Italia e America latina: guardare al futuro forti di un grande patrimonio culturale comune

Istituzioni, imprese, comunità latinoamericane, associazioni culturali a confronto a Tursi. Relazioni rafforzate grazie alla presenza di una numerosa collettività latinoamerica in Italia. Il vicesindaco Bernini: più collaborazione bilaterale di fronte alle nuove sfide globali del Paesi emergenti

Testo Alternativo
I Paesi dell'America latina stanno vivendo una fase "stop and go" di sviluppo, politico, economico e sociale. Nonostante la crisi, che ha colpito soprattutto l'economia emergente del Brasile, Colombia, Messico, Cile e Perù possono ancora vantare un Pil che ha attirato l'attenzione degli investitori internazionali. Nell'area del sub continente americano, popolata da 500 milioni di persone, la comunità di origine italiana è di quasi 20 milioni di persone (di cui circa 2 con passaporto italiano). Sul piano politico si stanno manifestando processi di cambiamento, anche di segno diverso, improntato a riforme e sviluppo democratico.

Questo, in sintesi, il quadro geo-politico del Sud America illustrato ieri sera nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi dal vicepresidente della Camera dei Deputati, Marina sereni, invitata dal presidente della Fondazione Casa America, Roberto Speciale, a dibattere sul tema: "Nuove relazioni tra Italia e America Latina". Presente il vice sindaco Stefano Bernini.

"Non si può nascondere - ha detto la vicepresidente della Camera - che vi sia stata una frenata nella crescita economica e politica di molti paesi dell'America latina. Crisi politiche legate a fenomeni giudiziari, ma anche grandi speranze, come le recenti elezioni politiche in Venezuela e la fine del muro contro muro tra Usa e Cuba. Tra le novità una grande voglia di Italia. Il 2016 è stato proclamto l'anno dell'Italia in Sudamerica. Come testimoniato dal grande successo del recente viaggio del presidente del Consiglio Matteo Renzi in Cile, Perù, Colombia e Cuba".

Gli interessi imprenditoriali da e verso l'America latina sono ad oggi molto importanti (si pensi che la sola Lombardia ha superato i 3 miliardi di euro di export, per un totale nazionale che oltrepassa i 10 miliardi e che aziende come Enel, Telecom e FIAT operano consistentemente su quei mercati).

Per quanto riguarda la nostra città i legami con il l'America latina non riguardano solo gli aspetti affettivi, culturali e storici, ma sono rappresentati da solide basi economiche. "Ansaldo energia - ha detto il vice sindaco Stefano Bernini - ma anche varie realtà che erano legate al gruppo Finmeccanica, hanno investito idee e capitali in quell'area. Non si tratta di una prima conoscenza, ma di far fare un salto di qualità a rapporti consolidati, adeguando le relazioni al nuovo mondo economico che ha visto, con la globalizzazione, l'ingresso di nuovi colossi economici".

L’incontro è stato anche l’occasione per celebrare i 15 anni di attività di Casa America a Genova. "In tutti questi anni - ha detto il suo presidente Roberto Speciale - Casa America ha cercato di rappresentare un ponte tra l'Italia e l'America latina. Siamo una Fondazione che non ha specifici compiti nel campo dell'economia, ma cerchiamo di creare i presupposti culturali favorevoli affinchè le imprese italiane beneficino di un vantaggio competitivo".

Dal dibattito è emerso che si sono ormai rallentati i grandi flussi migratori degli scorsi decenni. Alla base di questa frenata la crisi economica italiana a fronte di un aumento del tenore di vita sudamericano.

"Le comunità latinoamericane a Genova, proporzionalmente le più numerose d'Italia, - ha concluso Speciale - vanno considerate degli ambasciatori o per lo meno dei testimoni. Quando queste persone torneranno nei rispettivi Paesi, conserveranno un’impressione positiva della nostra città, creando i presupposti per nuove relazioni  sociali ed economiche".
30 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: 30/01/2016
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