Inizia dall’approvazione in Giunta nella seduta di giovedì 8 febbraio il percorso del bilancio preventivo 2018.
Ora si passa alla presentazione e alla discussione nelle diverse commissioni consiliari e nei Municipi, per arrivare entro fine mese all'approvazione in Consiglio comunale.
Questo perché, come spiega l’assessore al bilancio Pietro Picciocchi, anche se pare probabile uno slittamento idei tempi concesso da Roma, per la Giunta il termine rimane fine febbraio, per poter procedere entro il 30 aprile al rendiconto, in modo da avere maggiore margine di azione.
Il primo bilancio preventivo della giunta Bucci unisce l’attenzione per il sociale, le famiglie e la scuola a politiche economiche espansive per attrarre in città nuovi operatori economici, che possano creare nuove opportunità di lavoro, oltre a dare un aiuto tangibile alle realtà produttive già presenti a Genova e che in questi anni hanno sopportato con fatica la crisi economica.
IL BILANCIO PREVENTIVO 2018 IN CIFRE
Anche quest’anno il Comune di Genova deve confrontarsi con un taglio dei trasferimenti da parte dello Stato pari a 4 milioni di euro. Nonostante questa “sforbiciata", sono stati stanziati 53 milioni di euro per le opere da realizzarsi in città nel prossimo triennio. Sarà interessata tutta Genova – non solo il centro – tiene a sottolineare l’assessore ai lavori pubblici e alle manutenzioni Paolo Fanghella, perché la nostra è una città policentrica e c’è bisogno di lavori infrastrutturali in tutte le zone, da ponente a levante.
Per la parte corrente del bilancio sono stati stanziati 760 milioni di euro, dei quali 217 sono destinati al piano di assunzione di nuovo personale: il turnover verrà coperto al 75 per cento, la quota massima consentita per legge, in modo da immettere giovani appassionati e motivati all’interno del Comune.
L’impegno di spesa è molto simile a quella dello scorso anno, cambia, però, la visione e il modo in cui vengono allocate le risorse. Nel dettaglio, 41 milioni per il sociale, 30 milioni alle scuole, circa 6 milioni alla Polizia Municipale. Alla Cultura, sono destinati 1 milione e 200 mila euro per Palazzo Ducale e 2 milioni e 700 mila euro al Carlo Felice, 500 mila al Muma.
Per quanto riguarda il marketing territoriale sono stati stanziati 3 milioni di euro ed è stata anche introdotta una novità che riguarda l’imposta di soggiorno: per gli alberghi a 5 stelle passa da 3 a 4,50 euro, per i quattro stelle da 2 a 3, per le restanti strutture ricettive - compresi B&B e AirBnb - da 1 a 1,5 euro al giorno.
Il maggior gettito – pari a 1 e 300 mila euro in più, l’anno scorso era stato di 2 milioni di euro - sarà investito per il 40% in interventi di riqualificazione urbana e per la restante parte per la promozione della città.
E buone notizie arrivano anche per la Tari, l’Imu e la Tasi: saranno ridotte le aliquote a chi investe sulle aree della Fiera, in modo da attrarre investitori interessati al progetto del Waterfront di Levante, a chi riqualifica immobili nel centro storico, agli ultrasettantenni proprietari di immobili classificati A1 ma con reddito personale inferiore ai 30 mila euro annui.
Saranno scontate anche le aliquote per le start - up e per i capannoni industriali: una manovra per agevolare nuovi insediamenti produttivi o ampliare quelli esistenti, in modo da incrementare i livelli occupazionali.
Per quanto riguarda la Tari non aumenterà rispetto allo scorso anno e a maggio verrà riaperto il sito di Scarpino. Anche per quanto riguarda questa imposta sono previste delle agevolazioni: alle famiglie nelle quali nel 2018 nascerà il terzo (o quarto, o quinto) figlio verrà riconosciuta una detrazione di 50 euro ogni nuovo nato sulla bolletta 2019. E ancora: ci sarà una riduzione fino al limite massimo del 15 per cento della parte variabile della tariffa per le attività commerciali, industriali, professionali e produttive che distribuiscono beni alimentari, a titolo gratuito, da destinare a famiglie indigenti.
