greenaway come guest star, per la parte cinematografica ed artistica, dell’edizione 2016.
I FANTASMI MESSICANI DI EISENSTEIN / THE MEXICAN GHOSTS OF EISENSTEIN
Dopo avere esposto in Galleria d’Arte Moderna 52 dipinti suddivisi in nove sezioni per documentare gli ultimi vent'anni di attività dell'artista, alle Raccolte Frugone si apre al pubblico una sala con 44 inchiostri e acrilico su carta. Sono una scelta, proposta dallo stesso Greenaway, dei 92 disegni (numero simbolico, riferito alla composizione dell'uranio, ricorrente in molti suoi contenuti artistici) con cui egli ha voluto rendere omaggio al grande regista russo Sergei Eisenstein, protagonista del recente e forte film (Eisenstein in Messico, 2015) che il gallese ha dedicato al viaggio di Eisenstein in Messico nel 1931 per girarvi Que viva Mexico, opera ispirata alla rivoluzione messicana del 1911. Dieci giorni salienti della vita intima di uno dei più grandi cineasti mondiali.
Sulla scorta degli unici due temi che per Greenaway destano davvero interesse nell'uomo - il sesso e la morte - e che si costituiscono come ingredienti privilegiati della sua filmografia, il regista-pittore riflette sulla suggestione che El Museo de Las Momias in Guanajuato (Il Museo delle Mummie) ebbe sul maestro russo durante la visita che dedicò a quel luogo.
Definito anche il Museo della Morte, ancora oggi nelle sue sale si conservano ed espongono un centinaio di corpi mummificati sepolti in seguito all'epidemia di colera che si verificò nel 1833, alcuni dei quali, per non diffondere il morbo, furono sotterrati quando ancora erano in agonia. Uomini e donne che, al novanta per cento, furono disseppelliti tra il 1865 e il 1958 per essere conservati in un edificio sin dalla fine del 1900, per il rifiuto, da parte dei congiunti, di pagare una tassa di sepoltura circostanza che, nel giro di pochi anni, trasformò il raccappriciante evento in una vera e propria attrazione turistica messicana.
Alle Raccolte Frugone saranno proiettati i corti sperimentali di Greenaway: Revolution, 1967, 8’; Intervals, 1969, 6’; M is for Man, Music, Mozart, 1991, 29’; The European Showerbath, 2004, 5’; Obedience - An Installation in 15 Rooms by Saskia Boddeke e Peter Greenaway, 2015, 4’.
Peter GREENAWAY (www.luperpediafoundation.com)
Nato a Newport, in Galles, il 5 aprile 1942, figlio di un imprenditore edile e ornitologo dilettante e di un'insegnante, Peter John Greenaway decide, a 12 anni, di diventare pittore iscrivendosi al Walthamstow College of Art. Dopo aver visto, a 16 anni il film di Ingmar Bergman, Il settimo sigillo (1956), il cinema polarizza attenzione e creatività del ragazzo che, a vent’anni, nel 1962, realizza Death of Sentiment, il suo primo cortometraggio. Non riuscendo ad entrare alla scuola di cinema del Royal College of Art si dedica nuovamente alla pittura e, nel 1964, espone per la prima volta le sue opere nella mostra intitolata Ejzen'tejn at Winter Palace, allestita alla Lord's Gallery. Sono pure gli anni in cui Greenaway inizia a scrivere i primi romanzi avendo come modelli Borges e Calvino: giungerà a scriverne una quindicina, senza riuscire a trovare un editore.
La sua carriera artistica vira poi decisamente verso il mondo del cinema: prima montatore al Central Office of Information, organismo governativo dove il giovane artista lavorerà circa dieci anni, partecipando alla realizzazione di ottanta documentari, poi la realizzazione di cortometraggi come Train (1966), Tree (1966) e Windows (1975). Nel 1978, il British Film Institute produce Un viaggio attraverso H (La reincarnazione di un ornitologo), opera con cui Greenaway ottenne il premio Hugo al Festival di Chicago. Alla ribalta internazionale giunge nel 1982 con il film I misteri del giardino di Compton House; a quel successo seguono Zoo di Venere (1985), Il ventre dell'architetto (1987) Giochi nell'acqua (1988) e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989). Negli anni Novanta il regista ha diretto diversi video e film come L'ultima tempesta (1991), The baby of Macôn (1993), I racconti del cuscino (1996) e Otto donne e ½ (1999), una sorta di omaggio a Federico Fellini.
Intanto, sempre dagli anni Novanta, si dedica anche all'attività espositiva, con mostre ed installazioni multimediali. Da ricordare ancora i suoi film più recenti: da Le valigie di Tulse Luper (2003) a Nightwatching (2007) e Rembrandt J’accuse (2008), entrambi dedicati alla figura del grande maestro olandese; da 4 Storms and 2 Babies (2012) a Goltzius e The Pelican Company (2014); da 3 x 3 D (2013) a Food for love (2015), fino agli ultimi due, Eisenstein in Mexico (2015) e a Walking in Paris (2015), quest’ultimo ispirato alla biografia del celebre scultore rumeno Constantin Brancusi.
Arte figurativa, pittura in particolare, e cinema sono strettamente intrecciati per Greenaway, il quale fa riferimento ai dipinti dei pittori antichi, tra Manierismo e Barocco, alle loro iconografie per interpretare una realtà in cui la sessualità e la morte sono elementi centrali dell’ispirazione. Greenaway considera il Seicento, e in particolare il Barocco, molto affine alla nostra epoca, che ritiene vuota di ideali propri, ma portata a rielaborare e reinterpretare i risultati delle epoche precedenti in toni eccessivi ed enfatici. Ama in particolare le opere di alcuni artisti come Rembrandt, Tiepolo, Bronzino e Veronese e vuole restituite al suo pubblico, nei film, proprio il timbro, l’emozione di quell’impatto visivo, non curandosi, per esempio, di avvincerlo con la trama: non è un caso se concepisce le inquadrature dei suoi film come se fossero dipinti incorniciati e lavora per definirne aspetti compositivi e dettagli per condurre l’attenzione dello spettatore a cogliere anche aspetti simbolici, talvolta a scapito della trama e di una sceneggiatura del film in termini tradizionali. E’ un’arte che privilegia sistemi di segni incentrati sulla numerologia, sull’alfabeto, sui colori e dove è strategico il montaggio dei film, con staticità delle inquadrature, uso dello zoom, movimenti di camera lenti e ortogonali alla macchina, adozione di piani sequenza e carrellate, usati per lunghe sequenze temporali.
MUSEI DI NERVI – Galleria d’Arte Moderna
Orari di apertura: martedì - venerdì 11-18; sabato e domenica 12-19; lunedì chiuso.
Prezzi per l’ingresso a una mostra: Intero € 6,00 - Ridotto € 5,00
Biglietto cumulativo per le due mostre: € 8,00
MUSEI DI NERVI – Raccolte Frugone
Orari di apertura: da martedì a venerdì 9-19; il primo e l'ultimo venerdì del mese 9-21 (10/6; 1 e 22/7; 5 e 26/8; 2 e 23/9; 7/10); sabato e domenica 10-19.30; lunedì chiuso.
Prezzi per l’ingresso alla mostra: Intero € 5,00 - Ridotto € 4,00
Biglietto cumulativo per le due mostre: € 8,00
Info e prenotazioni visite guidate: 010.3726025 e 010.5574739-18
biglietteriagam@comune.genova.it – www.museidigenova.it
Per ulteriori informazioni:
www.festivalpoesia.org
www.luperpediafoundation.com
data:
16/06/2016
Ultimo aggiornamento: 16/06/2016