«Questo è un convegno fatto sulle cose positive, su quelle che funzionano e sulle prospettive. Per una volta raduniamo le persone che guardano il bicchiere mezzo pieno e questo è lo spirito giusto. Serve l'innovazione ma anche la voglia di crearla, e questo è il binomio vincente » ha detto il sindaco Marco Bucci intervenendo martedì 27 marzo a Palazzo San Giorgio, al workshop organizzato da Deloitte, tra i leader mondiali nei servizi di consulenza e di revisione, nell’ambito del progetto “Why Liguria – Il bello e il buono”
Per Marco Bucci:«Innovazione e spirito positivo, insieme a ciò che Genova ha da offrire, dall’alta qualità di vita ai centri di ricerca, può convincere gli investitori a scommettere su questa città».
LA LIGURIA E GENOVA NELL’ANALISI DI DELOITTE
Se registrato il “made in Italy” sarebbe il terzo brand al mondo, e le 3.938 aziende liguri, che Deloitte ha analizzato sulla base delle informazioni presenti in banche dati internazionali per il periodo 2012-2016, hanno fatturato 28 miliardi e a fine 2016 erano oltre 100 mila i dipendenti impiegati.
La Liguria è una delle terre dell’eccellenza italiana non solo in campo turistico, agroalimentare e nautico, ma anche nell’innovazione. Secondo l’analisi fatta da Andrea Poggi - innovation leader Deloitte - nella nostra regione sono 15 mila gli addetti nell’hi tech, impiegati nei settori dell’elettronica, della robotica e dell’elettromedicale.
La Liguria è un centro d’eccellenza di ricerca nazionale e internazionale con oltre 1600 ricercatori provenienti da 48 Paesi e, non a caso, a Genova è presente l’Istituto Italiano di Tecnologia.
Siamo la prima regione italiana per numero di brevetti ICT: 11,8 per milione di abitanti rispetto a una media di 3,8 nazionale. noltre la Liguria è la terza regione per innovazione del sistema produttivo: il 52% di imprese con oltre 10 addetti, hanno introdotto innovazioni di prodotto, processo, organizzative e di marketing
L’analisi ha individuato anche le 50 aziende più virtuose in termini di redditività, fatturato e investimenti totali: nel 91% dei casi queste realtà hanno realizzato progetti di innovazione di processo e prodotto e l’84% di loro ha puntato su strategie di valorizzazione del made in Italy. Il 68% ha anche sviluppato sistematiche attività di formazione del personale.
«Siamo su una buona strada - ha spiegato Eugenio Puddu, partner Deloitte - che bisogna imparare a conoscere e a raccontare meglio. Dobbiamo ricordarci di raccontare il bello e il buono che gli occhi esterni sono abituati a vedere».
Per Marco Bucci:«Innovazione e spirito positivo, insieme a ciò che Genova ha da offrire, dall’alta qualità di vita ai centri di ricerca, può convincere gli investitori a scommettere su questa città».
LA LIGURIA E GENOVA NELL’ANALISI DI DELOITTE
Se registrato il “made in Italy” sarebbe il terzo brand al mondo, e le 3.938 aziende liguri, che Deloitte ha analizzato sulla base delle informazioni presenti in banche dati internazionali per il periodo 2012-2016, hanno fatturato 28 miliardi e a fine 2016 erano oltre 100 mila i dipendenti impiegati.
La Liguria è una delle terre dell’eccellenza italiana non solo in campo turistico, agroalimentare e nautico, ma anche nell’innovazione. Secondo l’analisi fatta da Andrea Poggi - innovation leader Deloitte - nella nostra regione sono 15 mila gli addetti nell’hi tech, impiegati nei settori dell’elettronica, della robotica e dell’elettromedicale.
La Liguria è un centro d’eccellenza di ricerca nazionale e internazionale con oltre 1600 ricercatori provenienti da 48 Paesi e, non a caso, a Genova è presente l’Istituto Italiano di Tecnologia.
Siamo la prima regione italiana per numero di brevetti ICT: 11,8 per milione di abitanti rispetto a una media di 3,8 nazionale. noltre la Liguria è la terza regione per innovazione del sistema produttivo: il 52% di imprese con oltre 10 addetti, hanno introdotto innovazioni di prodotto, processo, organizzative e di marketing
L’analisi ha individuato anche le 50 aziende più virtuose in termini di redditività, fatturato e investimenti totali: nel 91% dei casi queste realtà hanno realizzato progetti di innovazione di processo e prodotto e l’84% di loro ha puntato su strategie di valorizzazione del made in Italy. Il 68% ha anche sviluppato sistematiche attività di formazione del personale.
«Siamo su una buona strada - ha spiegato Eugenio Puddu, partner Deloitte - che bisogna imparare a conoscere e a raccontare meglio. Dobbiamo ricordarci di raccontare il bello e il buono che gli occhi esterni sono abituati a vedere».