Per quanto riguarda le alienazioni, è stata confermata la vendita dello stadio "Luigi Ferraris".
Ora si passa alla presentazione e alla discussione nelle diverse commissioni consiliari e nei Municipi, per arrivare entro fine mese all'approvazione in Consiglio comunale.
Questo perché, come spiega l’assessore al bilancio Pietro Picciocchi, anche se pare probabile uno slittamento idei tempi concesso da Roma, per la Giunta il termine rimane fine febbraio, per poter procedere entro il 30 aprile al rendiconto, in modo da avere maggiore margine di azione.
Il primo bilancio preventivo della giunta Bucci unisce l’attenzione per il sociale, le famiglie e la scuola a politiche economiche espansive per attrarre in città nuovi operatori economici, che possano creare nuove opportunità di lavoro, oltre a dare un aiuto tangibile alle realtà produttive già presenti a Genova e che in questi anni hanno sopportato con fatica la crisi economica.
IL BILANCIO PREVENTIVO 2018 IN CIFRE
Anche quest’anno il Comune di Genova deve confrontarsi con un taglio dei trasferimenti da parte dello Stato pari a 4 milioni di euro. Nonostante questa “sforbiciata", sono stati stanziati 53 milioni di euro per le opere da realizzarsi in città nel prossimo triennio. Sarà interessata tutta Genova – non solo il centro – tiene a sottolineare l’assessore ai lavori pubblici e alle manutenzioni Paolo Fanghella, perché la nostra è una città policentrica e c’è bisogno di lavori infrastrutturali in tutte le zone, da ponente a levante.
Per la parte corrente del bilancio sono stati stanziati 760 milioni di euro, dei quali 217 sono destinati al piano di assunzione di nuovo personale: il turnover verrà coperto al 75 per cento, la quota massima consentita per legge, in modo da immettere giovani appassionati e motivati all’interno del Comune.
L’impegno di spesa è molto simile a quella dello scorso anno, cambia, però, la visione e il modo in cui vengono allocate le risorse. Nel dettaglio, 41 milioni per il sociale, 30 milioni alle scuole, circa 6 milioni alla Polizia Municipale. Alla Cultura, sono destinati 1 milione e 200 mila euro per Palazzo Ducale e 2 milioni e 700 mila euro al Carlo Felice, 500 mila al Muma.
Per quanto riguarda il marketing territoriale sono stati stanziati 3 milioni di euro ed è stata anche introdotta una novità che riguarda l’imposta di soggiorno: per gli alberghi a 5 stelle passa da 3 a 4,50 euro, per i quattro stelle da 2 a 3, per le restanti strutture ricettive - compresi B&B e AirBnb - da 1 a 1,5 euro al giorno.
Il maggior gettito – pari a 1 e 300 mila euro in più, l’anno scorso era stato di 2 milioni di euro - sarà investito per il 40% in interventi di riqualificazione urbana e per la restante parte per la promozione della città.
E buone notizie arrivano anche per la Tari, l’Imu e la Tasi: saranno ridotte le aliquote a chi investe sulle aree della Fiera, in modo da attrarre investitori interessati al progetto del Waterfront di Levante, a chi riqualifica immobili nel centro storico, agli ultrasettantenni proprietari di immobili classificati A1 ma con reddito personale inferiore ai 30 mila euro annui.
Saranno scontate anche le aliquote per le start - up e per i capannoni industriali: una manovra per agevolare nuovi insediamenti produttivi o ampliare quelli esistenti, in modo da incrementare i livelli occupazionali.
Per quanto riguarda la Tari non aumenterà rispetto allo scorso anno e a maggio verrà riaperto il sito di Scarpino. Anche per quanto riguarda questa imposta sono previste delle agevolazioni: alle famiglie nelle quali nel 2018 nascerà il terzo (o quarto, o quinto) figlio verrà riconosciuta una detrazione di 50 euro ogni nuovo nato sulla bolletta 2019. E ancora: ci sarà una riduzione fino al limite massimo del 15 per cento della parte variabile della tariffa per le attività commerciali, industriali, professionali e produttive che distribuiscono beni alimentari, a titolo gratuito, da destinare a famiglie indigenti.
Per quanto riguarda le alienazioni, è stata confermata la vendita dello stadio "Luigi Ferraris".